Dean oggi è più eccitato di incontrare Castiel. Il suo sguardo corre, i piedi battono velocemente contro il pavimento di pietra. Castiel si siede davanti a lui sull'altra sedia. L'ambiente è spartano, quasi vuoto, eccetto per il tavolino buttato in un angolo, la brandina ordinatamente rifatta e la luce che entra dalla finestra, posando una croce d'ombra per terra. A quel ragazzo evidentemente non servono molte comodità.
- Dunque, i brani di cui volevo parlarti oggi...
- Hai chiesto di Sam? – Castiel comincia a intonare il primo Hallelujah.
- Cas? – Castiel si ferma, chiude di scatto la Bibbia e gli lancia uno sguardo blu cielo: sembra furioso, con quei due occhi luccicanti. "Oh, allora sa esprimere qualche emozione umana anche lui" pensa Dean.
- Parlami di Sam.
- Cosa?
- Parlami di Sam. Convincimi che c'è ancora qualcosa da salvare in te.
Dean percepisce la rabbia salirgli dallo stomaco, insinuarsi come un serpente nel petto e bloccargli la gola. E' una sensazione ormai familiare, una vecchia amica sempre disponibile a stargli accanto nei momenti del bisogno, pronta a proteggerlo, a fargli perdere il controllo. Balza in piedi e la fastidiosa stretta delle manette gli ricorda che tutti, in quel luogo, continuano a prenderlo in giro.
- Giuro su Dio figlio di puttana che se sai qualcosa su mio fratello e non me lo dici...
- Non l'ho mai conosciuta mia madre e non saranno certo una vile insinuazione o i tuoi insulti a farmi cambiare idea. – Castiel lo fissa, non si è mosso di un passo, neanche quando è si è alzato dalla sedia. Dean sbuffa nervosamente. Cosa cerca di ottenere quel tipo? I suoi occhi sono impenetrabili a Dean, sembrano concentrati, alla disperata ricerca di qualche cosa... il corpo proteso avanti, il viso attento... Dean studia quei due pezzi di cielo, le labbra screpolate, la mascella contratta, i capelli eccessivamente pettinati. Troppe domande gli affollano la mente. Dov'è Sammy? Sta bene? Cosa gli stanno facendo? Qual è il vero ruolo di Castiel? Lo vogliono manipolare? Cercare di conquistare la sua fiducia? Convertirlo? A cosa pensa Castiel? Sa qualcosa? Può aiutarlo? Quanto si può fidare di lui? L'angelo dal viso sempre serio non risponde e Dean decide di parlare, parlare di sé, di Sammy, di sua madre e di come era morta, di come dopo alcune "divergenze di opinioni" il padre lo avesse abbandonato e di Sam, che aveva deciso di restargli accanto comunque. Dean descrive il suo viso da bambino, i capelli nocciola, la risata cristallina e gli occhi pieni di speranza. Del resto è quello che vuole quel ragazzo, no?
- Sam non si trova qui.
- Come? – Dean impiega alcuni secondi per tornare alla realtà. Castiel parla velocemente.
- Samuel Winchester ha meno di 16 anni, è stato trasferito in un orfanotrofio. E' una sistemazione temporanea, il tempo di trovare un tutore che può...
- Sono io il suo tutore! – sbotta Dean. Castiel abbassa lo sguardo.
- Non sei maggiorenne. E... hanno stabilito che avresti una cattiva influenza su di lui a causa delle tue... inclinazioni...
- Ti riferisci a padre Metatron o al fatto che sia bisessuale? – Dean fa un sorriso amareggiato.
- La sodomia è un peccato. – Castiel continua a non guardarlo e Dean perde un battito.
- Oh. E io che speravo che menare un sacerdote fosse un crimine più grave. – replica. – Beh, io sono orgoglioso di quello che sono. E puoi anche non fingere di non odiarmi per questo. Come ha fatto mio padre. O quel prete, per i primi cinque minuti.
- Dean... padre Metraton non è...- Ma ormai Dean ha cominciato a parlare.
- La verità è che sono arrivato a un punto dove non me ne frega davvero di essere giudicato... da voi poi... la cosa frustrante è che sia riflesso su Sammy, che non c'entra niente...
- Dean...
- Lasciami in pace Castiel. Non mi servi a nulla.
- Io non ti odio.
- Davvero? – ribatte lui sarcastico. – Voi pensate che Dio sia dietro a parole cariche d'ira e pregiudizi, dietro sofferenze inutili... e, giuro, cerco ogni giorno di capirvi, ma non ci riesco... tutto questo disegno che voi vedete per me non ha alcun senso. – Il ragazzo socchiude le palpebre e si sporge verso Castiel.- Se li aveste gli occhi per vedere là fuori, capireste che il dio di cui tanto parlate non è nella vostra chiesa su una croce, ma è già stato sacrificato sull'altare... con il sangue di troppi innocenti. Quanto vorrei non poter sentire più le vostre stronzate. – finisce, si abbandona sulla sedia e gli pare di spirare la vita. E con il corpo lo sguardo si perde nel nulla, non c'è più niente da dire.

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Destiel - Hallelujah
FanfictionCastiel ancora non sa che Dean Winchester, l'affascinante peccatore che il giovane ha il compito di strappare dalla perdizione, stravolgerà la sua esistenza e tutto ciò in cui ha fermamente creduto da quando è venuto al mondo. Cercando un ultimo app...