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HANEUL'S POV

Appena Jimin uscì dalla stanza per andare a vedere chi stesse citofonando il campanello, decisi di non aspettarlo lì ma di raggiungerlo.
Quindi indossai di nuovo il reggiseno e il vestito alla svelta e lo seguii.

Mi bloccai non appena vidi che mio padre si trovava alla porta.
Il mio cuore si era fermato assieme al mio corpo, la paura si prese possesso di me in un secondo.
Che diavolo ci faceva qui?
Come era riuscito a trovare l'indirizzo di Jimin?

Quando mio padre si accorse della mia presenza, il suo sguardo glaciale si spostò su di me; poi si trasferì nuovamente sul volto di Jimin.
Che disagio, sentii l'aria diminuire sempre di più a causa della pesante tensione.

Tenni gli occhi incollati verso il pavimento per non incrociare più quelli di mio padre, mentre Jimin al contrario di me ricambiò il suo sguardo a testa alta.
Giorni fa sembrava così intimorito da mio padre, e invece adesso stava tirando fuori il coraggio ma soprattutto la faccia tosta con cui si era sempre contraddistinto.

Ne ero contenta, almeno uno di noi due non si faceva spaventare dallo sguardo raggelante di mio padre.
Ad un certo punto però, stanca di quel silenzio imbarazzante mi feci coraggio anch'io.

"Papà, che ci fai qui?
Come hai scoperto dove abita Jimin?"

Mio padre mi rivolse una veloce occhiata, ma il suo sguardo tornò subito sul viso del mio ragazzo.

"Dobbiamo parlare noi due." Disse freddamente, adesso sì che iniziavo ad agitarmi seriamente.

"Sono d'accordo." Jimin rispose, il suo coraggio mi lasciò sempre più confusa e nervosa.

Ammiravo comunque che Jimin in questo momento si stesse dimostrando maturo e rispettoso, questa era casa sua e avrebbe potuto reagire in un altro modo.
Ad esempio chiudendo la porta in faccia a mio padre.

"Bene. Allora Haneul, aspetta qui.
Io e Jimin ci faremo un breve viaggetto in macchina."

Appena udii quelle parole la preoccupazione aumentò maggiormente.
Avrei dovuto lasciarli soli?
Avrei dovuto fidarmi?

"Perché non posso venire anch'io?"

"Perché è giusto che parliamo da soli... da uomo a uomo." Rispose mio padre, si voltò e si diresse verso l'ascensore.

"Aspettami qui." Sussurrò dolcemente Jimin.

Annuii, lui prese il cappotto e le chiavi ed uscì dal suo appartamento, entrò nell'ascensore assieme a mio padre e io rimasi qua, ad attendere il loro ritorno.

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JIMIN'S POV

Il viaggio in ascensore fu silenzioso; mi mordicchiavo in continuazione il labbro inferiore, volevo cercare di sembrare sicuro di me ma in realtà ero parecchio nervoso.

𝐌𝐲 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐛𝐨𝐲𝐟𝐫𝐢𝐞𝐧𝐝 | 𝐏.𝐉𝐦. ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora