(In mommies arms - Joseph Lorusso)
Mi acquatto, tra le carezze sue.
Trovo conforto nel calore
delle parole sue,
e nel profumo - tanto intenso -
di quelle piccole rose che
son pallide gote,
scavate e stanche,
ma che pur su me vegliano erte
fino al calar del sole.Una madre, un sonno che avvolge ed io tra le braccia di lei, ci culliamo al ritmo di un singhiozzo che non mi abbandona e che buffamente scandisce i minuti che passano. Il mio corpo è il suo corpo, il suo respiro il mio canto, ed ogni abbraccio l'alito caldo che il mio fragile animo solo per sé brama.
Pien di me mi lascio trasportare dal suo ondeggiare, rincorrere il tempo, amandomi lei con tanta semplicità e dedizione che mai potrei abbandonare un luogo sì dolce; mai potrei pensare di esservi lontano, un corpo a sé, e di non possedere il suo odore.
Eppure madre, rifugio mio, è arrivato il momento di ritrovarti al mattino; così che tu possa godere dello stesso ristoro che io ora voglio donarti; così che la tua bellezza non sfiorisca, vi sarò io a farne la guardia, a contemplarla. Rosa bella e avvizzita, voglio essere la tua linfa, l'amorevole lacrima che pian piano ti disseta e che, con mille baci, t' accarezza le gote al calar della sera.Bella e addolorata, madre e metà mia,
ti allieto col silenzio
di quel lucido sonno da cui risorto
prego d'esser mai.
Stretto al tuo seno, avvinghiato all'amabile petto
mi sento
come il seme d'un fiore
che dalla terra è per sempre coperto.
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Sulle labbra di Ate
Short StoryAte, spirito di delusione, infatuazione e follia cieca, inquietudine, mancanza di misura e rovina, sembra possedere ogni riga di queste brevi storie, stralci e visioni. Le infinite anime che vivono ogni singola parola da loro stesse dettate, rigetta...