1. Dopo la guerra civile

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Quasi due anni dopo la "famosa" guerra civile che si scatenò a Berlino, le cose tra gli Avengers erano tornate normali, o quasi. Tony perdonò Steve. Il capitano e la sua squadra andarono a vivere nel complesso degli Avengers.
Tony ancora faticava a parlare con Bucky, lo aveva perdonato perché sapeva che ciò che ha fatto era contro la sua volontà ma in ogni caso lo aveva visto uccidere i suoi genitori.

Quando Tony staccò il braccio a Bucky, l'idea migliore era che si facesse ricongelare e che se ne restasse in Wakanda, dove sarebbe stato al sicuro ma non fu così.
Dei wakandiani costruirono un nuovo braccio sempre in vibranio per Bucky e gli rimossero tutto ciò che l'Hydra gli aveva messo dentro, in testa.
Piano piano cercava di recuperare i ricordi con l'aiuto di Steve e inaspettatamente con l'aiuto di Sam, che si stava dando molto da fare per aiutare Bucky.

Tutto al complesso sembrava tornato normale, anche se non si aveva notizia di Banner e Thor, per il resto filava tutto liscio.

<Novità?> chiese Tony a Friday.
<No signore.> rispose una voce metallizzata.
<Nessun super cattivo, niente?> chiese sarcastico il signor Stark.
<No signore> rispose di nuovo lei

<Bucky, tieni> entrò Natasha porgendo uno zainetto a Barnes, <cos'è?> chiese lui confuso prendendo lo zainetto
<era il tuo zaino, quello che avevi con te in Romania...lo abbiamo appena ritrovato> rispose Sam entrando nella sala con un pacchetto di patatine. Ma quello aveva sempre fame.
<grazie...> rispose incerto Barnes non sicuro di volerlo aprire.

Ci fu un momento di tensione, forse troppo quando prese la parola Wanda affiancata da Visione <allora? Si cena?>

Il resto della serata passò tranquillamente tra risate e scherzi.
Barnes fu il primo ad alzarsi appena finito di mangiare. Prese il suo zainetto e se ne andò in camera sua.
Si sedette sul letto e con poccia grazia aprì lo zaino e lo svuotò tutto sul letto. Nulla di interessante trovò. Dei vestiti di ricambio e una busta con dei soldi, poi una foto attirò la sua attenzione. C'era lui, sorridente, con una bambina in braccio, non aveva più di sette anni, pure lei sorrideva;
La foto era sbiadita ma si vedevano perfettamente le piccole fossette della bambina e i suoi capelli boccolosi appoggiarsi delicatamente sulle spalle. La piccola mano della bambina stringeva quella di metallo dell'uomo. Sembravano veramente felici.
Bucky rimase a guardare quella foto per circa venti minuti quando bussò Steve
<avanti> rispose Bucky restando con gli occhi fissi sulla foto
Steve ai sedette accanto a lui e guardò la foto.
<quello sei tu?> chiese e Bucky annuì solamente <e la bambina chi è?> chiese Steve guardando meglio la foto.
<io...io non lo so...l'ho già vista ma non ricordo dove...sono confuso Steve...>rispose Bucky, stava per scoppiare, lo si vedeva negli occhi.
<tranquillo, lo scopriremo.> lo rassicurò Steve mettendogli una mano sulla spalla <ora riposa che domani cercheremo più informazioni su quella bambina> gli disse Steve lasciando la stanza.
Bucky si addormentò poco dopo con la foto ancora tra le mani.
Sapeva che c'era qualcosa che lo legava a quella bambina ma proprio non lo sapeva.

La figlia del Soldato d'InvernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora