Ho letto su Facebook uno stato che recitava più o meno così: "imparate a vivere invece che a suicidarvi. Ebeti!"
A parte che a suicidarsi non si impara, ma sorvoliamo sulla scelta di stile e di sintassi.È chiaro che per chi non l'ha mai vissuta la depressione risulterà incomprensibile. Completamente.
La depressione non è una scelta.
Non è pigrizia nel reagire.
Non è lasciarsi andare perché lottare è più difficile.
È un buco nero enorme che si fa spazio dentro di te, sempre di più
sempre di più
e ti toglie la forza di fare qualsiasi cosa, ti toglie la voglia, ti sfianca e ti lascia inerme.
Ogni gesto richiede fatica, ogni parola uno sforzo enorme.
Non è una lotta.
È una staticità devastante.
Non senti più niente. Niente ti attraversa. Niente ti tocca. Solo il buio.
Guardami ora, guardami con tenerezza
il tempo non mi passa mai,
è di una smisurata lentezza:
guardami ancora, anche se non ti rispondo,
e se mi cerca qualcuno, digli che lo richiamo,
e che sono momentaneamente andato lontano,
a cercare il mio cane, l'albero dei fagioli,
dove se vinco o perdo ora non ha importanza
perché questo lontano è solo un'altra stanza,
lontano
per non sapermi mai in fondo alla paura
in questa notte scura.Solo questo enorme buco sul petto.
Che non ti lascia mai mai mai.
E alzarsi la mattina è uno sforzo disumano.
È male fisico.
È un tunnel senza apparente via d'uscita, il cui il buio ti inghiottisce e ti porta via con sé.
E il problema non è l'avere o il non avere l'appoggio di qualcuno, il problema è che non te ne frega niente.
Perché non t'interessi di niente.
Perché niente ha senso.
Il sole, il cielo, l'azzurro, il giorno e la notte, il presente, il futuro, il passato, la vita, la morte.
Niente.
È una quiete. Fatale.
È non riconoscersi in sé stessi.
Non sono io questo. Non sono io.
Ma cosa sono? Dove sono?Dio com'è difficile
vedermi così lontano lontano lontano,
non riconoscermi più nell'uomo che sognava,
e che teneva tutto il mondo stretto nella sua mano;
lontano come se io non fossi più
quello che io amo
e rivivessi all'infinito un'infinita sera,
così tremendamente lontano.
Ed è comprensibile che chi non l'ha vissuta non la possa capire.
Ma un minimo sforzo lo si potrebbe anche fare.
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Abbiatene Cura
RandomNiente di diverso dal solito, solo io che tento di intrappolare la magìa, finché sono in tempo.