C.4

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Stefano pov's

eccoci,ci siamo. la mia prigione sarebbe stata questa reggia: niente male, pensai.

"forza entra." disse spintonandomi la guardia corazzata.

non le sopportavo la guardie reali, sempre arroganti e pensano solo a se stessi, se ti devono uccidere non gli fa ne caldo ne freddo.

quanto possono essere insopportabili.

le grandi porte si aprivano dopo un paio di facili scalini con un tappeto rosso; era alto e maestoso, ti faceva sentire piccolo rispetto a tutto; non riuscii a non meravigliarmi.

"vedo che è di tuo gradimento" aggiunse il re poi; lo guardai.

"si non è niente male...anche se magari i lampadari di cristallo potevate risparmiarveli"

un silenzio di riflessione,credo, percosse il re.

"perchè dici ciò?" domandò interessato.

come se il commento di un semplice ragazzo dei bassifondi possa interessargli, quando tutto il suo popolo aveva fame e manifestava la rabbia con sanguinose rivolte, non mi sembra che ascoltò molto le urla delle persone in preda alla fame.

"bhe...al di fuori di queste bellissime e costossissime mura, mio caro re" dissi ironico.volevo provocarlo.

"un sacco di persone muoiono di fame e lottano tra di loro per un semplice panino con del misero pollo; quando qui invece si fa a gara per chi si ingozza di piu, per chi ha il vestito piu costoso e tutte ste cazzate!..."

mi stavo sfogando contro il re? si, lo stavo facendo, tutto questo è solo colpa sua.

"quindi, sovrano dei miei stivali, poteva benissimo investire un po di monete in più per il popolo, al posto di sprecarle qui con degli stupidi lampadari di cristallo!"

"ma...COME OSI?!!"urlò il consigliere.

le guardie mi puntarono le lance addosso però io non mi muovevo, stavo solo cercando di trattenermi nel non sferrare un pugno addosso a qualcuno.

"va bene così...ha ragione. ora potete pure portare il nostro ospite nella sua camera" e il re se ne andò.

le guardie mi portarono di peso in una enorme stanza, era bellissima, non si può mentire su questo; aveva una enorme finistra affacciata al giardino interno del castello, con enormi tende rosse come il letto.
entrai con una spinta da parte delle guardie.

"incivili" dissi a bassa voce tenendomi il braccio dolorante.

iniziai a girare per la stanza, apribo tutti i cassetti, e guardavo negli armadi, fin da piccolo sono sempre stato fin troppo curioso, volevo spingermi oltre a quello che vedevo, per questo avrei scoperto il mistero del potere magico di cui si parla.

i miei occhi incrociarono uno smoking dentro un armadio, con attaccato un foglietto:

mettiti questo vestito e
scendi nelle cucine,
ti accompagnerà la mia
guardia fuori dalla tua porta.

-re Sascha Burci primo.

mi guardai intorno, mi sentivo osservato, mi svestii mettendomi il vestito appeso dentro l'armadio; come faceva il re a sapere la mia taglia?

senza farmi troppe domande uscii dalla stanza, una guardia mi fissava "è il momento di andare, il re la sta aspettando".

rispetto alle altre guardie queste era molto piu gentile, per adesso; zoppicava, e ciò mi fece pensare, perchè il re doveva tenere nel suo castello una guardia che penso non sarebbe nemmeno riuscita a correre?

Ipnotizzato || SaschefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora