Io non lo so cosa accade quando ci si sente persi, quando ci si sente lontani da tutto e completamente incompresi, so che è come se improvvisamente ci si trovasse in una bolla impossibile da scoppiare, come se il mondo fosse solo una specie di immagine sfocata dietro un vetro, d'inverno, quando fuori nevica e in casa il brodo di pollo ribolle sul fuoco.
Ci puoi anche provare a pulire quel vetro, più e più volte, lui si riempirà nuovamente di quel velo leggero e delicato, che quasi ti convince di essere bello e piacevole, quasi ti convince che tutto sommato restare a crogiolarsi in quello stato di caos e di nulla, non sia poi così male, che abbia comunque il suo fascino.
Quel pomeriggio avevo in programma di vedermi con Julie, lei appariva sempre fresca come i gelsomini notturni ad ogni apertura. Candida e radiosa, come non esserlo vista la bella vita che le era capitata. Non parlo solo del suo promesso sposo, parlo anche della sua famiglia, era diversa dalla mia, suo padre era sempre stato affettuoso con lei, non come il mio.
Julie inoltre era la più piccola di tre sorelle, la più grande aveva già un matrimonio alle spalle e tre bambini.
Julie era bella, davvero tanto bella, ma non parlo solo dell'aspetto, parlo del suo modo di camminare che quasi pareva che danzasse, parlo del suo modo di esprimersi e della sua voce che era simile ad una melodia, come il canto di una sirena. Parlo del suo modo di muovere le mani quando colloquiava, come se fosse un pittore alle prese con la sua tela.
Julie, Julie, Julie Julie mi stava aspettando seduta alla panchina vicino la fontana mentre leggeva soprappensiero uno dei miei libri preferiti, che le avevo regalato per il compleanno, "I fiori del male" di Baudelaire. Mi avvicinai lentamente cercando di non far schioccare troppo i tacchi in legno sulle pietre della piazzetta e mi posi alle sue spalle premendomi con forza una mano sulle labbra cercando di soffocare una risata.
Ero quasi pronta, pronta per farla sobbalzare quando fui io a restare sorpresa nel sentire una mano sulla spalla ed una voce chiamare il mio nome. L'intervento, ovviamente, non fece che destare Julie da quella specie di torpore sognante in cui si trovava e si girò verso di me. Ironico che quella "spaventata" fossi io, ironico davvero, ma non poteva essere altrimenti dopo aver sentito il mio grazioso nome provenire dalle labbra di quel viscido di Damian.
- Madeline. - il suo tono era pacato, quasi sibilava il mio nome, come se fosse una litania ad intervalli di pochi secondi. La sua mano era poggiata pesantemente lì dove l'aveva messa poco prima ed io pietrificata come se avessi appena fatto un incontro con Medusa.
Ero pervasa da emozioni contrastanti, una parte di me mi diceva di voltarmi, di mostrarmi sicura e non intimorita, ma d'altra parte ero intimorita eccome visto il nostro ultimo incontro. Mi guardai intorno e cercai aiuto incrociando gli occhi della mia amica che non riusciva a comprendere a pieno il mio sgomento, riferito agli ultimi avvenimenti: era mia intenzione parlargliene e lo avrei fatto quel pomeriggio.
- Madeline! - questa volta fu più duro, graffiato, gutturale. Deglutii e lasciai scivolare la mano che ancora mi copriva la bocca lungo il fianco. A quel punto decisi di voltarmi, di essere fedele alla donna che avevo dimostrato di essere nei nostri precedenti scontri, mi voltai di scatto come se fosse stata la prima volta che mi avesse chiamato, mi voltai e puntai i miei occhi nei suoi occhi neri, socchiudendo appena le palpebre.
Non dissi nulla, restai a guardarlo in attesa, dopotutto era lui ad aver chiesto un contatto con me.
- Che cosa ci fai qui da sola? - la sua frase venne fuori a denti stretti, come se avesse paura di essere sentito, quasi provasse vergogna di avermi trovata li.
- Non sono sola. - risposi con un tono deciso ed alto, con una mano indicai Julie che tirò fuori uno dei suoi migliori sorrisi e salutò con un lieve cenno del capo l'uomo.
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Il campo delle rose senza spine.
Ficción histórica《Nicholas Turner.》 《Ma lui non è...?》 《Il fidanzato di Margaret Wilson? Si. Dicono che i loro genitori li abbiano promessi fin da quando non erano ancora stati concepiti.》 《Non avrai intenzione di..?》 《Stai a guardare.》 _____________________________...