"L'Eternità non fa dimenticare la perdita, la rende solo sopportabile."
— Magnus Bane.
×××
HARRY
L'espressione imbambolata di Rose mutò da un secondo all'altro, quando scoprì la persona che le stava bloccando il telefono da quanti messaggi le aveva mandato nell'arco di un minuto. La osservai mentre si affrettava a digitare qualcosa sullo schermo del suo cellulare e non potei fare a meno di guardare l'anello che portava al dito della mano sinistra; era veramente troppo grande, avrei dovuto abbassare il salario al suo ragazzo, senza dubbio.
Un po' mi dispiaceva per Rose, poiché invitarla a cena solo perché era la psicologa del mio migliore amico, era sbagliato. Avrei pagato oro per capire come lei riuscisse a far cambiare in modo positivo lo stato d'animo di Alex, cosa che io non provavo nemmeno più a fare.
Difatti, non sapevo come comportarmi con lui, ormai non più. Non sapevo che altro fare per aiutarlo ad andare avanti e a dimenticare.Rose trascinò il cellulare vicino al suo orecchio inclinando leggermente la testa. Il suo volto era costellato da delle pieghe sulla fronte a causa della preoccupazione che era nata in lei.
«Pronto?» sussurrò con un filo di voce, pulendosi delicatamente le labbra con il tovagliolo.
Provai ad ascoltare la voce che si trovava dall'altra parte del telefono, senza alcun risultato. Il rumore delle troppe persone che si trovavano nella nostra stessa stanza mi stava innervosendo sempre di più, facendomi serrare la mascella. La ragazza che si trovava davanti a me notò il mio cambiamento, ed abbassò lo sguardo.
«Tesoro, sono a cena» mormorò la mora, giocherellano con i bottoni della sua camicia.
Il mio sguardo cadde sulle sue mani, seguendo ogni loro movimento che mi faceva sempre di più capire quanto lei si stesse innervosendo per la scena creatasi.
«Sono con Sebastian» continuò Rose, alzando finalmente lo sguardo per far scontrare le sue iridi color verde scuro contro le mie.
Gli angoli della bocca mi si alzarono nuovamente formando un gran sorriso, per la seconda volta in quella serata, e come la prima volta, gli occhi di Rose viaggiarono per tutto il mio volto, osservando le fossette ed i denti, poiché anche lei sapeva che ciò era una cosa più unica che rara. Il fatto che lei apparisse sempre così imbambolata, mi rendeva soddisfatto, ed ogni volta il mio corpo si spingeva sempre un po' più oltre per stuzzicarla di più, per vedere fino a quando avrebbe resistito.
«Ci vediamo domani. - la voce della mora era sempre più bassa e tranquilla. - Ti amo, JJ.»
Marcò le ultime parole con un tono più alto, continuando ad osservarmi mentre io ero impegnato ad ascoltare la conversazione con sguardo altrove. Appena la ragazza staccò il cellulare, iniziai a battere le mani per un paio di volte.
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Deadline » hes.
FanfictionL'amore dovrebbe essere illegale, perché? Ha lo stesso e identico effetto della droga. Si insinua ovunque all'interno del corpo, arriva al cervello come una spinta, una spinta capace di farti commettere qualsiasi azione, anche la più ingenua e pazza...