Nelle settimane avvenire, i bambini tra gli impegni vari riuscirono studiare i benedetti fascicoli e i schemi di Robert. Tutta teoria. Impararono persino l'anatomia del cavallo, i sensi, i vari manti, le varie macchie sulla fronte e sulle zampe.
E poi arrivò il giorno di sapere qualcosa in più sulla propria famiglia.
«Le Olimpiadi cadono ogni quattro anni. E voi ragazze, se arriverete alle Olimpiadi sarete le prime donne della famiglia Cavalli alle olimpiadi» iniziò Robert.
«Antonio ha debuttato alle olimpiadi nel 1996 ad Atlanta, portando a casa e all'Italia un oro e un argento, un oro in Dressage singolo, e l'argento a squadra» raccontò, Elisa per quanto fosse piccola ricordava, nel suo database era registrato ogni attimo della sua vita fin dall'apertura dei suoi magnifici occhi, ricordava i cartoni animate e le gare di equitazione che trasmettevano in tv.
«Mister ma?» chiese Gabriele.
«Prima che partecipasse Antonio, ai mondiali e agli europei a vostro nome partecipava la buon anima di vostro nonno e i tre fratelli, Pietro e Angelo. Vostro nonno è morto, e anche gli altri due fratelli. Antonio ha incominciato a partecipare a gare di livello alto dal 1995, in tutti e tre gli europei in suo esordio e poi nel 1996 alle olimpiadi, e già vostro nonno non c'era più, ma c'era suo fratello, Pietro. Quindi direi che vostro nonno è morto nel 1988. Ha partecipato a 22 europei, 3 mondiali e 11 olimpiadi. Nel 1989 c'erano gli altri europei ma è venuto a mancare, ma c'erano i suoi fratelli. Ma uno di loro, Angelo morì nel 1992 prima delle olimpiadi. Anche Pietro poi morì, ha partecipato a 2 mondiali, 21 europei di Salto ostacoli, e 11 olimpiadi. Per vostro nonno, l'ultima olimpiade fu proprio nel 1988, fu il suo ultimo desiderio partecipare, prima di morire» spiegò Robert.
«E quanti anni aveva?» chiese Elisa.
«68, e vostro fratello dovrebbe ricordarlo il nonno. Antonio te lo ricordi?» chiese.
«Vagamente» rispose Antonio guardando altrove con fare rimembrante e gesticolando con la mano destra.
«Purtroppo un brutto male l'ha portato via presto... Angelo morì a 60 anni per lo stesso male, mentre, Pietro è morto per un infarto qualche hanno dopo. Con fatica fece il suo ultimo mondiale nel 1994» raccontò ancora Robert.
«E prima di loro?» chiese ancora Gabriele.
«Be ragazzi, penso i loro padri, zii nonni, comunque ci sono sempre stati Cavalli in ogni mondiale europeo e Olimpiadi fatte da quando c'è l'equitazione. Mentre il primo a partecipare a vostro nome nelle olimpiadi fu vostro bis bis bis nonno, perché poi se andiamo indietro, le olimpiadi non c'erano ancora. Vostra nonna tedesca ancora in vita era un'altra casata di equestri ma gareggiavano per la Germania, ma meno forte della vostra» spiegò Robert con un sorriso patriottico.
«Ricordo che il nonno» esordì Antonio «Per quel poco che ricordo. Diceva che la famiglia cavalli non è nata ricca. La famiglia cavalli si chiama così perché erano umili stallieri. Uno dei suoi avi, parliamo di un tris nonno e chissà quanti tris, grazie alla sua tenacia e la voglia di lasciare un retaggio al suoi figli non di povertà, diventò un domatore di cavalli fino a careggiare e tramandare quest'arte a noi, ed eccoci qui» raccontò Antonio.
«Ricordo anche io questa storia» confermò Robert. «La leggenda straordinaria, è che in tutti questi secoli, nella vostra famiglia, non c'è mai stata una donna. Vostro nonno, la buon anima, era il maggiore e ha avuto tutti figli maschi, il secondo, Pietro, non si è spostato e niente figli e il terzo Angelo, un figlio maschio. E questi a loro volta hanno generato altri maschi, fino a che siete nate voi, le prime donne della dinastia».
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Mîkhā'ēla
Fantasía«Mîkhā'ēla? Chi è?» «Una creatura divina, già nata, o ancora da venire al mondo, questo dovrai scoprirlo tu piccola Elisa, e magari scoprirai che Mîkhā'ēla, è più vicina a te di quanto tu creda». Sarà il dialogo che renderà la vita della nostra pro...