Capitolo 17.

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"Noi torniamo per pranzo" disse Genesis lasciando un veloce bacio sulla guancia del padre.
"Va bene" disse il padre salutandoli con la mano mentre i due entravano i macchina. "Non tardate mi raccomando, oggi c'è Emma a pranzo"
Il weekend era quasi giunto al termine. Sabato mattina Genesis aveva portato Harry un po' in giro, gli aveva fatto vedere la sua vecchia scuola, il parco dove giocava abitualmente da piccola. "Nostro padre ci portava sempre, a me e Hope intendo" disse Genesis mentre si dondolava sull'altalena. Nel pomeriggio i due erano stati con Lucas, il padre di Genesis e aveva giocato a svariati giochi da tavolo.
Ora Genesis stava portando Harry un po' più lontano. In un posto speciale dove il padre portava lei è la sorella solo in occasioni speciali.
"Quanto manca?" Chiese Harry sbuffando.
"Poco..gira a destra" disse euforica. "Ti piacerà, a me piaceva ogni volta, tutte le volte mi sembrava più bello della volta precedente"

"Le ginocchia" disse Harry lamentandosi mentre si chinava per massaggiarsi le ginocchia.
"Ma quanti anni hai? 90? Andiamo Harry manca poco" disse Genesis andando a prendere Harry. Afferrò la sua mano e lo tirò su per la collina.
"Eccoci!" Disse Genesis una volta arrivati in cima. Quando anche harry fu arrivato sulla cima si dimenticò del dolore alle gambe. Si drizzò e ammirò il panorama. Da sopra la collina si vedeva tutto. Un lago si trovata ai piedi dell'altro lato della collina, circondato da alberi di diverso tipo e colore. Dai rami degli alberi in maniera costante si alzavano stormi di uccelli cinguettanti.
"Io, mio padre e mia sorella venivamo qui a fare dei pic nic e poi pescavamo" disse sorridendo con un'aria malinconica.
"Da quanto tempo non vieni qui?" Chiese Harry guardando Genesis.
"Da prima della morte di Hope" disse piano "Vieni scendiamo giù" disse Genesis prendendo la mano di Harry e trascinandolo.

"Hai portato Harry dove portavo te e tua sorella quando dovevamo festeggiare qualcosa di speciale?" chiese Lucas a Genesis.
"Si" disse sorridendo.
"Sono felice che tu ci sia tornata" proprio in quel momento sentirono suonare alla porta. "Emma!" disse il padre togliendosi il grembiule da cucina. "Vado io!"
In quel momento Harry entrò in cucina.

"Quindi insegni alla scuola elementare del quartiere?" Chiese Genesis portandosi la forchetta alle labbra.
"Già" rispose Emma sorridente. "Tu invece studi medicina giusto?" chiese a Genesis spostando lo sguardo su Harry "Tuo padre mi ha parlato davvero tanto di te"
"Si studio medicina con Harry" rispose Genesis portando la mano sulla gamba di Harry sotto la tavola.
"Proprio un bel ragazzo complimenti" disse lei guardando Harry.
"Si" rispose Genesis arrossendo.
Da quando conosceva Harry arrossiva molto di meno. Si sentiva più sicura vicino a lui.

"Beh non è male vero?" Chiese Harry mentre con Genesis entrava in cucina con i piatti sporchi.
"Si è carina." disse Genesis con un tono di voce un pò assente.
"Non ti piace?"
"Non ha fatto altro che guardarti" sbottò Genesis senza alzare la voce voltandosi verso di lui. "Ogni santo secondo. Durante tutto il pranzo. Cosa ha tanto da guardare?"
Si girò nuovamente ponendo le stoviglie nel lavabo. "E poi "proprio un bel ragazzo"" disse Genesis imitando la donna. "Ma chi si crede di essere"
"Ehi ehi ehi" disse Harry fermandola avvolgendo il suo viso tra le sue mani. "Sei gelosa di quella donna? Okay, mi piacciono le donne mature ma così è troppo. Lo è anche per Connor" disse Harry ridacchiando.
"Tu sei mio"
"Di chi altro sennò"
"Solo mio" sussurrò Genesis a una distanza critica dalle labbra del ragazzo.
"Solo tuo" disse Harry prima di baciare la ragazza.
Sentirono tossire alle loro spalle e si staccarono all'istante.
"Scusate ragazzi" disse la donna entrando con una voce smielata.
Genesis guardò Harry imbronciata alzando gli occhi al cielo.

"Harry mi raccomando non correre" disse Lucas a Harry dandogli ripetute pacche sulla
spalla.
"Contenta di averti conosciuta Harry" disse Emma sorridendo, secondo Genesis, come un ebete.
"Ci vediamo presto papà" disse Genesis abbracciando il padre talmente forte da fargli male alle costole.
"Okay okay, piano, ho un'età"
"Ci vediamo presto" disse Lucas mentre lui e Emma salutavano i due nella macchina. Partirono e si lasciarono indietro la casa e le sagome del padre di Genesis e di Emma.

"Piccola, G, Ehi piccola siamo arrivati, devi svegliarti" Genesis aprì leggermente gli occhi. Si stiracchiò e subito dopo si rese conto che era nella macchina di Harry e fuori era diventato buio.
"Mi sono addormentata?" Chiese con la voce impastata dal sonno mentre sbadigliava.
"Si piccola"
"Come faccio a dormire senza di te sta sera?"
Harry, alla domanda di Genesis, sorrise mentre scendeva le borse dalla macchina.
"Non credo di riuscire ad andare in stanza, posso dormire qui?" chiese a Harry mentre si appallottolava sul sedile.
Genesis che si era addormentata nuovamente, non si accorse di niente quando Harry la prese in braccio che a fatica trascinò le valige con Genesis tra le braccia. Arrivato davanti alla porta della camera, bussò sperando che Harper fosse in stanza. Quando la porta di aprì sorrise dolcemente alla ragazza.
"Si è addormentata, la lascio qui e vado" disse Harry entrando in stanza, lasciò Genesis sul suo letto e poi si voltò verso Harper. "Le puoi dire che domani la aspetto in caffetteria per fare colazione prima delle lezioni?"
"Certo" sussurrò piano Harper sorridendo per non far svegliare la sua amica.

Harry arrivò in stanza poco dopo. Connor dormiva di già nel suo letto quando Harry entrò nella camera. Senza far rumore si avviò al suo letto e subito dopo averlo raggiunto ci si buttò sopra. La sua mentre passò da un ricordo all'altro. Tutti riguardanti i momenti passati con Genesis in quel fine settimana. Quando avevano fatto il giro del quartiere. Quando aveva fatto l'amore con lei con la paura di essere sentiti dal padre. Quando lo aveva portato nel loro posto speciale. Sentiva di starsi legando sempre di più a quella ragazza che come la sorella gli aveva rubato il cuore. Ed eccolo il pensiero di suo fratello che ultimamente si presentava sempre più spesso. Aveva paura. Una paura che prima di allora non aveva mai provato. La paura di perderla. Di perderla per non essere stato sincero con lei. La scusa per scacciare quel pensiero era sempre la stessa: Lei non lo verrà mai a sapere, come potrebbe.

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Capitolo 17. Cosa ne pensate? Ci state annoiando? La storia va troppo a rilento? Fatemi sapere cosa pensate di tutto nei commenti e se me avete voglia votate il capitolo.
Grazie a tutti quelli che leggono la storia.❤️

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