Quando finalmente raggiunsi il bagno, dopo aver aperto quasi tutte le camere da letto presenti in casa, mi fiondai sul cesso e cominciai a vomitare. Passai una notte orribile: vomitavo e mi addormentavo con il viso contro la tazza del gabinetto, per poi svegliarmi e vomitare di nuovo. Mi svegliai di colpo, sentendo la porta d'ingresso sbattere con forza mentre Nathan e Caroline si urlavano contro cose che nemmeno mi sforzavo di capire. Ancora rincoglionita mi infilai in vasca vestita, riempiendola di acqua calda e bagnoschiuma, addormentandomi poco dopo. Mi svegliai qualche ora dopo, sentendo Nathan cantare mentre si faceva la barba tranquillamente, eppure ero accanto a lui.
"Puoi passarmi qualcosa per asciugarmi?" borbottai alzandomi. La maglia di Evan e le mie mutande erano fradice, la mia testa scoppiava. Nathan si lasciò sfuggire una piccola risata, dopo avermi vista in quelle condizioni e mi passò un accappatoio prima di uscire dal bagno e chiudere la porta. Mi sfilai velocemente la maglia e le mutande, avvolgendo poco dopo l'accappatoio intorno al mio corpo. Uscii dal bagno venti minuti dopo, avevo usato dei trucchi dentro una trousse rosa per sistemare un po' le occhiaie e il phon per asciugarmi i capelli. Tornai in camera di Evan, in accappatoio e rovistai nel suo armadio per trovare qualcosa di decente da mettermi, i miei vestiti erano scomparsi. Lui dormiva ancora, abbracciato a un cuscino dalla federa scura che faceva risaltare ancora di più la sua pelle pallida. Mi vestii con una sua tuta blu e un paio di boxer, grigi. Nel frattempo il mio telefono si era riempito di messaggi da parte di mio fratello, incazzato nero perché quando era venuto a prendermi mi aveva trovata ubriaca fradicia, non era riuscito a convincermi a tornare a casa e aveva dovuto inventarsi una scusa per pararmi il culo con i nostri genitori. Mi avvicinai al ragazzo che dormiva beatamente, tirai su il lenzuolo per coprirlo un po' e la sua mano mi afferrò il braccio, tirandomi sul suo corpo seminudo.
"Ma che fai stupido.." borbottai nascondendo subito il viso fra il cuscino e il suo corpo, mentre avvolgeva le braccia intorno al mio busto.
"Abbraccio la signorina che dopo aver vomitato per tutta la notte si è addormentata in vasca" rispose ridacchiando, mentre la sua mano aveva cominciato ad accarezzarmi i capelli, ancora leggermente bagnati.
"Devo tornare a casa, mio fratello sembrava incazzato nero dai messaggi che mi ha mandato." Dissi alzandomi dal letto per poi uscire in fretta dalla stanza, senza nemmeno salutarlo.
Arrivai a casa di corsa, i sensi di colpa cominciavano a farsi sentire e avevo deciso di correre, per bruciare tutte le calorie che avevo preso la sera precedente. Mamma e papà dormivano ancora, ma mio fratello no.
"Dove credi di andare? Mi devi dare delle spiegazioni." Disse spuntando improvvisamente dalla cucina. Sbuffai, alzando gli occhi al cielo, ne stava facendo una tragedia.
"Oh andiamo Matt, te combini cose peggiori, perciò non credo sia così grave se per una volta mi sono presa una sbronza. " incrociai le braccia al petto, poggiandomi con la schiena contro il muro color pesca.
"Che cazzo.. e va bene. Ma la prossima volta non ti paro il culo e se finisce che stai male non venirmi a chiedere niente" si avvicinò a me, lasciandomi un piccolo bacio sulla fronte. Non era il solito Matt, più che nervoso sembrava molto preoccupato, tipico di lui.
"Dovresti scopare di più, quando non lo fa da tanto sembri una donna con il ciclo." Dissi scoppiando a ridere, non tanto per ciò che avevo detto ma per la sua reazione. Indicandosi e cominciando a darsi arie se ne andò in camera sua e, poco prima di chiudere la porta a chiave mi disse: "Almeno il mio amico non ha le ragnatele come la tua".
"Maatt! Se esci dalla stanza fai una brutta fine." Urlai ridendo, per poi andare in cucina. Volevo preparare il pranzo, qualcosa di semplice ma buono e soprattutto in questo modo potevo contare le calorie e pesare i grammi di tutto ciò che avrei messo nel mio piatto.

STAI LEGGENDO
Outlaws
Fanfictie-Non riuscivo a capire che cosa aveva combinato, poteva essere caduto, poteva aver fatto a botte con qualcuno o un incidente. Non lo sapevo, non sapevo niente di lui. Durante la gita avrei scoperto di più, ne ero sicura e ne avevo bisogno. Non era i...