Giorno 10

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30 days OTP challenge

Day 10
WEARING ANIMAL EARS

I quattro girarono per tutto il centro commerciale bevendo bubble tea e guardando dalle vetrine gli oggetti esposti. Tra Percy e Jason non potevano poi di certo mancare le sfide a chi riuscisse a ad arrivare per primo in cima alla scala mobile percorrendole al contrario. Annabeth e Piper erano invece così imbarazzate dei lori ragazzi che finsero per tutto il tempo di non conoscerli, pure quando questi dopo la gara iniziarono a seguirle.
Camminarono quasi per tutta metà giornata quando decisero di entrare dentro un piccolo e deserto negozio. Non era appariscente come gli altri, pieni di glitter e festoni, facendosi concorrenza l'uno con l'altro offrendo la merce migliore; questo negozietto era del tutto nascosto, Annabeth giurava di non averlo nemmeno visto al loro primo passaggio.
Le ragazze entrarono per prime, al seguito dei fidanzati e appena la porta si fu aperta risuonò per tutta la stanza l'acuto tintinnio del campanello attaccato in cima ad essa. L'interno era vuoto, non c'erano clienti sebbene la merce era davvero di ottima fattura. Vendevano articoli molto kitsch, sia per esterni che per interni, Piper pensò che quella roba fosse adatta per tipi davvero eccentrici. Alla cassa non c'era nessuno, chiunque fosse il proprietario non si aspettava di ricevere molte visite.
I ragazzi girarono per le varie mensole, rimanendo abbastanza vicini: ne avevano passate troppe per abbassare così in fretta la guardia.
Piper andò verso la stampella sulla quale erano appoggiati vestiti a dir poco pacchiani, erano lunghi ed enormi, alcuni con paiette arancione fluo altre con piume di fenicottero sintetiche. Annabeth si mise attorno al collo una sciarpa di piume, ridendo insieme all'amica di quegli orrendi vestiti.
Percy e Jason si guardavano attorno, entrambi con una mano in tasca. Gli sembrava strano che i clienti passassero davanti al negozietto e non si fermassero senza nemmeno buttare un occhio, la cosa non piaceva a nessuno dei due.
«Posso aiutarvi?» sussurrò una voce calda alle spalle dei due ragazzi, entrambi si girarono di scatto lasciando che anche le risate delle ragazze scemassero.
«No, stavamo solo dando un'occhiata» rispose Jason, stringendo la presa sul sesterzio.
La giovane signora dai lunghi capelli castani e gli occhi neri come la notte annuì, dicendogli che se avessero trovato qualcosa di loro interesse non serviva altro che chiamarla. I ragazzi annuirono, anche se piuttosto nervosi.
Tutti e quattro si diedero una rapida occhiata, d'accordo che quella sarebbe stata un'ottima occasione per svignarsela. Percy andò alla porta tirandola verso di sè, ma questa pareva come bloccata. «Faccio io» disse Jason, prendendo la maniglia. Inutile, non si apriva.
I ragazzi si guardarono attorno, la signora sembrava come scomparsa. A nessuno dei quattro piaceva quella situazione, non era la prima volta che si trovavano prigionieri in un negozio, costretti a combattere contro una signora psicopatica che li voleva uccidere, mangiare o pietrificare.
Insieme girarono per il negozio, gli oggetti esposti sembravano semplice merce, non c'era niente di insolito lì dentro, eppure nessuno dei semidei si era convinto ad abbassare la guardia.
«Ragazzi guardate» esclamò Piper avvicinandosi ad una mensola. I tre pensavano avesse trovato qualcosa per incriminare la donna come mostro dell'anno e invece erano dei semplici cerchietti con orecchie di animali. «Chi li indosserebbe mai?» rise la ragazza, prendendone in mano uno.
«Sicuramente Percy non lo farebbe» provocò Jason.
«È una sfida, Grace?»
«Forse!» rispose il ragazzo che voleva una rivincita per la gara sulla scala mobile.
«Ragazzi calma» li riprese Annabeth, intimando a Piper di mettere giù il cerchietto. «Non sappiamo ancora chi ci lavora qui dentro» si guardò in torno. «Dobbiamo essere cauti».
«Vedo che avete trovato i cerchietti, vi piacciono?» ricomparve la donna appoggiando con uno sbuffo un pesante ed impolverato scatolone sul banco. «Costano cinquanta centesimi l'uno, ancora non sono riuscita ad applicare i prezzi. Sapete ho aperto oggi» rise la signora, spostandosi una ciocca di capelli che le era finita sul viso. I ragazzi rilassarono le spalle, rimanendo a debita distanza. «In realtà non mi aspettavano nemmeno dei clienti, sul vetro avevo scritto che l'apertura ufficiale sarebbe stata per il prossimo fine settimana».
«No, non c'era scritto niente» rispose Annabeth, lanciando un'occhiata alla finestra. Solo in quel momento si accorse dell'enorme scritta che comunicava l'apertura del negozio. «Oh» sussurrò. «Non l'avevo notata»
I ragazzi si guardarono a vicenda, sentendosi in colpa per aver pensato che quella signora fosse un mostro, per una volta era solo una mortale che aveva da poco acquistato uno spazio al centro commerciale.
«Ha detto che i cerchietti costano cinquanta centesimi?» domandò Percy, prendendone due andando al balcone per pagare la merce, con gli amici al seguito.
«La mia prima vendita» esclamò entusiasta la signora, facendo scattare la cassa e consegnando dentro un sacchetto verde pastello l'acquisto.
I ragazzi salutarono andando verso la porta, ricordandosi solo in quel momento che era
bloccata. «Sì, scusate» intervenne la donna. «Questi vecchi cardini a volte si bloccano, dovrò farli sostituire» borbottò, salutando i suoi primi clienti, augurandosi di vederli ancora.

«Percy sei convinto di volerlo fare?» domandò Annabeth, vedendo il proprio ragazzo tirare fuori dalla busta un cerchietto con delle orecchie da volpe.
Percy si infilò sulla testa il cerchietto, consegnandone uno anche a Jason.
«Per tutto il giorno, vietato togliersele» disse Jason, infilandosi il suo cerchietto.
«Bene» si strinsero la mano.
«Io non li conosco» sussurrò Piper ad Annabeth, che si erano allontanate in tempo dai loro ragazzi.






n.d.a.

Ciao fragolini! 🍓
Scusate il mancato aggiornamento ma mi ero addormentata dopo la lunga giornata passata a Bologna.
Se avete modo di andarci e siete interessati vi dico che al momento c'è una bellissima e raffinatissima mostra su Kandisky al MAMbo.
Io e i miei amici ce ne siamo innamorati!

Per le orecchie da animali mi sono ispirata ad un lavoro fai-da-te, c'erano anche altri animali tra cui un gufo, ma quelle a forma di volpe mi hanno subito deliziata.

Per le orecchie da animali mi sono ispirata ad un lavoro fai-da-te, c'erano anche altri animali tra cui un gufo, ma quelle a forma di volpe mi hanno subito deliziata

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Ebbene carissimi, vi saluto e vi do appuntamento fra cinque minuti con: indossando un kigurumy.

Un bacio,
Alis

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