15. Calma

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Charlotte si svegliò con un senso di leggerezza dentro di se, poi spostando lo sguardo vide suo padre affianco a lei che dormiva beatamente.
Sorrise.
Quando si alzò dal letto si accorse che i vetri per terra non c'erano più poi trovò un bigliettino:

Spero di non avervi svegliato
_Steve

Era ancora scossa dal sogno avuto la notte scorsa e dalla figura che vide nella sua stanza ma il fatto che suo padre sia rimasto al suo fianco l'aveva rilassata molto.
<buongiorno > disse lui guardandola. Barnes era incantato dalla sua bellezza: era uguale a sua madre, pure lei, era perfetta appena alzata.
<giorno...> disse lei <senti per quello che riguarda stan notte...hai ragione, ero spaventata e ho immaginato qualcuno qua dentro> disse lei non convinta. Suo padre ancora addormentato non ci fece troppo peso e la liquidò semplicemente con un okay <vado a fare colazione, vieni?> disse poi lui a sua volta.
<si ti raggiungo fra poco.>
Non voleva andare di là.
Sapeva che tutti gli occhi sarebbero stati su di lei e si sarebbe sentita tremendamente a disagio.
Si tolse la grande maglia lunga che le faceva da pigiama e rimase in intimo, si mise davanti allo specchio e ciò che vide la traumatizzò: lividi.
Aveva lividi ovunque. Non se ne era accorta prima.
Si mise una mano davanti alla bocca per non urlare.
Poi sentì la porta bussare.
<Charlotte, sono Nat, tutto bene?>
Era semplicemente Nat che arrivava in un momento sbagliato.
<Si> disse lei in sussurro strozzato.
La porta si aprì e Nat entrò.
Non si scandalizzò ne nel vedere i lividi e ne di vedere Charlotte mezza nuda. Solo che le fece una grandissima pena, provava tenerezza.
Si avvicinò e le mise una mano sulla spalla.
<passeranno> le disse cercando di rassicurarla.
La sua vita nell'ultimo mese era stata completamente stravolta. Non si sarebbe mai aspettata di finire nel mirino di qualche scienziato pazzo.
<lo so...è che sono brutti da vedere e sono troppi, decisamente troppi.>
Non riusciva nemmeno a contarli da quanti fossero.
<ora vado a fare colazione prima che gli uomini finiscano il cibo ma se hai bisogno di qualcuno con cui parlare, io ci sono> le disse Nat abbracciandola.
Charlotte era sorpresa nel vedere Nat così aperta e ci impiegò qualche secondo a realizzare ciò che stava succedendo, poi la abbracciò.
<mi lavo e vi raggiungo> disse Charlotte mollando la presa dall'abbraccio e sorridendo a Nat che non potè fare altro che darle un bacio sulla fronte.

Entrò in bagno, aprì il rubinetto della vasca da cui iniziò ad uscire acqua calda.
Aspettando che la vasca si riempisse, poggiò il telefono sulla sedia e una volta pronto il tutto, si spogliò completamente, entrò in acqua e fece partire una canzone.

I cut my bangs with some rusty kitchen scissors
I screamed his name til the neighbors called the cops
I numbed the pain at the expense of my liver
Don't know what I did next all I know, I couldn't stop

Word got around to the barflies and the baptists
My mama's phone started ringin' off the hook
I can hear her now sayin' she ain't gonna have it
Don't matter how you feel, it only matters how you look

Cullata dalla canzone iniziò ad addormentarsi in acqua, per molti sarebbe potuto essere fatale ma non per una che respirava tranquillamente  sott'acqua.

Go and fix your make up girl it's, just a break up run an'
Hide your crazy and start actin' like a lady 'cause I
Raised you better, gotta keep it together even when you fall apart,
But this ain't my mama's broken heart

Solo dopo il primo ritornello si era già addormentata.
Strano per una che si era appena svegliata.
In realtà aveva passato la notte a rigirarsi nel letto e a fare quasi come un dormi-veglia. Ogni tanto si girava a guardare suo padre che dormiva tranquillo. Si sentiva così completa e al sicuro quando lui era vicino a lei che ancora non capiva se suo padre facesse parte di un sogno o era veramente lì.
Si svegliò quando sentì la canzone finire.
Si asciugò velocemente. Piastrò con cura i suoi capelli corti e la sua frangia. Non si truccò, non lo faceva quasi mai. Uscì dal bagno e si vestì. Si mise semplicemente una felpa, grande e rosa, con dei semplici leggings neri e delle ballerine abbinate alla felpa, le sue migliori amiche.
Si fece coraggio e raggiunse il resto del gruppo in sala.
Fortunatamente non c'era quasi nessuno tranne Steve, Sam, Nat e Tony.
Solo Tony la fissò ma lei cercò di non farci caso, nonostante si sentisse tremendamente a disagio.
Nat le sorrise e lei ricambiò.
Stava legando con lei e sperava che questo legame continuasse a crescere, insomma, Charlotte era convinta che Nat sarebbe stata un'ottima madre se solo avesse potuto e vedeva in lei questo spirito materno come Nat vedeva in Charlotte una ragazza senza madre, questo magare avrebbe potuto unirle di più.

<buongiorno> le disse Steve <tutto bene?> le chiese in seguito.
<tutto bene, ma gli altri?> chiese prendendo posto vicino a Sam che non smetteva di sorriderle.
Adorava Sam. Ma letteralmente. Ne era pazza. La faceva sempre ridere. Vedeva in lui come una fratello maggiore a cui piaceva fare scherzi.
<Ancora a letto> rispose Nat.
<e mio padre?> chiese poi Charlotte non vedendolo.
<Ha detto che andava a fare degli esercizi fisici, vedi Charlotte, tuo padre si sta rammollendo e io sono ancora convinto di poterlo battere> disse Steve ridendo.
<io ho i miei dubbi> controbatte Nat.
Charlotte non poté che ridere.
Con loro sentiva di avere una vera famiglia, la sua famiglia adottiva invece una volta tornati avevano saputo che il padre biologico di Charlotte era tornato e che lei sarebbe andata a stare da lui. Legalmente era tutto possibile ma a sua madre adottiva venne da piangere, insomma, dopotutto le voleva bene.
Ora Charlotte stava bene al complesso, vedeva tutto un po' come una di quelle telenovela messicane, ogni tanto Clint e Tony si sfidavano alla "battuta migliore" o era interessante , per chi aveva una grande  pazienza vedere le partite a scacchi di Steve e Visone e vedere Steve lamentarsi ogni volta che perdeva.

La mattinata fu tranquilla.
Charlotte non voleva disturbare suo padre negli allenamenti quindi decise di fare un salto nella sua biblioteca privata: Tony le ha messo una biblioteca tutta sua, con libri e classici in edizioni limitate. Ogni tanto anche Tony aveva un cuore.
Tutto era calmo.
Ma la calma non dura mai a lungo

La figlia del Soldato d'InvernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora