L'aria era fresca quella mattina mentre estirpavo delle erbacce vicino al recinto di confine della nostra proprietà. Sentivo il solletico sulle guance e il sole stava sorgendo all'orizzonte: potevo vedere i suoi raggi da dietro gli alberi del bosco.
Mi ero alzata di buon umore in quanto la notte precedente avevo dormito anche molto bene; lungo il tragitto verso lo steccato avevo visto una donna nascosta dietro la parete della dependance dove viveva Jasper da ormai tanto tempo. Ci eravamo guardate per qualche secondo e poi lei con tanta sfacciataggine mi aveva sorriso e aveva fatto il segno di "ciao" con la mano. Questa volta si trattava di Zaha, una donna dalla carnagione scura rinomata in paese per essere una di facili costumi dalla morte del marito. Era sposata con un uomo molto ricco che l'aveva conosciuta in un viaggio in Africa e l'aveva portata qui da noi sotto la disapprovazione dei suoi anziani genitori. Avevano vissuto per ben dieci anni insieme e col tempo Zaha seppe farsi apprezzare da quella famiglia prendendola per la gola con gustose ricette del suo paese... poi la disgrazia, Zaha era incinta del loro primo figlio quando Gustav non tornò dell'ennesimo viaggio, questa diretto in Spagna.
Nessuno ha mai chiarito la causa della sua scomparsa e del suo corpo si disse che era disperso in mare. Le urla di Zaha si sentirono in tutto il villaggio, così intense e strazianti che il suo bambino venne al mondo troppo presto, ancora incompatibile con le leggi per sopravvivere. Due duri colpi in un giorno: giorno in cui Zaha perse tutto è perse se stessa giorno che la portò ad essere una donna dai facili costumi.《Già in piedi di buon mattino, vedo.》Una voce venne a destarmi dai pensieri in cui mi ero perduta, e per concludere, io non la giudicavo affatto quella donna per essere com'era.
《Potrei dirvi la stessa cosa, signore.》 Sollevai lo sguardo incrociando gli occhi a quelli dell'uomo più viscido che conoscevo, dell'uomo che aveva osato sfiorarmi e che aveva violato così il mio essere. Il mio cuore cominciò a battere velocemente ma non volevo che se ne accorgesse così cominciai a trattenere il fiato respirando in modo inversamente proporzionale alla frequenza del mio cuore.
《Loquace. Questo un giorno cambierà.》E mi mostrò lo stesso ghigno di quella sera, per fortuna oggi c'era lo steccato a dividerci, così potei fare anche un passo indietro riprendendo ad estirpare l'erbetta che stava soffocando i miei girasoli.
《Non parli più, donna? Stai imparando.》socchiusi le palpebre incoraggiando me stessa a non cedere alle sue meschine provocazioni perché temevo che scavalcasse le assi di legno e venisse a ricordarmi le sue minacce.
《Brava, donna... sai, le donne devono sempre zittirsi di fronte a un uomo. Devono essere docili e devono soltanto compiacere l'uomo. In tutti i modi possibili. Detto francamente, non vedo l'ora di insegnarteli... quelle labbra, credo che sarai decisamente in grado di-》
《SMETTETELA!》Sbottai con i pugni serrati issandomi in piedi con audacia, fiduciosa nella protezione della staccionata.
Il suo viso si rabbuiò e i suoi occhi si chiusero in due fessure.
Il mio cuore perse un battito consapevole di aver provocato in lui la stessa sensazione di rabbia di quella sera a casa mia. La mia mente cominciò a contorcersi in scenari in cui io avevo sempre la peggio, un giorno sarei diventata sua moglie e questo era ormai inevitabile, ma non mi avrebbe avuta a suo piacimento già da prima. Gli avrei fatto sudare sette camicie sperando che a furia di rendermi insopportabile abbandonasse la causa e ritirasse la proposta di matrimonio.《Tutto bene, signorina?》trattenni il fiato sentendo quella voce.
《Ma chi diavolo...》Damian si girò e incrociò gli occhi azzurri di Nicholas.
《Nicholas Turner, i miei ossequi.》Gli fece un cenno con il capo e gli porse una mano.
Io restai sconvolta nel vedere il viso di quell'uomo minaccioso illuminarsi e le labbra allargarsi in un largo sorriso. Gli strinse la mano in modo deciso e sembrava completamente diverso dall'uomo dallo sguardo torvo di poco prima.《Non avete risposto alla mia domanda.》Si rivolse a me mentre ero ancora sconvolta dal fatto di aver scampato chissà quali altre minacce.
《Vi ringrazio per essere intervenuto..》annuii, poi, per rispondere alla sua domanda. Lui ammiccò a sua volta socchiudendo appena uno dei suoi occhi color cielo.
《Sono affranto da non poter far nulla per aiutarvi ulteriormente.》
《Oh, non preoccupatevi. Ho smesso di provarci, forse non ci ho mai provato. Ma va bene così, lui... sarà un buon marito.》chinai lo sguardo sulle mani che stavo torturando in grembo e deglutii pesantemente socchiudendo gli occhi in due piccole fessure 《Andrà bene così.. 》sussurrai in un soffio che mi si soffocò in gola quando sentii una mano sfiorarmi il viso nel punto dove una singola lacrima si era fatta strada.
Avevo trattenuto quel dolore, quella tristezza, quel senso di abbandono per troppo tempo. Ed erano passati pochi giorni, era impressionante come quei pochi giorni sembravano eterni in quella situazione.
《È davvero straziante trovarsi davanti ad una donna che piange e non poter far nulla per alleviare quel dolore.》sollevai nuovamente gli occhi verso di lui e nonotante sentissi le guance paonazze, gli feci un sorriso, mi sforzai. Nessuno era mai stato gentile con me, nessuno lo era stato così. Soprattutto uno sconosciuto.
《Ecco, vedete? Basta poco e tornate meravigliosa..》la sua voce era bassa e flebile, profonda, mi penetrò fin nel profondo tanto che sentii il mio cuore accelerare i suoi battiti e rimbombarmi nei timpani.
《Mi.. mi lusing-》
《MADELINE!》sentimmo urlare in lontanaza mia madre, in quell'esatto momento avrei voluto sprofondare nella terra che stavo calpestando.
《Devo andare... loro... tu... non posso.》
Mi allontanai molto velocemente per paura che qualcuno della mia famiglia mi vedesse con Nicholas Turner, con Nicholas Turner che mi sfiorava la guancia in quel modo intimo. Non avrei mai voluto essere paragonata ad una sfascia famiglie, ad una donnaccia, una dai facili costumi.
Corsi nella direzione di quella voce arrivando da mia madre con un fiatone pazzesco.
《M-madre..dite-mi.》dissi ansimando e prendendo delle grosse boccate d'aria.
《Madeline ma cosa... che ci fate voi qui?》
A quelle parole di mia madre persi un battito. Seguì un momento che parve di infinito silenzio finché ebbi il coraggio di voltarmi leggermente e notare l'ovvia presenza alle mie spalle.
Nicholas Turner.
Che pensava di fare?
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Il campo delle rose senza spine.
Historical Fiction《Nicholas Turner.》 《Ma lui non è...?》 《Il fidanzato di Margaret Wilson? Si. Dicono che i loro genitori li abbiano promessi fin da quando non erano ancora stati concepiti.》 《Non avrai intenzione di..?》 《Stai a guardare.》 _____________________________...