È mezzanotte.
La finestra spalancata, che entra un freddo cane ma non me ne frega niente.
Il letto sfatto, la scrivania piena di libri, io che mi faccio spazio per riuscire a scrivere questa cosa che non so nemmeno che cosa sia.
So però che sono al secondo fazzoletto, ché il primo è ormai zuppo di lacrime.
So che ho nelle orecchie questa canzone.
So che due anni fa, appena trasferita qui, ho guardato il sole tramontare proprio da questa finestra chiedendomi se mi sarei mai sentita libera.
Sì.
Sì, mi ci sento.
E vorrei urlare grazie a quella ragazza, a quella che ero poco più un anno fa e che mi ha permesso la leggerezza.
Vorrei urlarlo, ma non posso.
È mezzanotte.
Andrò a dormire con questa parola incastrata tra le labbra, con la promessa di dovermela rivolgere così tante volte nella vita da prenderci persino l'abitudine.
Alla fine anche il secondo fazzoletto è zuppo.
Anche il quaderno è pieno di lacrime.
E va benissimo così.
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Abbiatene Cura
RandomNiente di diverso dal solito, solo io che tento di intrappolare la magìa, finché sono in tempo.