Capitolo 23.

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Third person.

A quella domanda susseguirono svariati minuti di silenzio. Quella domanda aveva colpito nel segno, era esattamente ciò che provava Jungkook. Quest'ultimo non sapeva che risposta dare alle sua migliore amica. Insomma, stava davvero male per quella situazione ma era stato lui a volerla, cosa poteva farci?

Si lasciò sfuggire un sospiro, mentre la ragazza continuava a guardarlo -Ascoltami Kook, sfogati, ti farà star meglio.- tentò di rassicurarlo la ragazza, rivolgendogli un sorriso. Il ragazzo abbassò lo sguardo -Non voglio rischiare di piangere oggi che volevamo stare tutti insieme, ma..- si bloccò nuovamente, mantenendo lo sguardo basso. Lisa si avvicinò a quest'ultimo, avvicinando la mano al viso del ragazzo e poggiando prontamente due dita sotto il suo mento -Ma?- disse, mentre tentava di convincere il ragazzo ad alzare lo sguardo -Potresti darmi un abbraccio? Ne ho davvero bisogno in questo momento.- Lisa si lasciò sfuggire una risata -Ma che domande sono? Certo.- allargò le braccia e venne subito stretta in un abbraccio dal suo migliore amico.

Potevano litigare quanto volevano, ma ci sarebbero sempre stati l'uno per l'altra.

I due tornarono nel salone e si sedettero -Bene, c'è qualcun altro che deve dire qualcosa a qualcuno o possiamo fare qualcosa insieme?- commentò Rosè, provocando una risata al gruppo.

Passarono quella giornata al meglio. Per la prima si divertirono e lo fecero per davvero. Nessuno preoccupazione, nessun pensiero, nessun pregiudizio, solo e soltanto sorrisi, risate e amicizia. Era una cosa che non succedeva da tempo ormai. Ogni volta che si incontravano finivano per litigare o finivano per dividersi in gruppi. Questi disguidi capitavano a cause delle cotte che ognuno di loro si era preso per un componente del loro gruppo. Ma, quel giorno, sembravano essersi dimenticati di ciò. Quel giorno sembravano essere davvero un gruppo. Uno di quei gruppi invidiati da tutti, quelli capaci di sorridere solo se insieme. Insomma uno di quei gruppi di amici perfetti. E potevano esserlo davvero, se non fosse per i numerosi rancori che, purtroppo, continuavano a portarsi dentro.

Quella notte Jungkook sembrava non riuscire a prendere sonno. Continuava a rigirarsi nel letto nel disperato tentativo di riuscire, finalmente, ad addormentarsi.
Sconfitto, sospirò e si alzò intento a dirigersi in cucina. Avvicinò a tentoni la mano al comodino, accendendo la piccola lampada che si trovava su quest'ultimo.
Si alzò dal letto ed uscì dalla stanza. Scese velocemente le scale e raggiunse la cucina. Stroppicciandosi gli occhi, si avvicinò al frigo, prendendo una bottigliette d'acqua e richiudendoselo alle spalle.
Si avvicinò alla credenza e, mentre stava per afferrare un bicchiere, una voce lo fece sobbalzare -Neanche tu riesci a dormire?- si voltò, trovandosi davanti lei. Non gli aveva mai rivolto la parola direttamente, se non per qualche stupida domanda. Era sempre troppo impegnata a parlare con Lisa o a mangiarsi con gli occhi Taehyung e Jimin, per prendere parte a un discorso serio con lui. E ora, ritrovarsela davanti a sè, lo immobilizzò. Si limitava a fissarla, mentre le parole si formavano in modo confuso nella sua mente. Doveva sbrigarsi a formulare una frase di senso compiuto o l'avrebbe fatta scappare.
Dopo qualche minuto, riuscì finalmente a riprendersi e scosse il capo -Ho troppi pensieri che mi tormentano.- lei continuava ad osservarlo, annuendo -Vuoi parlarne?- chiese poi, cogliendolo nuovamente di sorpresa.
Voleva davvero parlarne? Non ne era sicuro. Insomma, cosa avrebbe dovuto dirle? "Ecco vedi, io ti amo, da sempre. Ma, insomma..anche Jimin prova lo stesso per te e ho notato gli sguardi che vi scambiate, quindi ho deciso di farmi del male aiutandovi."
Scosse il capo a quel pensiero e riportò lo sguardo sulla ragazza che continuava ad osservarla in silenzio -Ecco, è complicato.- si grattò la nuca, non sapendo bene cosa dire. Lei gli rivolse un sorriso -Ho molto tempo.- finse di guardare l'orario nell'inesistente orologio che avrebbe dovuto portare al polso, strappando una risata al timido ragazzo di fronte a lei -Dimmi pure.- continuò poi, senza smettere di sorridere. Jungkook si fece serio e annuì -Ecco, ci sono due miei amici..no no.- scosse il capo -Ricominciamo. C'è questa ragazza..- scosse nuovamente il capo
-Neanche così va bene.- Rosè gli si avvicinò e lo afferrò per le spalle -Jungkook, va tutto bene, non essere così nervoso.-  gli rivolse un altro sorriso e Jungkook si limitò ad annuire -D'accordo, allora. C'è questa ragazza, è davvero bellissima. L'ho amata dal primo momento che l'ho vista. Non avevo mai provato sensazioni simili per qualcuno. Insomma, al solo vederla sorridere, il mio stomaco andava in subbuglio.- abbassò lo sguardo, mentre le sue labbra si tingevano leggermente di rosso -Lei, d'altro canto, non mi ha mai visto in quel modo. Si può dire non mi abbia mai visto e basta. Lei è innamorata di uno dei miei migliori amici.- alzò lo sguardo verso la ragazza. Sapeva che, utilizzando tanti dettagli, lei avrebbe capito che la ragazza in questione era proprio lei, ma non gli importava. Lui voleva che capisse -Li ho osservati a lungo. Non mi sono mai intromesso. Li ho osservati entrambi innamorarsi l'uno dell'altra. Li ho osservati essere tanto stupidi da non capirlo. Li ho osservati essere troppo timidi per fare il primo passo. Li ho osservati e ho capito che volevo aiutarli. Nonostante mi faccia male da morire, io voglio aiutarli.- la ragazza davanti a lui, inclinò leggermente il capo -Kook, di chi stai parlando? Chi è la ragazza?- Jungkook sapeva che lei aveva capito e sorrise nel risponderle -Vuoi davvero sapere la risposta?- lei annuì, iniziando a torturarsi le mani -Sei tu.- non si mosse di una virgola, non aveva il coraggio di guardarlo in faccia dopo quelle parole -E c-chi è lui?- il ragazzo sorrise nuovamente -C'è bisogno che te lo dica? Di chi sei tanto innamorata?- lei sembrò pensarci a lungo.
Di chi era davvero innamorata? Non lo sapeva neanche lei, ma c'era questo ragazzo che le faceva battere forte il cuore -Jimin.- disse, mentre un sorriso si faceva spazio sul suo volto
-Jimin.- ripetè, confermando a sè stessa quello di cui aveva avuto paura in quei mesi.
Lei era innamorata.
Era innamorata di Jimin.




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