CAPITOLO 31

164 11 8
                                    

Atem pov's
Avevo appena chiuso la porta camera di Misa.
Feci piano e scesi le scale.
Arrivato alla fine vidi i miei amici guardarmi.
Alzai un sopracciglio: - Beh? - chiesi.
- Beh?! La mia migliore amica aveva un forte fischio nella testa, è svenuta e tu mi dici 'beh'?! - mi sbraitò contro Tea: oggi non sarà il caso di chiederle più niente.
- Stai calma! Se sono tranquillo vuol dire che sta bene. - mi diressi in cucina per prendere qualcosa da bere.
Aprì il frigo e guardai cosa vi era dentro.
- Senti, ci sei stato un po'... hai fatto qualcosa? - mi chiese una voce sbucata all'improvviso.
- Per la precisione un incantesimo, Aibou. - presi finalme una lattina di aranciata.
L'aprí e ne comincia a bere un paio di sorsi.
- Che tipo di incantesimo? - mi chiese curioso.
Io smisi di bere e indicai il mio puzzle.
- Visto che voi non sentivate il fischio ne ho dedotto che centrassimo io e Misa perché siamo gli unici che in realtà provengono dal regno delle ombre. Perciò ho tentato di scoprire da dove, chi o cosa provenisse. - gli spiegai pacatamente.
- E cosa hai scoperto? - mi chiese lui euforico all'idea di aver scoperto un nuovo lato del puzzle del millennio.
- Nulla. Quando siamo saliti ho chiuso la porta con una magia e poi ho utilizzato la mia energia come radar quasi, ma non risultava che ci fosse qualcuno che cercava di comunicare telepaticamente o roba simile. C'è una piccola probabilità come spiegazione ma... No, è impossibile che accada! - non mi preoccupai molto e bevi ancora la bibita.
- Eddai dimmelo comunque! - Aibou continuava ad insistere fino a quando cedetti.
- Tenendo conto del fatto che lei lo abbia sentito molto forte, può significare che il fischio sia qualcuno che stesse tentando di entrare nella sua mente e controllarla. MA ne dubito, non so farlo nemmeno io! - buttai la lattina ormai vuota in un cestino apposta.
Il silenzio divenne il sovrano di tutta la cucina e così decidemmo di tornare in sala.
~
- No, Non mi Va! - dissi io.
- Eddai! Vai con Yugi! Infondo glielo hai promesso, e non ci si rimangia le promesse! - mi disse Misaky.
La situazione era questa: la scorsa settimana avevo promesso a Yugi che oggi avrei dedicato tutto il pomeriggio a lui, e lui aveva deciso che saremmo andati nei vari negozi di Magic and Wizart.
Ma il nonno oggi era molto assonnato e non mi andava di lasciare sola Misaky con Seto che la cerca.
Ma lei insisteva.
Sospirai rassegnato: - D'accordo! Forza Yugi andiamo! - Aibou scese in un batter d'occhio tutto euforico per questo pomeriggio - tu mi raccomando sta attenta! Non uscire senza essere accompagnata da Joey, Tristan oppure Duke! Sono gli unici che ti potrebbero difendere! - lei fece cenno di si con la testa e mi salutò con la mano - Ciao! - uscimmo di casa e cominciammo a chiacchierare.

Quin pov's
La viola sbuffò: " Quanto è apprensivo!".
Prese il telecomando e si sedette sul divano.
Accese la televisione e cercò un programma che le interessasse.
Mentre girava e rigirava tra i canali si accorse del nonno che scendeva le scale pronto per uscire: - Dove vai nonno? - gli chiese curiosa.
- Devo andare a fare la spesa, e poi ho voglia di fare una passeggiata! Hai bisogno di qualcosa cara? - lei scosse la testa ma una lampadina le si accese.
- Visto che rimango da sola posso chiamare Tea, e farla venire qua? -.
Il nonno fu d'accordo: neanche a lui piaceva molto farla restare da sola negli ultimi periodi.
La giovane Kaiba prese il telefono e scrisse sul gruppo con i suoi amici a Tea.
Finì che arrivava anche Joey. {Lol ndQuin}
Mise il telefono sul tavolino e spense la tele che neanche guardava.
Si avvicinò allo stereo che era riuscita a portare da casa e mise la sua playlist preferita.
Si mise a ballare come una pazza facendo anche finta di star facendo un mega concerto.
Suonò il campanello.
La ragazza lo sentì grazie al fatto che si stava caricando la prossima canzone.
Abbassò un po' il volume.
Forse ad aprire la porta.
Aprì.
- Ci avete messo meno tempo di quanto pensassi! - disse convinta fossero i suoi amici.
Ma quando guardó più attentamente sbarrò gli occhi dal terrore: - S-seto... - disse piano.
Il suo cuore cominciò a battere troppo forte quasi stesse per esploderle nel petto.
-A-Aiuto!! - cominciò a gridare ma il castano le tappò la bocca così che la viola riuscì ad emettere solo mugolii.
La portò in sala, sempre con la mano sulla bocca, e poi la spinse.
Lei andò a sbattere contro un mobiletto dove si trovava una statuina in ceramica che la seguì cadere a terra, frantumandosi in mille pezzi.
Un coccio leraggiunse la guancia e la graffiò.
Guardò spaventata il fratello, e notò i suoi occhi  He avevano assunto una sfumatura verde: - Come ti sei permessa di scappare? Eh?! COME?! -.
Misaky vide la gamba del fratello ruotare e prenderla sul fianco buttandola a terra.
Rimase stesa sentendo un forte dolore e le lacrime pizzicare, desiderose di uscire dagli occhi.
- Addesso imparerai cosa significa disobbedermi! -.
Seto alzò di nuovo la gamba e partì un altro calcio questa volta al ventre.
I calci continuavano senza un obbiettivo prendendo anche il viso ormai fradicio delle lacrime della ragazza.
'Vi prego aiutatemi!' Pensò lei spuntando sangue.

La castana si stava dirigendo a casa dell'amica.
Era dietro l'angolo quando sentì Misaky gridare aiuto ma subito fermata da qualcosa... o meglio qualcuno.
Vide una macchina bianca molto famigliare con un logo 'KC'.
Riconobbe subito chi fosse colui che stava rovinando l'amica.
'Io non posso fare niente contro di lui! Accidenti cosa faccio!' Prese il telefono e mandò un messaggio al biondo.

Tea: Joey dove sei???

Joey: Ho incontrato Atem e Yugi al negozio di Magic And Wizard vicino a casa loro!

Tea: Non muovetevi! Vi raggiungo ora!

Joey: Perché?

Joey: Tea?

Joey: TEA?!

Ma la ragazza non rispondeva più perché già correva dai suoi amici con il battito cardiaco accellerato dalla tensione che aveva in corpo.
~
La porta del negozio si spalancò e i ragazzi videro una Tea tutta trafelata.
- Tea finalmente! Che è successo? Non mi hai nemmeno risposto ai messaggi! - le chiese Joey.
Lei alzò lo sguardo sul faraone: - Misaky... Seto... sono... a casa! -.
Non esisteva un grande senso logico fra queste parole ma nonostante tutto i ragazzi capirono e tornarono di corsa tutti e quattro a casa.
~
Un calcio ancora e Misaky sputò di nuovo sulla chiazza rossa da lei creata.
- B-ba-stard-o... - disse stremata e dolorante quando i calci si furono placcati.
- Come osi darmi del bastardo?! Non impari proprio è?! -.
La casa era sottosopra con poltrone spostate cuscini a terra e alcuni oggetti fragili rotti.
Scie di gocce di sangue faceva capire che Misaky aveva provato a scappare per chiedere aiuto senza successo.
Il fratello stava per ricaricare la dose ma quello a prendere un colpo in faccia fu lui questa volta.
Un corpo si era avventato su quello di Seto e continuava a tirare ganci nello stomaco e sul volto.
Poi la figura tirò un calcio al ragazzo che cadde a terra.
- Ma chi?! - alzato lo sguardo vide il Faraone con occhi di sangue pronto a colpirlo di nuovo.
E così fece, ripetutamente come il loop.
La ragazza ringraziava il cielo.
- Misaky! Misaky, come ti ha ridotta!!! - disse una voce urlando quasi, rotta già dalle lacrime.
Alzò lo sguardo e vide la castana che versava cascate dagli occhi.
- Misa! Dio mio! Dimmi che stai bene! - Joey si era recato dalla viola tenendole il busto provando a farla riprendere ma la ragazza provava dolore allucinante e la smorfia era perenne.
- Dovremmo portarla al pronto soccorso? - domandò spaventato Yugi.
A quelle parole il Faraone tirò un destro ancora più forte nello stomaco di Seto.
A quel punto il castano sputò sangue in una piccola quantità e, spingendolo, si tolse il Faraone di dosso.
Guardò la sorella e sobbalzó
Gli occhi si sbarrarono e si mise una mano nei capelli.
Le pupille vacillavano tra verde e azzurro fino a quando non corse fuori.
Si sentì il motore accesso e la sgominata che significava che era andato via.
Il faraone si calmò quel giusto che serviva per non uccidere nessuno e si voltò verso gli altri: Tea piangeva disperata, Yugi provava a calmarla ma senza avere successo avendo le lacrime agli occhi, Joey era per terra vicino ad una macchia rossa e teneva Il busto a Misaky che aveva il volto pieno di graffi, lividi e sangue.
Braccia e gambe erano ridotti allo stesso modo e i vestiti erano strappati e macchiati.
Perse un battito a tale scena.
Si avvicinò alla ragazza a terra e si accovacciò davanti: - Hey... - anche lui era sconvolto e si sentiva dalla voce che tremava mentre le accarezzava la guancia creando un ulteriore striscia di sangue.
Lei aprì gli occhi e sorrise debolmente.
Allungò le braccia e le avvolse attorno al collo di Atem che la accoglieva sollevato che fosse viva.
Dopo che si erano abbracciati per due minuti pieni, lui le mise la mano sotto le ginocchia e la tirò su a modi sposa.
- Forza, portiamola al pronto soccorso, per assicurarci che stia bene! -.
E così fecero.
Arrivati li si recarono alla reception dove, oltre il vetro, si trovava una donna poco oltre la trentina.
Quando vide la ragazza si coprì la bocca con una mano e subito diede il permesso ai ragazzi di portarla in un ambulatorio.









^ANGOLO AUTRICE ^
Mado raga come mi sono sentita ispirata per sto capitolo!!!
Non altro da aggiungere!
Sorry per il ritardo!!
Ciao!
By Quin 💜

ᑌᑎ ᑎᑌᝪᐯᝪ ᑭᗩᔑᔑᗩᎢᝪDove le storie prendono vita. Scoprilo ora