Capitolo 10.

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L'amicizia non è una grande cosa – è un milione di piccole cose.
(Anonimo)


Marinette, Adrien e Gisèlle erano ancora nella stanza di quest'ultima. -Marinette, purtoppo ho il gesso. Sai, una notte fa sono stata attaccata, sono caduta e mi sono rotta il braccio.- spiegò, mostrando il gesso con voce cantilenante.
-Tranquilla, infondo non è una cosa così strana o brutta. Ti sei rotta un braccio, hai il gesso.- provò a consolarla Marinette, dichiarando l'ovvio.
-Ma è comunque bruttissimo da vedere.-
-Andiamo, Gisèlle. Ha ragione Marinette. Infondo è il gesso per le fratture.- Adrien si era sentito costretto ad intervenire.
-D'accordo,- alzò gli occhi al cielo -forza. Mostrami questi modelli.-
-Vedrai che ti piaceranno.- Marinette prese il blocco da disegno. -Nel primo bozzetto c'è un vestito Bordeaux, a mezze maniche. Sotto c'è una stoffa a tinta unita, che copre il busto e una piccola parte della gonna. Sopra c'è un altro strato fatto di pizzo. La tonalità è un po' più scura, per farlo risaltare di più.- Gisèlle prese il disegno e lo osservò con Adrien.

-Il secondo modello è un classico vestito semi-aderente, va indossato con un cappotto sopra. E' a maniche lunghe...- Gisèlle lo prese, ma già sapeva che non lo avrebbe indossato. A quel punto era meglio non avere niente sulle braccia. Mettere una manica aderente sul gesso era ancora più brutto.

-Il terzo modello è un abito a mezza lunghezza, con una gonna che scende morbida. Le spalline girano intorno i bicipiti. La particolarità è la schiena, scoperta.- Gisèlle si era già innamorato di quell'abito.

-Il quarto, e ultimo, modello è un abito lungo, senza maniche ma con un gancio dietro il collo.-

-Marinette, sono fantstici.- mormorò Gisèlle, estasiata.

-Pensavi che la mia ragazza ti deludesse?- Adrien fece un occhiolino a Marinette, che si avvicinò al ragazzo. Lui colse l'occasione, e le diede un tenero bacio a stampo. Marinette, come di consueto, arrossì.

-Mi piace molto il terzo.- commentò Gisèlle.

-Con quello sarebbe bellissima una mezza coda, ma che lasci cadere i tuoi ricci.- suggerì Marinette.

-E' davvero una buona idea. Cosa ti serve a realizzarlo?- erano passate all'azione.

-Gisèlle, ci penso io.- Marinette non voleva approfittare della gentilezza della ragazza. Le aveva già dato un'opportunità.

-Marinette, non accetto un no come risposta. L'abito è per me. Ora andiamo al deposito e prendi ciò che ti occorre.- Gisèlle era categorica.

-Io... non so.-

-Andiamo Marinette, Gisèlle non è quasi mai gentile, perchè non approffitarne?- commentò il ragazzo, facendo un occhiolino a Marinette e guadagnandosi un'occhiataccia dalla sorella.

-E va bene. Se insistete così tanto!- accettò.

Gisèlle si alzò in piedi, sbattendo le mani, ricordandosi troppo tardi di avere il gesso. -Mannaggia a sto gesso.- imprecò.

I due ragazzi risero. -Vieni Marinette, faccio strada.- Gisèlle avanti, Marinette e Adrien dietro, andarono nel magazzino.

-Oh... padre, ho chiesto a Marinette di disegnarmi un vestito, possiamo prendere della stoffa?-

-Salve ragazzi.- salutò cortese il signor Agreste, rintanato anche lui nel magazzino. -Così Marinette ha disegnato un abito. Che ne dite di mostrarmelo?- domandò, accennando un sorriso. A Gisèlle e Marinette si illuminò il viso.

-Certo!- Gisèlle passò il bozzetto al padre, che lo esaminò per qualche minuto. -L'abito è perfetto. Se posso dare un consiglio, però, la gonna dovrebbe essere leggermente più corta sul davanti, lasciando appena scorte le ginocchia.- commentò, riporgendo il disegno alla figlia. Marinette ci pensò un attimo, immaginando come sarebbe stato l'abito.

Fino alla fine | Miraculous, le storie di Ladybug e Chat Noir.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora