Capitolo 1.

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Harry, un ragazzo semplice di 21 anni , frequenta il terzo anno dell'università del New Jersey.
Genesis, una ragazza intelligente, studiosa, ma con una brutta storia alle spalle, intraprenderà il suo primo anno, anch'essa, all'università del New Jersey.
Era il primo giorno di gennaio e Harry, nella sua stanza al N.12 di Scotch Rd, Ewing, New Jersey, sentì suonare la sveglia. Tirando fuori una braccio da sotto le coperte calde, la spense e si alzò dal letto. Scese di sotto in cucina, facendo un sorriso a sua madre e suo padre che erano già lì a fare colazione.
"Buongiorno tesoro" gli si avvicinò la madre, una donna magra con delle rughe appena accennate sul viso, capelli lunghi e mori, dandogli un bacio sulla guancia. "Pronto per il tuo primo giorno di scuola" gli disse accennando un sorriso scherzoso.
La guardò ridacchiando appena, era molto legato a sua madre, avevano sempre avuto un rapporto speciale.
"Hai visto come hanno perso i New York Red Bulls" disse il padre che fino al quel momento stava leggendo la cronaca sportiva sul giornale.
"D'altra parte non mi aspettavo una vincita" disse poggiando il giornale sulla tavola dopo averlo piegato a metà.
"È da un po' che non rendono i loro tifosi orgogliosi di loro" sorrise ad Harry poggiando una sua grossa mano sulla sua spalla. Il padre di Harry era un uomo alto,capelli neri con qualche tocco di grigio appena accennato qua e là, abbastanza robusto, con delle spalle ben piazzate, ex giocatore di football, che aveva avuto una bella carriera al tempo del college ma che poi aveva abbandonato per dare un futuro alla sua famiglia.
"In realtà non ho seguito la partita papà, dovevo finire di preparare le ultime cose" Harry, a differenza del padre non era un'amante dello sport, come differentemente era la sorella che era appena scesa a fare colazione anche lei. "Davvero non capisco perché dobbiamo sempre perdere" disse borbottando entrando in cucina, dirigendosi verso lo scaffale per prendere i cereali per poi versarli in una ciotola con del latte e sedersi al tavolo a fare colazione con il resto della famiglia. Anche lei era molto alta, per la sua età, magra con dei bei capelli lunghi e lisci come la madre.
"Eppure la squadra avversaria era abbastanza scarsa no,papà?" disse guardando il padre mentre si portava un cucchiaio pieno di cereali alla bocca. "Sono d'accordo con te piccola" le disse sorridendo dandole un bacio sulla guancia.
Harry nel frattempo aveva finito di fare colazione e si era alzato per mettere la tazza sporca nel lavello.
"Io vado a prepararmi, papà dopo potresti aiutarmi a mettere le valige in macchina?" chiese al padre appoggiandosi con le mani allo schienale della sedia della sorella.
"Vai con la tua macchina?" disse la madre alzandosi per posare anche lei la tazza che aveva usato per la colazione.
"Si, ho pensato che così sarà più comodo quando dovrò tornare per le vacanze o per i fine settimana, non vi dovrò scocciare per venirmi a prendere" disse alla madre sorridendole.
"In realtà tua sorella voleva venire a vedere la tua università..." disse la madre che fu interrotta dalla figlia. "Potremmo andarlo a trovare questo fine settimana così potremmo approfittarne per visitare l'università" disse sorridendo sia alla madre che al fratello.
"Mi sembra un'ottima idea" disse il padre intervenendo nella discussione"
"Perfetto, vado a prepararmi o rischio di arrivare in ritardo" disse Harry avviandosi alla scale. Una volta al piano di sopra si levò il pigiama e si andò a fare una doccia.
Rimase un decina di minuti sotto l'acqua calda che gli scorreva sull'intero corpo.
Nel frattempo nella sua stanza Genesis finiva di preparare le ultime cose prima della partenza. Aveva già fatto colazione e si era fatta una doccia veloce. Una volta aver preparato tutto scese di sotto trasportando a fatica tutte le sue cose. Al piano di sotto c'era suo padre, un uomo giovane con capelli ne troppo lunghi ne troppo corti di un colore nero intenso. "Tutto pronto tesoro?"
"Si" rispose lei sorridendo al padre mentre gli passava le sue valige. Genesis viveva sola con il padre, la madre aveva abbandonato entrambi quando lei aveva solo 3 anni e la sorella maggiore, Hope, era morta un anno prima, assassinata dal suo ragazzo, che tutti pensavano fosse un brava persona e che ora stava passando i suoi 35 anni di galera nella prigione del New Jersey. La sorella di Genesis era una ragazza molto bella, alta con lunghi capelli biondi, stava frequentando l'ultimo anno dell'Università, nella quale lei sarebbe giunta di lì a poche ore, quando fu assassinata da quel ragazzo in apparenza così dolce e sincero.
"Bene allora carico tutto in macchina e partiamo, va bene?" disse il padre sollevando le valige, sorridendole per poi voltarsi e dirigersi verso la porta di casa per uscire all'esterno.
"Prendo le ultime cose e arrivo" disse lei entrando nel salone. Si appoggiò allo schienale del divano guardandosi intorno, come voler memorizzare ogni singola parte di quella casa che stava per lasciare di lì a poco. Non aveva voglia di andare via, li aveva la maggior parte dei ricordi con sua sorella e l'idea di andare in quell'università dove tutti conoscevano sua sorella...non gli sembrava davvero una grande idea ma non aveva scelta.
"Allora piccola andiamo?" chiese il padre dalla soglia della porta.
"Si arrivo" disse lei prendendo il cellulare dal tavolo del salone e,dopo aver dato un veloce sguardo alla foto di loro tre insieme, si diresse verso il corridoio. Prese il giubbotto dall'attaccapanni vicino alla porta, la sua borsa e dopo aver dato un ultimo sguardo alla casa uscì definitivamente. Il tempo era sereno e il sole picchiettava delicatamente sulla sua pelle. "È davvero una bella giornata" disse il padre dietro di lei mentre chiudeva la porta.

"Emily veloce che Harry sta per partire" disse la madre di Harry mentre il figlio finiva di mettere l'ultimo borsone nel cofano della sua macchina.
"Arrivo solo un'attimo" disse lei mentre la sentirono scendere le scale in maniera piuttosto rumorosa. Uscì dalla porta correndo e si fermò vicino alla madre e al padre con un leggero affanno nel respiro. "Dovevo finire di preparare questo per Harry" disse arrossendo appena dando un regalo impacchettato al fratello. "Non aprirlo adesso, quando sarai arrivato nella tua stanza potrai aprirlo"
"Okay" disse Harry sorridendo per poi avvicinarsi alla sorella e avvolgerle la vita con le braccia sollevandola appena da terra. "Mi mancherai piccola"
"Anche tu" rispose lei con gli occhi leggermente lucidi, anche se erano ormai 3 anni che Harry partiva per andare all'università a lei dispiaceva sempre separarsi dal fratello.
Si staccarono e Harry andò a salutare i genitori.
"Beh allora ci vediamo questo fine settimana figliolo" disse il padre abbracciandolo dandogli una pacca sulla spalla.
Dopo aver salutato tutti Harry sali in macchina e mise la macchina in moto. Mentre si immetteva sulla strada salutò la madre, il padre e la sorella sventolando la mano dal finestrino. Dopo poco scomparvero le loro figure insieme a casa sua e al resto del quartiere.

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Vi presento il primo capitolo del mio racconto. Questa è la mia prima esperienza in questo campo quindi sono accettati consigli, pareri, critiche..qualsiasi cosa possa portare un miglioramento, così da rendervi il più piacevole possibile la lettura.
Detto questo se il primo capitolo vi è piaciuto sentitevi liberi di lasciare mi piace e ,come detto sopra, anche dei commenti. ❤

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