Capitolo 5

2.4K 136 4
                                    

Come passano in fretta le sempre più fredde giornate di ottobre, passate tra un cliente e l' altro pronti ad essere serviti e le fermate dell' autobus.
Con Namjoon l' andamento di ogni singolo giorno è cambiato per quanto riguarda i turni lavorativi e la sua compagnia sull' autobus, quella parte di giornata in cui soltanto la mia immagine riflessa sul finestrino e gli auricolari alle orecchie erano accanto a me, beh..lui l'ha riempita stando in mia compagnia; poi c'è Jackson che non la finisce di stuzzicarmi con le sue teorie assurde.
Ebbene sì, ottobre è passato in fretta, spogliando gli alberi dalle loro chiome rosse e secche, numerose foglie dai colori caldi e vibranti schiacciate dai passanti, emettendo un rumore secco, simile alle patatine quando vengono masticate, le giornate di pioggia con i vetri sempre appannati, le pozzanghere d'acqua in cui i bambini amano tanto saltare, infine Halloween.
Già, Halloween, festa tanto amata da chi vuole mettere i brividi, capitata di sabato quest'anno.

Jackson si butta a peso morto sulla poltrona, già pronto con indosso il suo costume da vampiro, appena avrò finito di vestirmi lo truccherò.
Neanche il tempo di infilare le calze che inizia a chiamarmi.
-"Jackson, non ho finito!"
Indosso una camicia nera infilata dentro una gonna dello stesso colore lunga fin sopra il ginocchio, delle calze a rete volutamente strappate e i miei anfibi neri, infine mi allaccio al collo un mantello lungo fino ai piedi e...dov'è il mio cappello?
Vado in salotto e, come immaginavo, il mio simpatico cappello da strega è sulla testa di quella persona non altrettanto simpatica di Jackson.
-"Ridammelo."
-"Finalmente sei uscita."
-"Non sono neanche passati cinque minuti! Ridammi il cappello."
Cerco di prenderlo, ma le braccia di Jackson sono lunghe, troppo lunghe, neanche io che sono in piedi riesco a raggiungerlo.
-"Jackson, faremo tardi!"
Guarda l'orologio appeso al muro.
-"Tieni."
Glielo tolgo di mano.
-"Stupido, vieni che ti trucco."
-"Ok streghetta."
Fondotinta chiarissimo, un po' di rossetto scuro sbavato sulle labbra, matita nera agli occhi ed è pronto, ora è il mio turno: eyeliner e rossetto nero sulle labbra, niente di particolare.
-"Siamo pronti?"
Jackson si infila i canini finti, fa davvero effetto travestito da vampiro.
-"Sí Dracula!"
Chiudo casa, entriamo in macchina e partiamo cantando le canzoni alla radio, chissà dove mi vorrà portare stasera.

-"Wow..."
Rimango affascinata da tutte le giostre e i giochi presenti, non tutte sono legate alla festa di Halloween, riesco a vedere la cima di una ruota panoramica contornata di lucine colorate, è uno spettacolo.
-"Già, ci sarà da divertirsi."
Jackson mi trascina alla casa dei fantasmi.
-"Vediamo chi uscirà vivo da qui."
-"Sarò io, ovvio."
Dico con fare superiore, incrociando le braccia al petto.
-"Non ne sono così sicuro fifona."
-"Scommettiamo allora."
Mi guarda.
-"Ok, chi perderà si farà leggere la mano da una veggente."
Indica una tenda con su scritto 'Madame Sybill' e una sfera magica disegnata accanto, non credo a ciò che le veggenti dicono, le considero truffatrici, ma per una volta nella vita non fa male di certo.
-"Accetto."
Tiriamo un lungo respiro prima di entrare, è tutto buio, finché non si accende una luce accompagnata da Frankenstein che sbuca dal nulla, tutti e due urliamo tenendoci a braccetto.
Per tutto il tragitto della casa non facciamo altro che urlare contemporaneamente, e quando usciamo siamo tutti e due imbarazzati.
-"Abbiamo perso...insieme."
Guardo la tenda illuminata da una lanterna vintage.
-"Dobbiamo andarci?"
Chiedo insicura.
-"Sí, abbiamo scommesso, ci faremo prevedere il futuro. Perché no, almeno sapremo cosa accadrà."
-"Ma tu veramente credi a quelle stupidaggini?"
Fa il labbruccio.
-"Andiamo."
Una signora anziana con il capo coperto da un turbante e dei vestiti bizzarri ci accoglie, avrà perlomeno una settantina di anni, chissà quanto tempo avrà passato a prendere in giro la gente; sui sostegni della tenda somo appesi molti amuleti, candele sparse dappertutto, ci fa accomodare su un tappeto indiano, accanto ad un tavolo su cui sono poste delle carte e una sfera di cristallo.
La vecchia si siede di fronte a noi.
-"Chi vuole iniziare?"
Jackson è stranito da tutto ciò che è intorno a noi, è molto a disagio.
-"Io."
Dico convinta.
-"Porgimi la mano, per favore."
Faccio ciò che ha detto ed inizia a tracciare delle linee immaginarie, il suo tocco ruvido e freddo mi fa venire la pelle d'oca.
Consulta le carte, infine la sfera di cristallo.
-"Sarai pronta ad accogliere una persona molto importante, la vita ti riserverà un sacco di sorprese, anche brutte."
Cerco di non ridere per tutte le stupidaggini create dalla sua mente anziana; passa a Jackson, compiendo lo stesso procedimento, ma qualcosa in quella signora arzilla cambia, sembra preoccupata, sembra abbia visto qualcosa di brutto.
-"Ragazzo, ti dico solo questo: tieniti alla larga dai guai, potresti pagarne delle gravissime conseguenze, anche a costo di non tornare più."
Mi alzo in piedi furiosa, ne ho abbastanza delle parole senza senso pronunciate da una vecchia la quale mente ha raggiunto un limite.
Come si permette di dire una cosa del genere?
-"Jackson, andiamo."
Lascio 15 000 won sul tavolino su cui è ancora seduta, sono pure troppi.
Usciamo dalla tenda, ci fermiamo davanti ad un chiosco del cibo, Jackson si ferma, mi guarda e scoppia a ridere.
Ora sono più che furiosa.
Gli tiro uno schiaffo sul braccio.
-"Ahi! Perché lo hai fatto?!"
-"Quella pazza scherza sulla tua vita e tu che fai? Ridi?!"
Continua a massaggiare il punto in cui l'ho colpito.
-"Lo so che le veggenti mentono ma non c'è bisogno di reagire così. Piuttosto.."
Sul suo viso compare un'espressione maliziosa che a me non piace affatto.
-"Piuttosto?"
-"Chi è quella persona che entrerà nella tua vita?"
Un altro schiaffo.
-"Sei incredibile tu! Ahi che male!"
Ok sono stata troppo cattiva, lo circondo con le mie esili braccia.
-"Così mi piaci principessa."
Ci abbracciamo, ma il profumo delle pietanze che abbiamo accanto ci fa pensare ad un nemico tentatore: la fame.
-"Jack.."
-"Yume.."
Ci guardiamo.
-"Mangiamo qualcosa!"
Compriamo due hot dog, spiedini di carne, patatine fritte e due birre e ci sediamo su un tavolo libero tra i tanti, posti vicino al chiosco.
Mangiamo tranquillamente, quando io e Jackson avvistiamo un qualcosa di familiare.
-"Yume guarda, c'è Namjoon! Ora lo chiamo. Nam!"

---------------------------------------------------------

Buonasera, sono riuscita ad aggiornare nonostante l' orario.
Spero vi piaccia❤❤❤❤❤

Dependence~ Kim NamjoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora