✥ 25.

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JIMIN'S POV

Oggi mi stavo dirigendo all'università con un solo e unico obiettivo: parlare con Kippeum.

Sì, mi ero deciso.
Lasciarla era la soluzione più giusta e corretta, soprattutto nei suoi confronti, ma anche nei confronti di Haneul e onestamente era la scelta più giusta anche per me stesso.
Sapevo già che Kippeum avrebbe sofferto per questa mia decisione, ma se avessi continuato a rimandare e a tirarla per le lunghe avrei solo aumentato la sua sofferenza e di certo non volevo questo.
Speravo che mettendo fine alla nostra relazione, anzi a quel che era rimasto ormai, pian piano lei potesse dimenticarsi di me e vivere tranquillamente la sua vita.
Lo speravo fortemente, Kippeum meritava di trovare una persona in grado di donarle quel sentimento che lei tanto aveva richiesto, ma io non ero la persona che faceva al caso suo.

Ovviamente non avrei toccato l'argomento Haneul.
Se io e Haneul avessimo cominciato a frequentarci, sarebbe stato meglio tenere questa cosa per noi.
Sia per Kippeum che per i loro genitori, almeno all'inizio.

Continuai a camminare e mi bloccai immediatamente non appena riconobbi la figura della ragazza che stavo cercando.
Era di spalle ma avevo capito subito che fosse lei, grazie alla borsa a tracolla blu che le avevo regalato non molto tempo fa.
Kippeum stava per entrare nel bagno dell'università, ed era sola... bene.
Avrei potuto parlare con calma con lei, senza la presenza di Mina o delle altre sue amiche.

Lei entrò e io raggiunsi i bagni posizionandomi di fronte; mi appoggiai contro la parete aspettando che Kippeum uscisse per poter parlare.
Dopo una decina di minuti circa la porta si aprì e Kippeum si immobilizzò subito non appena mi vide; il suo volto assunse un'espressione parecchio arrrabbiata e non mi stupii affatto della sua reazione, immaginavo che non mi avrebbe salutato con un affettuoso sorriso.

"Cosa vuoi?"

Era incazzata ma era normale, in fondo l'ultima volta che ci eravamo visti non era andata per niente bene.
Ma non mi sarei tirato indietro, non questa volta.

"Dobbiamo parlare."

"Io non ci voglio parlare con te."

Perfetto.
Kippeum si posizionò meglio la tracolla della borsa sulla sua spalla e mi superò, a passo svelto cominciò ad allontanarsi.
Sospirai, speravo di poter parlare con calma con lei senza dover fare le guerre per farmi ascoltare, e invece forse era stato fin troppo speranzoso.

"Ehi! Aspetta!" Urlai.

Tutti gli studenti che stavano attraversando il corridoio si voltarono, attirati dalla mia voce.
Ma non lei.
Anzi, Kippeum continuò a camminare in fretta e furia come se non avessi detto nulla.
Iniziai a percepire la rabbia farsi spazio dentro di me, non poteva evitarmi così.

𝐌𝐲 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐛𝐨𝐲𝐟𝐫𝐢𝐞𝐧𝐝 | 𝐏.𝐉𝐦. ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora