Capitolo 21

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Eccomi, pensavi che non avrei stressato la tua povera anima libera anche oggi amico mio?
È ancora difficile realizzare che tu non sei più qui, sai?
Ancora più difficile è sopportare la tua perdita, il mio cuore ancora ne soffre, diciamocelo con sincerità, non credo che potrò rialzarmi, questa caduta non è come quelle che ho subito in passato, dove sono riuscita sempre a rialzarmi ed andare avanti, ricordi?
Perché prima ci riuscivo ed adesso no?
È semplice caro Jackson: c'eri tu, c'era il tuo sorriso che bastava per tirarmi su il morale, le tue battute stupide, chi non facevi disperare tu con quelle?
C'erano gli abbracci sotto la pioggia quando, stanca di tutto quello che avevo intorno, uscivo di casa e cercavo di scappare, senza meta, senza nessuno, c'eri tu che puntualmente eri giù a casa mia ad aspettarmi, sapevi perfettamente quali erano le mie giornate negative e come avrei reagito, eri lì ad impedirmi di fare pazzie, a consolarmi, a discutere con me, testarda, ero davvero testarda, nessuno riusciva a tenermi testa se non tu, tu che mi facevi impazzire ogni volta, ma sai caro Jackson, diventare pazza a causa tua era la cosa più divertente del mondo per te, ti divertivi quando perdevo le staffe e affettuosamente colpivo la tua povera spalla, ricordi ancora?
Ripensi anche tu a questi momenti felici da lassù?
Jackson, vorrei essere lì con te, almeno starei bene come stai tu adesso, senza problemi, tra le nuvole candide, tra le braccia di Dio, con te, amico mio, è con te che vorrei stare, con colui che mi ha cresciuta durante la mia adolescenza.
Il motivo del desiderio di buttare via la mia vita?
Non sono felice Jackson, non riesco ad essere felice, ma non solo per te che te ne sei andato troppo presto, ma per Namjoon.
Anche lui se n'è andato, non come te, ma se n'è andato comunque.
Lo avrai sicuramente visto al tuo funerale, non è vero?
Mi sentivo impotente nel vederlo così afflitto, come dici? Avrei dovuto stargli accanto? Ci ho provato amico mio, ma la sua indifferenza mi ha distrutto ulteriormente il cuore: non parlava, non faceva capire ciò che voleva, non voleva me.
Ha ripreso a fumare, più di prima, la puzza che si portava dietro quando era a lavoro faceva pensare a qualcosa di più del semplice tabacco, il suo alito misto all'alcol, le borse viola che contornavano i suoi occhi, rimasi in silenzio per troppo tempo, non lo pensi anche tu?
Già, troppo tempo, finché non ce la feci più, e tu sapevi benissimo che quando pronunciavo quella fatidica frase qualcosa di brutto sarebbe accaduto.

FLASHBACK

Namjoon quel giorno non venne a lavoro, ma neanche quello prima e quello prima ancora.
Non era più come prima, neanche immaginava quanto mi facesse stare male, ero stanca, quel giorno mi avrebbe sentita, pensai.
Uscii dal lavoro dieci minuti prima, non mi interessavano minimamente le parole del capo, per anni mi sono fatta il mazzo lavorando in quella merda di bar, in quel momento doveva starsene zitto.
Mi avrebbe licenziata? Ok, tanto non avevo più nulla da perdere, pensai.
Bussai più volte alla porta del suo appartamento, tardava molto ad aprire, o sapeva già che ero io a disturbarlo? Probabile.
Mi aprì la porta mentre si stava tranquillamente infilando una siringa tra la giuntura dell' avambraccio e del braccio, fu lì che la mia pazienza andò, come si suol dire nel linguaggio gergale di oggi, a puttane.
Gli presi con forza il braccio che aveva bucato, estrassi la siringa e la buttai fuori dalla porta, chiudendola poi alle mie spalle.
-"CHE CAZZO HAI FATTO?!"
Mi fece ancora più male dentro scoprire questo lato del suo carattere che mai mi mostrò, ma dissi a me stessa che dovevo farcela, non potevo fermarmi, non dovevo fermarmi.
-"Che cazzo ti prende?! ME LO VUOI SPIEGARE PER UNA BUONA VOLTA?!
Cerco di starti accanto e tu puntualmente mi allontani senza proferire parola, a lavoro non mi calcoli di striscio, Namjoon, tu non immagini neanche come io mi senta, anche adesso che mi sto rivolgendo a te con questo tono.
Da dov'è uscita l'erba? Da dove sono uscite le bottiglie di soju? Credi che non ti veda la mattina mentre le butti nel cassonetto? Ti reggi a malapena in piedi, ci credo che non riesci a trascinare il tuo culo a lavoro e soprattutto, da dove sono uscite quelle siringhe? Namjoon, pensi di essere l' unico a soffrire per Jackson? Pensi sia questo il modo migliore per sopportare il dolore? Sappi che lui non avrebbe mai voluto vederti così."
-"Stai zitta."
-"Come hai detto scusa?!"
-"Silenzio! Non voglio sentire le tue puttanate, sparisci e non farti vedere mai più, non voglio vederti mai più. Sei stata solo un errore, l' errore l'ho commesso anche io a starti appresso."
Sapete, sarebbe stato meglio che qualcuno mi pugnalasse lentamente, coltellate dal dolore lancinante, sangue che schizza via, piuttosto che sentire queste parole.
Sono stata un errore.

Visto Jackson? Da quel giorno non lo vidi più per davvero, ogni notte le lacrime mi fanno compagnia, finché non mi addormento esausta.
Esausta di tutto.
Eunmi, l' altra gioia della mia vita, la gioia della tua vita, ti ricorda sempre in ogni suo disegno che porta da scuola, ti ricorda in ogni azione che fa, sorridendo.
Che invidia, vorrei avere anche per un singolo istante il suo sorriso, ma non c'è motivo per cui io lo debba avere.
Jackson, grazie per avermi ascoltata anche oggi, ti voglio bene.
Mi sentivo veramente una principessa con te.

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Buonasera, ho voluto fare un breve riepilogo dei fatti che sono avvenuti successivamente dato che il mio umore schifosamente schifoso mi avrebbe permesso di fare un buon lavoro.
Di solito scrivo i capitoli quando sono su di morale, ma oggi è andata così.
Spero vi piaccia e passate una buona settimana almeno voi❤❤❤❤❤

Dependence~ Kim NamjoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora