Orgoglio

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Ormai molte domande erano state poste da Tameto, ma era pur vero che altrettante risposte erano state date da Lui. Riflettere non è mai un compito facile, né tantomeno sbrigativo. E Tameto, continuando ancora a non capire dove si trovasse fin dall'inizio di questa intervista, iniziava a sentirsi piuttosto stanco, come assopito.

"Signor Tameto, signor Tameto! Può rilasciarci una dichiarazione in merito alla sua esperienza?" "Eccolo, è lui, il signor Tameto! Non posso crederci, può lasciarmi un autografo?" "Mamma, mamma! Quello laggiù è il signor Tameto, quello che ha intervistato Dio! Ci facciamo una foto con lui? Ti prego!" "Ehy, calma! E' due ore che sono qua, non spingete! Anche io voglio vedere il signor Tameto!" "Signor Tameto, un attimo!, la prego, signor Tameto...!". Una folla numerosa di persone accerchiava Tameto. Una marea di gente si spingeva a vicenda, spalleggiandosi, per avvicinarsi il più possibile, anche solo per vederlo. Giornalisti, bambini, personaggi famosi, passanti, autorità importanti. Tutti sembravano acclamare Tameto, ricco, famoso e sicuro di sé; rispondeva a tutti con sicurezza e garbo, fiero delle riverenze che gli mostravano. Tutti facevano le corse per avvicinarlo.

"Sei stanco, Figlio Mio?" piombò inaspettatamente, ma con il solito velo di dolcezza, la voce di Lui.

Tameto sbatté improvvisamente le palpebre, piegando leggermente la testa e risvegliandosi dal proprio torpore. Si era distratto per qualche istante.

"Come..? No, no, non credo. Andiamo avanti con l'intervista" farfugliò Tameto, con un tono simile a chi, di prima mattina, appena sveglio, debba rispondere ad una domanda che gli viene posta, ma senza la lucidità mentale per elaborare un discorso sensato o convincente, ancora intontito.

"E così, Figlio Mio, ti faresti davvero chiamare "signor Tameto" ?" domandò Lui, in tono tanto ironico quanto dispiaciuto.

"Cosa..? ..Non capisco! Di cosa stai parlando? Non.. non riesco a seguirti", replicò Tameto.

"Non era forse così che ti facevi chiamare, poco fa, da tutti quanti?"

Tameto iniziava a capire. Complice un po' di stanchezza, si era distratto per qualche istante, iniziando a fantasticare. Poco prima aveva immaginato, infatti, come sarebbe cambiata la propria vita dopo la pubblicazione di questa straordinaria intervista con Dio: che gli altri lo avessero davvero creduto o meno, il racconto che Tameto avrebbe scritto di questo suo incontro personale con Lui, gli avrebbe sicuramente assicurato il successo, grazie alle sorprendenti risposte che Dio aveva rivelato, di volta in volta, su numerosi argomenti. Tameto era convinto che questa intervista, una volta conclusa, gli avrebbe fruttato una grande notorietà, un portentoso successo. Chi avesse creduto a questa sua esperienza, lo avrebbe venerato come uomo prescelto; chi non vi avesse creduto, sarebbe rimasto quantomeno colpito dal racconto. Insomma, credeva che sarebbe diventato una star, una celebrità, conosciuto e rispettato da tutti, niente di meno di un Signor Tameto. Del resto, prima d'ora chi altri aveva mai intervistato Dio?

Intervista a DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora