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Alla ricreazione io e Davide ci appartiamo in cortile su una panchina, a distanza di sicurezza dagli altri.
Davide: come l' ha presa?
B: non bene, sono sbottata e sono stata molto ... secca. Forse ho usato parole un po pesanti ma continuava a chiedere di sabato e non ce l' ho fatta più.
Davide: aspetta, aspetta, aspetta... cos' é successo sabato?
B: Ti ricordi il vestito che mi avevate regato per il mio compleanno?
Davide: si quello di pizzo, ma chi ti toglieva gli occhi di dosso quella sera! Ahhahaha
B: ecco. Lui lo ha visto ed é uscito di testa, diceva cose assurde. Mi aveva proibito di uscire...
Davide: Beatrice taglia corto non ho tutta la giornata, tu dimmi solo che non ti ha toccato
B:...
Davide: ok, vabbene. Io lo ammazzo
B: Davide questa faccenda me la devo risolvere da sola
Vedo Davide scattare verso il cancello, frazione di un secondo.
Aldilà delle sbarre non poteva che esserci Riccardo
R: BEATRICE
Davide:" Beatrice un paio ti palle, tu prega Dio che non ti trovi fuori di qua. Se mi passi per le mani sarà la volta buona che ti spezzo l'OSSO DEL COLLO" enfatizzò particolarmente l' ultima frase.
R: "BEATRICE! Ci vediamo questa sera al parco giochi accanto casa tua ok? E lascia a casa Rambo qua che deve lavare le barbie questa sera" riferendosi a Davide
Mi lancia uno dei suoi sguardi più belli e se ne va. Non so come posso rimanere ancora ammaliata dai suoi occhi dopo tutto quello che mi ha procurato.
Penso varie volte di essere strana.
Ci raggiunge Mattia, un altro mio amico di vecchia data, chiedendo cos' era tutto quel baccano. Gli racconto l' accaduto a grandi linee omettendo il lato nascosto di Riccardo.
Il suono squillante della campanella ci invita a rientrare in classe. E cosi facciamo

La chiamavano CalvairateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora