"La psicologia afferma che per star bene non bisogna aspettarsi niente. Tutto quello che ci capita deve essere una sorpresa."
— Anonymous.
×××Ormai la stanza era gremita di invitati che erano arrivati esattamente quindici minuti prima che arrivasse Christian, ed io ero tremendamente in ansia. Mi trovavo nel salotto di casa mia, scambiando due parole con colleghi di Chris di cui io non conoscevo nemmeno il nome, per fortuna non mi sentii così tanto in imbarazzo poiché Sebastian era lì con me, aspettando impazientemente Oliver che stava tardando ormai da un po'. Al mio fianco, però, avevo anche la mia collega Adele, che sfoggiava una bellezza unica quella sera, col vestito grigio che aveva addosso.
Il campanello suonò per l'ennesima volta in quella serata, ed io andai ad aprire entusiasta per far entrare dentro quella piccola casa più gente possibile, tutto questo per far capire al mio fidanzato quanto lo potessi amare. Mi trovai davanti alla soglia della porta Oliver, il ragazzo di Seb, che si catapultò addosso a me abbracciandomi forte, per poi posare a terra il regalo che aveva portato per Christian.
«Ciao, Rosie!» urlò il ragazzo. Era così tanto felice nel vedermi che per un attimo mi fece passare tutta l'ansia che avevo, facendomi pensare solamente al dolce nomignolo che aveva usato per salutarmi. Sciolsi l'abbraccio e, come d'istinto, gli accarezzai un po' i capelli per metterglieli apposto. Oliver accennò una smorfia e mi scanso, lanciandomi un bacio che io acchiappai con la mano per poi dargli il via libera di andare a salutare il suo amato fidanzato.
Continuai a ridere da sola dondolandomi coi piedi fino a quando il mio sguardo si alzò da terra ed incontrò lo sguardo impassibile del ragazzo riccio e bellissimo, che da una parte speravo talmente tanto non venisse per non creare disagio con Chris, ma dall'altra parte mi rincuorò il fatto che i miei occhi avessero incontrato per un'altra volta, in quella giornata, le iridi color verde smeraldo di Harry. Stava uscendo da una macchina grigia parcheggiata proprio davanti a casa mia, con sicuramente dentro un autista. Il suo fisico possente copriva appena la figura di Alex che si trovava dietro di lui e la saliva dentro la bocca si seccò, osservando l'indiscutibile fascino di quel ragazzo con quello smoking che aveva addosso, che risaltava perfettamente le sue grandi spalle e le sue lunghe gambe. L'intero completo che indossava, infatti, era nero, scarpe lucide comprese. Vidi come il riccio cercò di camuffare una risatina soddisfatta dal momento che lui sapeva che effetto mi faceva e sapeva anche come fosse difficile per me fingermi un'indifferente verso i suoi confronti, ma poi, ogni volta ripensavo allo sguardo perso che aveva Christian ogni volta che mi guardava, e capivo sempre più di amarlo.
Scossi il capo cercando di non pensare più a nulla di tutto ciò, e salutai con un bacio sulla guancia Alex, che al contrario di Harry, indossava un semplicissimo smoking blu scuro con una camicia bianca. Quando fu il turno del riccio, egli si avvicinò lentamente a me e, grazie all'estrema vicinanza dei nostri corpo, inspirai il profumo che indossava Harry quella sera. Mi gelai sul posto riconoscendo immediatamente di quale meraviglioso profumo si trattasse, sicura di aver sentito quella fragranza già da un'altra parte, e mi ci volle un istante a collegare tutto. Mio padre ed Harry avevano lo stesso profumo che ogni volta mi faceva girare la testa da quanto era fresco ed intenso allo stesso tempo, e proprio il ragazzo davanti a me aveva indosso Blue de Chanel. La voglia di cingere le mie braccia al suo collo era tanta, tantissima, ma l'unica cosa che mi limitai a fare fu alzare un po' il viso, per permettere ad Harry di posare le sue morbide labbra rosee sulla mia guancia appena arrossata. I suoi ricci solleticarono il mio viso e non potei fare a meno di nascondere un piccolo e dolce sorriso che non ne voleva sapere di restarsene dov'era.
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Deadline » hes.
FanfictionL'amore dovrebbe essere illegale, perché? Ha lo stesso e identico effetto della droga. Si insinua ovunque all'interno del corpo, arriva al cervello come una spinta, una spinta capace di farti commettere qualsiasi azione, anche la più ingenua e pazza...