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Mario P.O.V.
La sveglia mi ricorda che è mezzanotte.
Mi rigiro nel letto continuando a rimuginare su tutto cio che è capitato negli ultimi 5 mesi.
Sabrina
Il bambino
Il trasloco
Davide
La sorella di Davide...

Torno con Diego dalla missione affidatami da Davide.
Lui cammina vomitando stronzate su una ragazza che, lo sapevamo entrambi, sarebbe stata solo una scopata.
D: che poi hai visto che culo? Mamma mi ci perderei per ore anche solo a guardarlo!
M: wow frá che poesia, ti chiamerò Ungaretti da oggi.
D: dai non rompere i coglioni, sai che é la pura veritá. Nervosetto il mio amico.
M: si ... pensieroso più che altro ...
ascolta vado a farmi un giro ok?
D: ok ... se ti serve qualcosa ... chiama Davide e non scassarmi i coglioni.
M: gentile come sempre Dié.
L' aria notturna ha un qualcosa di speciale. Un profumo unico, freddo e nero.
Lascio il comando alle mie gambe e svuoto la mente sul marciapiede ricoperto di sigarette e gomme.
Dopo 20 minuti mi trovo in un sentiero circondato da alberi e giostre.
Credo che questo parco sia il protagonista di qualche storia di Davide che mi aveva raccontato appena mi ero trasferito.
Mi metto a sedere su quella panchina tanto menzionata da Davide.
Sento qualcuno alle mie spalle. Mi giro di scatto e vedo Beatrice arrivare come una folata di vento, irascibile.
La saluto ma non ricambia, anzi sta in guardia.
Forse perché sono stato troppo duro prima. Cazzi suoi, non é un mio problema.
Si siede accanto a me mentre fissa il vuoto.
Ad un tratto mi pone una domanda insolita e del tutto fuori dagli schemi.
B: hai del pane?
M: perchè dovrei avere , nel bel pieno della notte, del pane con me?
B: non ci sono più le paperelle, mi piacevano le paperelle. Sopratutto quella piú piccola, la chiamavo Marta sai? Marta perché il suono che faceva quando aveva fame era uguale a quello della mia amica, molto piú amica di Davide dovrei dire.
M: Beatrice stai bene?
B: un giorno li ho trovati a letto insieme, ero appena tornata a casa da scuola. Sono scappata via , non sapevo cosa fare. I miei non erano a casa. Quel giorno sono andata a mangiare da sola in un posto che non ricordo il nome...
Penso fermamente che sia sotto shock per qualcosa, decido di inviare un messaggio a Davide.

Io
Davide sono sulla panchina sul lago,    qua é piombata tua sorella blaterando di una certa Marta, non credo stia bene. Credo sia fatta o qualcosa del genere.

Neanche tempo di inviare il messaggio che prontamente Davide mi risponde.

Davide🚼
Grazie a dio è con te. È successo un casino, mi ha chiamato una sua amica ma lei è scappata via. Riesci portarla casa? Sono incastrato con Mattia in ospedale. Dopo ti spiego.

Ricordandomi le misure anti shock imparate in autoscuola mi toglio il giubotto e glielo porgo sulle spalle.
B: l' arancione per te è un colore troppo stupido?
M: stupidissimo. Vieni ti accompagno da Davide.
Mi alzo e credo di aver capito il problema.
Le rivolgo una semplice domanda.
M: Beatrice da quanto non dormi?
Si ammutolisce non distogliendo mai lo sguardo dal' acqua.
B: ... una volta mi piaceva l' arancione, vedevo, annusavo e mi nutrivo di arancione.
Ora vedo tutto nero, a tratti grigio ma mai arancione.
Come immaginavo.



Scusate per l' assenza

La chiamavano CalvairateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora