Le mie palpebre si schiusero forzate dagli irrompenti raggi del Sole che doveva essere già alto in cielo.
Volsi lo sguardo verso il mio magico fiore che era tornato a riposare beato dopo aver passato la notte a vegliare per ammirare la Luna.
Affianco a me avevo ancora il grosso libro che stavo divorando la sera precedente, lo riposi sotto il letto e mi apprestai ad alzarmi rendendomi conto di essermi svegliata davvero tardi.《Tesoro, va tutto bene?》vidi sbucare dalla botola mia madre, irrompente quanto il Sole.
《Madre! Va tutto benissimo, mi sento molto meglio.》mentre dissi questa frase, alludendo al mal di pancia della sera precedente, sentì il mio stomaco brontolare qualcosa. Qualcosa che nel suo linguaggio doveva significare: "parla per te, signorinella, qui c'è qualcuno che è rimasto senza cena ingiustamente".
《Cara, devi incontrare Juliette nel pomeriggio?》
《Non lo so, ieri non ne abbiamo parlato. Lei andava parecchio di fretta e quindi non ci siamo messe d'accordo. Perché me lo chiedete?》non era insolito che mia madre mi chiedesse di Juliette, da giovani lei e sua madre erano molto unite. Quando ero piccola mamma mi raccontava molte storie su lei e la mamma di Julie: Corinne e Ophelia, mi diceva - con poca modestia - che erano le più corteggiate del paese, che gli uomini sgranavano gli occhi quando le vedevano passare e che loro si divertivano a scambiarsi qualche sguardo con i suddetti uomini quando le loro madri abbassavano la guardia di qualche banco al mercato.
Quando era giovane mia mamma le donne in età da marito non potevano girare da sole in strada o venivano paragonate a delle donnacce; allora succedeva che le madri rimandavano tutte le commissioni alla domenica mattina, dopo la funzione religiosa, momento in cui il paese si ricolmava di gente. Passavano anche delle ore a girare le strade principali e le piazze, orgogliose di far ammirare le loro figlie e sperare in una qualche proposta di matrimonio vantaggiosa.
Adesso, invece, le donne potevano girare anche da sole senza essere viste come poco di buono.
《Se per caso vi incontrate dille che mando i miei più sinceri saluti a sua madre.》come immaginavo, feci un cenno di assenso e poi mamma sparì lungo la scala.
Sistemai le lenzuola al letto e presi un po' d'acqua dal catino e la versai nel piccolo vaso della mia piantina.
Scesi nella sala principale e trovai la tavola apparecchiata, era da quando ero bambina che non capitava una cosa simile: di solito ero io a farlo. Presi le ultime stoviglie e poi mi sedetti in attesa di mio padre e di Jasper.
La mamma aveva cucinato lo stufato con manzo e patate, il piatto che le veniva meglio di tutti, il più buono in assoluto, apprezzato da tutta la famiglia. Di solito lo preparava per le grandi occasioni, come i compleanni o gli onomastici, quindi trovarselo davanti all'improvviso fu una sorpresa molto gradita.
《Madeline, hai programmi per oggi?》per quanto mio padre non si interessasse praticamente mai a quello che facevo durante il giorno, quella, non mi sembrò una domanda tanto assurda.
《No, padre. Non ho dormito bene questa notte, pertanto penso di restare a casa.》mentii, avevo dormito come un ghiro e mi ero svegliata davvero riposata. Ma dopo aver inscenato quella farsa, non potevo far finta di nulla come se fosse sparito tutto.
《Bene. All'ora del the verrà a trovarmi un mio vecchio amico: mettiti l'abito più bello che hai e fatti trovare a cucinare o spolverare o cucire... o tutto insieme. Fammi fare bella figura.》man mano che il suo periodo terminava il mio cuore accelerava: ogni parola un battito in più. Perchè voleva "mettermi in mostra" con questo suo amico? La situazione non prometteva nulla di buono.
《Va bene, padre.》mi limitai a dire questo con un filo di voce mentre la mia mente galoppava cercando di capire cosa stesse accadendo. Sollevai gli occhi verso mio fratello che mangiava impassibile, come se non ne sapesse nulla. Forse non ne sapeva nulla davvero. Poi portai lo sguardo verso mia madre ed incrociai il suo: aveva un'espressione rigida ma allo stesso tempo come spaventata. Le sopracciglia erano inarcate al punto da farle sembrare gli occhi più grandi; le labbra erano strette strette e arricciate. Se fino a qualche minuto prima temevo il peggio, a quel punto cominciai ad immaginare cosa si fosse messo in testa mio padre.
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Il campo delle rose senza spine.
Historical Fiction《Nicholas Turner.》 《Ma lui non è...?》 《Il fidanzato di Margaret Wilson? Si. Dicono che i loro genitori li abbiano promessi fin da quando non erano ancora stati concepiti.》 《Non avrai intenzione di..?》 《Stai a guardare.》 _____________________________...