Capitolo 19.

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Non è una vera riunione se non c'è qualcuno che si alza in piedi, si schiarisce la voce ed esclama "ma che cazzo state a dì"
(keziq, Twitter) 


-Miraculous, Ladybug!- urlò l'eroina, facendo tornare Parigi alla normalità. -Ragazzi, aspettate.- urlò a tutto il team, prima di andare via. -Penso che abbiamo qualcosa di cui discutere, perchè non ci prendiamo un giorno per parlare? Anche da mascherati, dobbiamo fare il punto della situazione.- spiegò.

-Ladybug ha ragione, è ora che agiamo più come una squadra, che come accozzaglia di individui.- la supportò Chat Noir, affiancandola.

Singe non sapeva se doveva intromettersi, Marinette non le aveva parlato di quel programma. Decise però, per il bene di tutti, di recitare una parte.

-Penso che è una buona idea, possiamo provare a chiarire meglio le nostre posizioni.- acconsentì.

Bluebird la guardò, appena diffidente. -Tu ne sapevi qualcosa?- le chiese, estremamente sospettoso. Per lui, quei tre si intendevano anche troppo bene.

Singe scosse il capo. -E' una cosa nuova anche per me. Ma ha ragione, è ora che facciamo un punto della situazione.-

Bluebird ci pensò un attimo, poi annuì. -Ci sto anch'io.-

Lisita scosse appena il capo, prima di dire -Non voglio creare problemi, per me va bene.-

A quel punto si voltarono tutti verso Testudinum. -Non sarò io il guastafeste.- commentò.

-Bene, allora domani, alle diciassette, ci vedremo alla torre Eiffel.- decise, prima di sentire l'orecchino che suonava. -Ci conto!- disse, prima di andarsene.

Gli eroi si salutarono, prima di prendere ognuno la sua strada.

Singe tornò a villa Agreste, dove si detrasformò.

-Sweety, pensi sia una buona idea?- chiese la ragazza alla piccola Kwami.

-Non saprei.- commentò l'esserino -Non sapevo che Marinette avesse in mente una riunione.-

Gisèlle scosse la testa.

-Neanche io, neanche io ne avevo idea.-

Si mise alla scrivania, decisa a terminare i compiti per il giorno dopo.

-E io che pensavo di aver finito con sta roba.- commentò, guardando quegli odiosi esercizi di matematica.

Il suo cellulare squillò.

-Guarda guarda chi sta chiamando.- mormorò Sweety, prima di entrare nel cassetto dove Gisèlle teneva le caramelle al miele. Gisèlle guardò il display sorridendo. Gli aveva assegnato la foto che aveva visto su Facebook un paio di sere dopo il loro incontro.

-Ehy.- lo salutò, rispondendo alla telefonata.

-Ehy. Cosa stai facendo?-

-Noiosissimi compiti di matematica. Tu?-

-Adesso sto parlando con te. Però pensavo di andare a fare un giro a Versailles, sono così vicino e non l'ho mai vista. Sarei un turista assai deplorevole.- spiegò, ridendo.

-E io cosa c'entro in tutto ciò?- lo provocò la ragazza.

-Vorrei compagnia, poi mi serve una guida.- la invitò. -Sempre che tuoi compiti di matematica non siano più importanti.- concluse, con voce ironica.

Gisèlle ridacchiò.

-Penso proprio che i compiti si possano rimandare.- accettò, chiudendo i libri, felice.

Fino alla fine | Miraculous, le storie di Ladybug e Chat Noir.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora