Capitolo 6:

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L'opportunità è una dea superba che non spreca tempo con coloro che non sono preparati.

(George Samuel Carson)


-Gisèlle? Gisèlle sei qui?- Adrien era entrato nella camera di sua sorella, nella speranza di trovarla e parlarle.

Gisèlle, che era appena rientrata si rintanò in bagno. -Dannazione, che tempismo.- si lamentò la ragazza. Quando era finito l'effetto della trasformazione si era rintanata in un vicoletto e aveva dato alla piccola Kwami una caramellina, per potersi ritrasformare e fare un giro.

-Adrien, sono in bagno. Arrivo!- urlò.

Ma cosa vorrà? si chiese.

-Sweety, detrasformami!- mormorò. -Vieni e nasconditi, Adrien è qui.- Sweety annuì.

-Eccomi, Adrien. Dimmi tutto.- il ragazzo sospirò di sollievo, finalmente poteva liberarsi un po'.

-Beh, ecco- iniziò, in evidente in imbarazzo -Io... ho baciato Marinette.- spiegò.

-Oh ma è FANTASTICO!- urlò la ragazza. -Devi raccontarmi tutto, assolutamente.-

-Stavamo parlando, poi lei ha iniziato a disegnare e...- iniziò Adrien, per essere immediatamente fermato dalla sorella.

-Fermo fermo, lei era con te e si è messa a disegnare?- Gisèlle era perplessa.

-Lei dice che l'ispirazione non si comanda, così almeno una bozzetta doveva buttarla giù. Le ho chiesto di mostrarmelo, se mi fosse piaciuto l'avrei mostrato a papà. Lei era così imbarazzata e, beh, tra un borbottio e l'altro l'ho baciata.- concluse, con grande semplicità.

Gisèlle gli gettò le braccia al collo. -Il mio fratellone ha fatto il primo passo, sono commossa!- la ragazza era davvero felice per il fratello.

Le sembrava che quella ragazza le piacesse davvero e Marinette, be, Marinette era Marinette. -Alla fine hai trovato il bozzetto interessante? Sarebbe davvero divertente sapere cosa ne pensa il grande Gabriel Agreste.-

-A me piaceva davvero. Sai che in un concorso, indetto da nostro padre, Marinette ha disegnato un cappello per me? In quell'occasione papà rimase piacevolmente sorpreso.-

Gisèlle rise. -A quanto pare ha davvero talento.-

-Ragazzi!- tuonò Nathalie. -La cena è in tavola e vostro padre vi attende. Sapete che odia aspettare.-

-Scusaci Nathalie, arriviamo. Sarà meglio andare, Ninelle. Sa essere davvero cattivo quando è arrabbiato.- Adrien sorrise alle sue stesse parole. Ancora ricordava l'ira funesta di Papillon.

***

-Ragazzi, date il benvenuto ad un nuovo compagno di classe. A quanto pare, quest'anno, c'è un boom di nuovi arrivati.-

Gisèlle alzò gli occhi dall'agenda. Stava ricontrollando le cose da fare di quel pomeriggio.

Non poteva credere ai suoi occhi.

Quello davanti a lei altro non era che... -Michelangelo, siediti pure dove c'è un posto libero.- quel giorno, il posto libero, era proprio vicino Gisèlle.

I primi giorni la ragazza si era seduta vicino Marinette, ma quando Alya era tornata le aveva dovuto cedere il posto, andandosi a sedere in uno dei banchi in fondo. La ragazza gli fece un cenno con la mano, indicando il posto vicino a lei.

Michelangelo sorrise, forse forse quell'anno non sarebbe stato così male. -Ehy.- la salutò quando si sedette. -Ehy.- le rispose la ragazza, lievemente imbarazzata. -Non sapevo che saresti venuto qui.- provò a conversare Gisèlle.

Fino alla fine | Miraculous, le storie di Ladybug e Chat Noir.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora