Oltrepassò i cancelli dai motivi vegetali in ferro battuto e camminò in mezzo alle lapidi marmoree, perfettamente bianche, alcune sottili venature grigie interrompevano a tratti quel bianco puro; rallentò il passo quando si avvicinò ad una tomba in particolare: quella del suo migliore amico.
Lo andava a trovare tutte le domeniche insieme ai genitori di lui, ma quella volta fu diverso, un impegno l' aveva ostacolata, quindi lo andò a trovare il giorno successivo, da sola.
Cambiò l' acqua ai fiori, delle rose rosse miste ad alcuni tulipani rosa che andavano ad alleggerire il colore pesante e intenso delle prime e, infine, delle calle bianche che aveva appena comprato; sistemò la composizione di fiori buttando via quelli appassiti e ripose il vaso sulla lapide, accanto all'immagine del suo migliore amico protetta dal vetro spesso contornato da una cornice d' ottone.
Quando finiva di pulire il luogo di riposo del malcapitato, era solita parlargli delle sue giornate, anche oggi si sarebbe sfogata con l'anima del ragazzo.-"Sai Jackson, sono sicura che da lassù mi manderai una maledizione o che in un momento o nell' altro uscirai dalla tomba e te ne andrai via per tutte le paranoie che ti do ogni domenica, ma con chi altro potrei parlare sennò?
Ieri un impegno importante mi ha portata via da te, non sai quanto mi sia sentita male, la domenica, il nostro giorno di riposo dal lavoro, quando dormivi a casa mia e ti svegliavi la mattina ancora ubriaco fradicio, ricordi? Ora la domenica è diventata sì, il giorno più triste, ma rimarrà sempre la mia preferita perché, anche se non posso udirti o sentire le tue carezze, è come se tu ci fossi, seduto accanto a me su questa lapide.
Beh, ieri ho fatto l' ecografia, è incredibile, sono al quinto mese ma sembra già il settimo, continua a crescere e ogni giorno sono sempre più sfinita; la dottoressa mi ha saputo dire il sesso: è femmina e, per la prima volta in questi mesi, mi sono sentita felice, credimi.
Come dici? Namjoon era con me? Magari, vedere il suo sorriso alla notizia mi avrebbe fatta sentire completa. Jackson, è ancora in coma, non vuole svegliarsi ma qualcosa mi dice che varrà la pena di aspettare.
Avrei voluto tanto assistere alla sua reazione della mia gravidanza, avrei voluto che fosse stato lui ad accompagnarmi alle visite per le ecografie, sfogliare insieme le immagini della nostra bambina, avrei voluto tantissimo che impazzisse con me tra i negozi per neonati per prendere l' occorrente, sistemare la sua stanzetta nella mia casa modesta, avrei voluto sentire le mani sul mio ventre, avrei voluto sentirle accarezzare quei centimetri di pelle che le avrebbero separate dalla sua piccola. Jackson, quante cose avrei voluto vedere, sentire, vivere, avrei voluto sentire anche te al mio fianco."
Nel mentre parlo sento una strana compagnia, fino ad adesso non ci ho prestato molta attenzione ma la curiosità mi assale, mi volto e dietro di me, in piedi, vedo Kai coperto da una grossa sciarpa di lana, ha le mani infilate nel suo cappotto marroncino.
-"K..Kai...hai sentito tutto?"
Mostra il suo sorriso a trentadue denti e ridacchia.
-"Sì, sei molto profonda, sembrava stessi narrando un romanzo."
Sorrido a questo suo pensiero e sposto gli occhi da Kai all' immagine di Jackson.
-"Lui ora è con te, sono sicuro che ti ha ascoltata per tutto il tempo come le altre volte."
-"Dici?"
-"Yume, niente potrà mai separarvi, quel filo immaginario che vi collega ci sarà sempre e non verrà mai spezzato."
Appoggia la mano sulla mia spalla sfregandola su di essa.
-"Tu perché sei qui?"
-"Sono venuto a trovare mia madre."
-"Oh..m..mi dispiace."
-"È tutto apposto. Sai, quando morì per quella fottuta malattia cambiai moltissimo, mi chiusi di più in me stesso e, ad un certo punto, divenni quello che ero fino a qualche mese fa."
-"Ora c'è Haneul con te, hai trovato una persona che ti rende completo, o sbaglio?"
-"No, non sbagli affatto. Sai, devo ringraziare anche te."
-"Oh, perché?"
-"Sei stata la prima che, nonostante la mia reputazione e quello che ti abbia fatto la sera del nostro primo incontro, mi è stata accanto. Semplicemente grazie per essere mia amica."
Mi metto in piedi e lo abbraccio circondandogli il collo con le braccia; dopo il nostro abbraccio rivolge il suo sguardo in basso.
-"Posso toccare?"
Annuisco, è quasi intimorito, come se il mio ventre fosse qualcosa di fragile e prezioso, compie piccoli movimenti circolari con la mano.
-"Come la chiamerebbe tu e Namjoon?"
-"Non lo sappiamo ancora, ci penserò su in questi mesi."
-"Sarà bellissima come sua madre."
Allontana la mano e mi guarda negli occhi, istintivamente abbasso lo sguardo verso terra e sorrido.
-"Beh, ci si vede in giro! E ricorda che andrà tutto bene!"
-"Grazie Kai, buona giornata."
Ci abbracciamo nuovamente, dopodiché prende la sua strada.
-"Jackson, adesso devo andare. Grazie per avermi ascoltata, nessuno prenderà mai il tuo posto in questo.
Ti voglio bene migliore amico."-"Ti voglio bene anche io, principessa."
Lei non poté sentirlo, ma lui effettivamente era vicino a lei.-----------------------------------------------------------
Buonasera, nuovo aggiornamento sfornato!
Spero vi piaccia e grazie ancora per i follow, le letture, i voti e i commenti in tutti e due i libri che mi fanno sia sorridere sia crepare dalle risate PUAHAHAHA😂😂❤❤❤❤❤
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Dependence~ Kim Namjoon
FanfictionPer mantenere sé stessa e pagare l' affitto del suo piccolo appartamento nella periferia di Goyang, Yume lavora mattina e sera nel bar di una stazione di servizio insieme al suo migliore amico che, a differenza sua, rifornisce le auto. In quella sta...