10. Nella gemma dell'anima

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Il salto nel passato era avvenuto, e con successo direi.

Charlotte e Pietro si trovavano nel bel mezzo della battaglia.
Ciò che dovevano fare era chiaro: sconfiggere Thanos senza dare troppo nell'occhio, semplice no?
Però tutto questo aveva anche un problema: Charlotte non si sarebbe dovuta incontrare con se stessa del passato se no sarebbe svanita per sempre.
Questo era quello che il libro riportava e questo era quello che lei avrebbe fatto, sarebbe stata attenta.

<Quindi ora che si fa?> chiese Pietro prendendo Charlotte e portandola in un lato della foresta non ancora sterminato.
<Uccidiamo Thanos, semplice.> disse Charlotte cercando di non andare nel panico, sapeva che sarebbe stata una missione suicida ma aveva iniziato a riacquistare un po' di fiducia quando il salto nel passato ebbe successo.
Erano arrivati fino lì. Qualcosa doveva pur significare.

Pietro la osservava in silenzio.
Lei era poggiata su una roccia e si stava sistemando la gonna.
Sorrise nel vederla così. Qualcosa era scattato in lui dopo quel bacio. Che si fosse innamorato?

<Pronto, ci sei?> lei lo risvegliò dai suoi pensieri.
<Charlotte, è tecnicamente impossibile cercare di ucciderlo, voi ci avete provato, tu ci hai provato, mia sorella so che ci ha provato ma senza nessun risultato positivo. Noi due quanta possibilità abbiamo? Una su un milione?> disse Pietro cercando di rimanere calmo.
Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso.
La speranza che si leggeva negli occhi di Charlotte sparì.
<Hai ragione.> disse lei schietta senza far tralasciare nessuna emozione.
Non avevano tempo però per piangersi addosso, Thanos sarebbe arrivato a momenti.
Charlotte non voleva pensare che tutto quello che avevano fatto era stato inutile, dopo tutti gli sforzi e le notti insonne.

Charlotte si strinse ad un ramo di un albero e chiuse gli occhi. Adesso si che aveva bisogno di contattare quella persona.

<vedo che ci stai prendendo gusto...> disse Victoria dietro di lei.
<come faccio? Come faccio a batterlo?>
<semplice, non puoi.>
<Ma tu hai detto...>
Victoria non la lasciò nemmeno terminare <non ho mai detto che saresti stata capace di ucciderlo, però ti ho detto che la soluzione è più vicina di quanto pensi.>
<Victoria basta! Basta con questi tuoi giochetti. Ti ho vista morire cazzo, davanti ai miei occhi e ci sono stata malissimo, ma ho visto anche mio padre morire, ti sto chiedendo solo di dirmi come fare perché potrei non risvegliarmi più da questo incubo.> Charlotte finalmente disse quello che andava detto.
Victoria le si avvicinò e la guardò dritta negli occhi.
<hai un potere così grande, mia dolce Char, sfruttalo...> disse per poi svanire.

Charlotte riaprì gli occhi e si aggrappò di più all'albero per non cadere. Non si reggeva in piedi.
Pietro la prese subito.
<ehi che succede?> le chiese poggiandola delicatamente per terra.
<forse so come dobbiamo fare...>
<Victoria ti ha parlato?>
<Si beh, non è stata molto d'aiuto ma credo di avere la soluzione...>
<Devo prepararmi? È così brutta?> chiese Pietro cercando di ironizzare la situazione.
Charlotte sorrise.
<Abbastanza. Non possiamo sconfiggere Thanos qua. Dobbiamo sconfiggerlo dall'interno.>
Pietro sembrava non capire e Charlotte se ne accorse perché riprese a spiegare < Dobbiamo lasciare che gli eventi passati si ripetano, dobbiamo lasciare che Thanos schiocchi di nuovo le dita...>
<Quindi dovremmo lasciar morire tutti...di nuovo?> domandò Pietro.
<Si...quando Thanos schioccherà le dita, e sta sicuro che lo farà, noi scompariremo con il resto delle persone. Non farmi troppe domande, solo, fidati di me.> concluse lei guardandolo negli occhi.
Lui non aggiunse altro.
Si fidava.
<però, voglio vedere il suo viso un'altra volta, nel caso tutto ciò dovesse ecco, non dovesse funzionare...> sospirò leggermente la ragazza.
Pietro aveva capito a chi si stava riferendo.

La figlia del Soldato d'InvernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora