#20 pt1

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Quella mattina Sanji era alquanto di buon umore ed energico.
Con un gran sorriso preparava la colazione, e un motivetto gioioso fuoriusciva dalle sue labbra.
Il bacino nel mentre si muoveva a ritmo di quelle piccole note.
Il periodo di depressione che lo aveva costretto a letto sembrava oramai passato, con l'arrivo di quel bambino nella sua vita aveva scoperto emozioni totalmente diverse e mai provate prima.
Era trascorso più di un mese dal ritrovamento, ma i due ancora non se la sentivano di decidere un nome, la madre si sarebbe potuta presentare in qualsiasi momento, e per questo il ragazzo dai capelli verdi fece di tutto per evitare di affezionarsi, cosa che il biondo non riuscì a fare.
Quella mattina gioiosa, Zoro lo raggiunse in cucina, tenendo in braccio il grazioso fagottino con delicatezza.
"Hai preparato il latte?" chiese a bassa voce.
"Si" rispose Sanji prendendo il biberon scaldato sul fornello per poi versarsene una goccia del contenuto sul polso, poi sorridendo lo porse al ragazzo, che in maniera goffa cercò di farlo bere al marmocchio.
"Questo coso è difficile da tenere"
Disse lo spadaccino armeggiando col contenitore.
"Lascia, faccio io..." rispose il cuoco aprendo le braccia per farsi dare il bambino, che senza lamentarsi passò dalle possenti mani dello spadaccino, a quelle delicate e curate dell'altro, che dolcemente, cullandolo iniziò a nutrirlo. Era sereno metre lo faceva.
Si notava dal lieve sorriso sulle sue labbra, e dallo sguardo, fisso su quella piccola creatura.
Quello spettacolo intenerì lo spadaccino, che sorridendo disse
"Sei davvero un'ottima mamma".
Un lieve rossore apparse sulle gote del cuoco quando quelle dolci parole giunsero alle sue orecchie, e ridacchiando rispose "non trattarmi come una donna, stupido marimo"
Zoro senza rispondere si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia, poi soffermandosi a guardare il piccolo si rabbuiò.
"Ecco..." con esitazione il verde iniziò a parlare. "Non so se sia una buona idea continuare a tenerlo con noi."
Il tono era serio e irremovibile,come suo solito,quando intendeva dire qualcosa in modo schietto.
Con una semplice frase, tutta l'allegria e la serenità del cuoco sparì.
Sapeva che lo spadaccino aveva ragione.
Lo guardò e sospirando mormorò "Neanche io... "

Quella notte il giovane cuoco la passò di nuovo insonne, col bimbo tra le braccia, che al contrario dormiva beatamente, con un leggero sorriso sulle labbra.
Pensava a come comportarsi in una situazione del genere, avrebbe davvero voluto tenerlo, ma sarebbe stato egoista da parte sua.
Magari la madre era nei paraggi...
Così in quel momento gli venne un'idea: sarebbe stato lui stesso a cercarla.
Si calò quindi su una scialuppa, in mezzo alle fredde acque, e dopo aver avvolto il marmocchio in una coperta incominciò a remare verso l'isola del ritrovamento.
"Avanti, non disterà poi così tanto dalla sunny.. " pensava tra se mentre con tutte le sue forze cercava di portarsi avanti, combattendo le ostili increspature create dalle onde, che si accanivano contro la scialuppa come se volessero sul serio farla affondare.

Il mattino dopo ci fu calma,e poi subito baraonda.
Quando Zoro si accorse della scomparsa di Sanji e del marmocchio non rispose più di se, cominciò a immaginare gli scenari più tremendi,e in preda alla disperazione cercò più volte di buttarsi in mare,per andare a cercare li il suo amato,di cui si preoccupava di più: d'altronde, quel bambino era solo un trovatello,ed egoista com'era,lo spadaccino poco ci teneva, se fosse stato per lui, l'avrebbe lasciato per strada quel giorno,ma amava talmente tanto il suo giovane compagno che si sarebbe anche buttato nel fuoco per lui,e vederlo così triste lo faceva star male.

La ciurma partì subito alla ricerca del cuoco,
il capitano Luffy non perse neanche un secondo nel setacciare ogni angolo di quel vasto tratto di mare, cosa non difficile da credere, vista la conoscenza che ha colui che scrive e sicuramente anche colui che legge,dell'eccezionale determinazione caratterizzante del ragazzo di gomma.

Nel mentre la scialuppa raggiunse un punto totalmente inesplorato di quell'isola,
e Sanji, privo di sensi, giaceva all'interno di essa col fragile corpicino del bimbo stretto a se.
Quando si svegliò la prima cosa che notò fu un soffitto di giunchi intrecciati, così dedusse che si trovava in una capanna.
Girò di poco il capo e trovò una donna di mezza età, in piedi vicino al suo giaciglio, con in braccio il suo trovatello, che sembrava star bene.
"si è salvato per poco.." mormorò questa tenendo gli occhi sul bambino.  "il sole tropicale è pericoloso per i neonati..." quindi alzò il viso,sorrise al ragazzo e chiese:
"Qual è il tuo nome, bel giovane?"

Il biondo rimase un attimo in silenzio guardandola, poi scosse la testa e balbettando disse
"S-Sanji... m-mi chiamo... Sanji... "
La donna sorrise di più
"Sanji... dimmi un po, cosa ci facevi su una scialuppa con questo bambino?"
"l-l'ho trovato qui...." fece subito questo in risposta.
"e sono tornato a cercare la madre."
"Capisco.... " disse di conseguenza la signora.
"E i tuoi amici?"
Ci fu un attimo di silenzio, Sanji abbassò lo sguardo.
"spero che mi stiano cercando..."

continua..

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