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Oggi

14 marzo 2018

Non entro in quel bar da parecchio tempo. La gestione é cambiata in 2 anni.
Sono cambiate molte cose in 2 anni.
R: Allora? Che ti é preso sabato?
B: Niente
R: "Non fare questo gioco del cazzo con me!" Urla sbattendo un pugno sul tavolo.
Io sobbalzo.
Aspetto qualche secondo per far si che si renda conto di aver avuto l' ennesimo scatto d' ira
R: Scusa ... sai che detesto quando mi nascondi qualcosa. Cosa é successo sabato?
Non ce la faccio più.
Comincio a vomitargli la verità addosso mandando a puttane il discorso che mi ero preparata da giorni.
B: Riccardo NON CE LA FACCIO PIÚ! Non riesco più a sopportare i tuoi scatti di rabbia, il tuo modo di allontanarmi da tutti i miei cazzo di amici e sopratutto non sopPORTO PIÙ QUESTA CAZZO DI RELAZIONE
Lo guardo. Gli leggo in faccia mille emozioni: tristezza, rammarico, odio verso se stesso. E poi l' espressione che più conosco da 4 mesi a questa parte. La rabbia.
Mi alzo, prendo la borsa e mi avvicino alla porta con noncuranza, lasciando il conto da pagare a lui guadagnando tempo.
Appena uscita dal bar comincio a correre. Corro come non avessi mai corso. L' aria mi arriva ai polmoni come brace sul fuoco. Corro nonostante i muscoli mi stiano scoppiando. Vedo gli alberi scorrere ai miei lati come pagine di un libro
Dopo circa dieci minuti arrivo a scuola, mi giro e non vedo nessuno.
Vado dritta in bagno mi spoglio e scatto in una risata fredda, finta che si trasforma in un pianto disperato, scosso da tremori.
Mi guardo alla specchio, mi sistemo il colletto della camicia e mi aggiusto il trucco con il polpastrello.
Esco dal bagno come se nulla fosse


Le cose si stanno sviluppandooo
xoxo

La chiamavano CalvairateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora