Capitolo 17

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Siamo ancora in macchina, non so neanche quanto tempo è passato e sono un po' stanca di aspettare.
-"Si può sapere dove mi stai portando?"
-"Lo scoprirai presto."
Ad un certo punto accosta la macchina al lato della strada, dove i veicoli non passano.
-"Ma prima che tu possa scoprirlo devi essere coperta."
Allunga la mano verso il cruscotto, lo apre ed estrae una benda nera.
-"Girati adesso."
-"Ma.."
Rinuncio ad esitare e faccio come mi ha detto: non vedo neanche un filo di luce e mi sento completamente a disagio.
La macchina si ferma, lo sportello alla mia destra si apre e Jackson mi prende per mano.
-"E se cado?"
-"Cadrò anche io con te e mi farò tanto male. Ti tengo io, sciocchina."
Il suolo ghiaioso, suppongo sia del parcheggio, lascia spazio ad una superficie liscia e scivolosa.
-"Attenta, ora arrivano gli scalini."
Neanche ha il tempo di finire la frase che quasi cado di ginocchia a terra.
-"Mi spieghi perché mi hai fatto mettere i tacchi?!"
-"Smettila, altrimenti le scale le fai da sola."
Mi ricompongo e riprendiamo a camminare, inizio a sentire l' eco dei miei tacchi, una successione di colpi secchi che fanno pensare ad un luogo grande e chiuso.
-"Posso togliermi la benda?"
-"Ora sì."
Pian piano la sfilo senza arruffare i capelli piastrati perfettamente con tanta pazienza.
-"Ma....Jackson..? Ragazzi?!"
-"Buon compleanno Yume!"
Vecchi compagni di classe, i miei genitori, mia sorella con Eunmi, i genitori di Jackson, Seoyeon e Mikyong, sono tutti lì davanti a me, rivedere persone con cui ho legato durante la mia adolescenza dopo tanto tempo mi rende felicissima.
Sposto gli occhi dagli invitati al pavimento marmoreo dai colori azzurrini per poi soffermarmi sull' aspetto generale della sala, non molto grande ma bellissima nelle sue pareti candide occupate da una serie di grandi finestre, ornate da tende del medesiko colore del pavimento, da cui si può osservare il bellissimo esterno; un tavolo grande abbellito da tanti vasi contenenti delle rose blu.
È tutto magnifico.

JACKSON

Che carina, amo vederla felice, una bambina incantata la quale mente è dispersa tra la maestosità di un castello, ma lei non è più una bambina, è una principessa, nella sua bellezza e nella sua bontà.
Il suo sguardo si posa nuovamente su di me, scorre da capo a piedi, solo quando i miei occhi incontrano i suoi mi rendo conto che il suo viso è rigato da piccole sorgenti d' acqua riflettenti i cristalli del grande lampadario sul soffitto; non ci penso due volte ad attirarla a me e circondarla nelle mie braccia, lei affonda il viso nel mio petto, sento la camicia bagnarsi ma non mi importa minimamente, la mia principessa merita di emozionarsi.
-"Jack...Io....hai fatto tutto tu?"
Le alzo il viso e, sorridendole, annuisco.
È da un mese e mezzo che ho progettato tutto, l' anno scorso non ha avuto modo di festeggiare come si deve il raggiungimento della maggiore età e questa festa è il minimo che ho potuto fare per vederla felice, nel suo abito azzurro, una principessa.
-"Ma..il mio compleanno è domani."
-"Cosa dici! Oggi è 21 giugno, controlla tu stessa."
Le mostro il display del telefono, rimane senza parole.

YUME

I miei familiari si avvicinano e mi fanno gli auguri, arriva il turno dei vecchi amici di scuola, Mikyong e Seoyeon e infine i genitori di Jackson, è da molto tempo che non li vedo, per loro sono sempre stata una figlia minore la quale Jackson avrebbe dovuto prendersi cura come se fosse sua sorella di sangue, per me sono sempre stati una seconda mamma e un secondo papà, con loro ero e sono ancora libera di parlare di qualsiasi problema o argomento che non riuscirei mai a trattare con i miei.
-"Tanti auguri piccola Yume!"
Dice Zhou, la mamma di Jackson, venendo incontro e stringendomi in un abbraccio forte e caloroso.
-"Zhou, non è più una bambina, ora è una donna, una bellissima donna con un futuro prospero che la sta attendendo a braccia aperte."
Ruiji, suo marito nonché padre di Jackson, mi accarezza la guancia con la sua mano screpolata ma dal palmo sempre morbido.
-"Auguri tesoro."
Continua abbracciandomi.
-"Grazie, grazie davvero."
-"E questo non è ancora niente."
Jackson, cosa mi nascondi? Ora che ci penso..Namjoon dov'è?
Desideravo tanto vederlo in mezzo a tutti i miei cari, decido di chiedere sue notizie a Jackson.
-"Dov'è N..."
Una mano si poggia sulla mia spalla facendomi sobbalzare leggermente.
-"Credevi non sarei venuto nel giorno più importante della ragazza più importante della mia vita?"
Gli salto letteralmente addosso, affogando nel suo dolce e piacevole profumo, quello che vorrei sentire tutti i giorni.
-"Sei bellissima."
Anche lui non è da meno: lo smoking nero e la camicia bianca lo rendono un vero gentiluomo, i capelli decolorati portati all' indietro, gli stessi di quella sera, la sera del nostro primo incontro.
-"Anche tu."
-"Cos' altro dobbiamo aspettare? Balliamo!"
Jackson con questa frase da il via ad una danza continua ed estenuante che si prolungherà per tutta la notte, ma è il mio giorno, questo vuol dire divertimento fino allo svenimento.

Dependence~ Kim NamjoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora