Si ha un solo motivo per provare rancore verso una persona e se ne hanno mille per amarla, eppure quante volte vince il rancore!
(Fabrizio Caramagna)
-Maestro, posso entrare?- Marinette era andata a trovare il Maestro Fu. voleva cercare di capire qualcosa in più dei loro nemici o del loro nemico, se era uno.
-Oh, Ladybug. E' sempre un piacere incontrarti, entra pure. Ho già messo su il tè.- Fu era davvero gentile. Qualcosa però, la scarsa sorpresa forse, fece pensare alla ragazza che il Maestro la stava aspettando.
-Maestro Fu, volevo sapere se lei sa qualcosa di questi nuovi cattivi che stanno terrorizzando Parigi.- Marinette andò dritto al sodo, senza troppo convenevoli.
-Mia cara Marinette, purtroppo c'è una presenza negativa nell'aria. Qualcosa sta scuotendo le forze del bene e del male dal profondo.- Fu parlò come un oracolo.
-Le dispiace spiegarmi cosa significa?- la ragazza era confusa.
-Significa solo che dovrete far fronte ad una nuova minaccia, purtroppo di più non so dirti.- Marinette fu un po' delusa. Se neanche il maestro sapeva chi dovessero combattere, come potevano farcela?
-Noto che sei un tantino abbattuta, Marinette.-
-Maestro, come possiamo combattere qualcosa senza sapere cosa effettivamente stiam affrontando?-
-Talvolta le cose si chiariscono col tempo. Non hai altri amici, su cui contare?- Maestro Fu sapeva benissimo chi erano. Marinette annuì. -Certo, da un po' abbiamo Singe, che ci da un aiuto prezioso, e Testudinum. Sono colleghi molto validi, anche se mi piacerebbe sapere chi sono.-
-Forse è giunto il momento di scoprire le vostre identità?-
-Cosa?- Marinette era terrorizzata. Nonostante fossero passati un paio d'anni trovava ancora difficile conciliare la forte, decisa, testarda Ladybug con l'imbranata, sciocca e allegra Marinette. -Sai, Marinette, a volte è una risorsa sapere l'identità di chi ti sta affianco. Un gruppo di eroi si sostiene a vicenda, ma possono sostenersi anche nella vita reale.- ragionò Fu.
-Lei pensa che sia arrivato il momento?-
-Solo voi lo potete sapere, ma vedrai, Marinette, quando arriverà il momento scoprirete le vostre identità.- la consolò Maestro Fu.
-Tikki, tu cosa ne pensi?- Marinette interpellò la piccola Kwami, che stava allegramente sgranocchiando dei biscotti al cioccolato. Quando mangiava, stava sempre in silenzio.
-Penso che il Maestro abbia ragione, Marinette. Vedrai che quando sarà il momento vi verrà naturale dirvi chi siete. Sarà una cosa che vi farà diventare ancora più forti.- l'esserino volò vicino alla sua portatrice, consolandola.
-La ringrazio, Maestro. Mi perdoni ancora per il disturbo.- Marinette si alzò, fece un piccolo inchino in segno di rispetto, e andò via.
-A presto, mia cara. E scommetto che la prossima volta non sarai sola.- ma l'ultima parte la ragazza non la sentì.
Marinette stava tornando a casa, completamente assorta nei suoi pensieri, quando andò a sbattere contro qualcuno. -Mi dispiace io...- alzò lo sguardo, ritrovandosi di fronte Michelangelo. -Ehy Marinette, tutto a posto? Eri parecchio assorta.-
-Certo, Mic. Come mai giri qui intorno?- gli chiese, notando che si trovavano vicino la scuola e, quindi, vicino casa di Marinette. -Vedi, io abito lì. Stavo giusto uscendo per una passeggiata.- spiegò, indicando un edificio. -Ma dai, vedi quella panetteria?- Marinette indicò dalla parte opposta della strada. -Ebbene, io abito al piano di sopra. Siamo quasi vicini di casa.- scherzò.
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Fino alla fine | Miraculous, le storie di Ladybug e Chat Noir.
FanfictionLa vita di Gisèlle era piuttosto tranquilla, studiava, aveva delle amiche e il sabato sera usciva. Non avrebbe mai pensato di dover aggiungere "eroe" nella lista dei suoi compiti. Eppure toccava a lei. Quel compito le era stato assegnato forse dal d...