Capitolo 2

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Erano circa le tre di notte, mi svegliai di colpo perché qualcuno aveva avuto l'idea di buttarmi un secchio di acqua gelida addosso: Matt e Evan. Dopo che mamma aveva sparecchiato aveva invitato Evan a dormire, così mi aveva detto Matt tra le risate. Mi alzai sbuffando e corsi in bagno ad asciugarmi, questa non mi ci voleva. Sentivo Matt ridere dalla sua camera, ero rimasta in mutande e reggiseno e avevo corso fino in camera per non farmi vedere da nessuno. Non avevo voglia di mettermi il pigiama così mi infilai direttamente nel letto. Non ero riuscita a riprendere sonno perciò decisi di uscire presto anche quella mattina, non volevo subire un altro scherzo. Ero uscita in fretta da casa ed era presto così andai al bar per prendere un caffè. Dopo la breve sosta decisi di andare a scuola, avevo freddo e la vecchia felpa di Matt non teneva caldo. Ero arrivata in anticipo di circa quindici minuti così andai a sedermi in fondo alla classe vuota. Presi il diario dallo zaino e cominciai a disegnare un ragazzo, un angelo per la precisione. Le ali grandi sembravano morbide e tenevano il ragazzo sospeso in aria, sopra un lago. La classe cominciava a riempirsi, mi guardavo intorno e la cercavo ma di Amy non c'era nemmeno l'ombra.

"Amy non c'è, ha fatto forca" disse Evan avvicinandosi, per poi sedersi nel banco accanto a me. Risposi facendo spallucce, accennando un sorriso per poi riprendere a disegnare. La lezione era già cominciata, lui era silenzioso e giocava con un braccialetto rosso. Era così vicino che riuscivo a sentire il suo profumo dolce ma forte allo stesso tempo. Il viso era segnato da occhiaie scure, le labbra secche.

"Perché ieri sera non hai mangiato?" mi chiese all'improvviso Evan, girandosi verso di me.

"Non avevo fame, ero stanca." Risposi accennando un sorriso, cominciai a torturami il polso con l'elastico. Suonò la campanella e Evan se ne andò, sospirai per poi legarmi i capelli. Tornò in classe poco dopo con una brioche in mano mentre avevo ricominciato a disegnare. Gli sorrisi per educazione e ricominciai a disegnare. Era difficile stargli accanto perché dovevo trattenermi dal guardarlo, altrimenti si sarebbe innervosito o chissà che altro.

"Non hai l'aria di una che ha fatto colazione come si deve, mangia dai" disse posando la brioche con la crema sul mio banco. Ma certo, Matt gli aveva detto qualcosa. Non era la prima volta che qualche suo amico mi portava qualcosa da mangiare dopo che lui gli aveva raccontato quello che mi era successo.

"No grazie, sono piena." Risposi allontanando la brioche e facendo spallucce. Non potevo proprio mangiare, dovevo mangiare almeno una fetta di pizza per cena, altrimenti mamma si sarebbe arrabbiata. Evan sospirò e mangiò la brioche in silenzio, senza rispondermi. Cominciai a battere piano le dita sul banco, ero nervosa e stanca. Volevo solo tornare a casa ma la pioggia mi impediva di tornare a piedi, avrei dovuto aspettare Matt per farmi dare un passaggio in macchina. Presi appunti durante le lezioni, mentre Evan stava al cellulare. Magari stava messaggiando con sua madre o con la sua ragazza. Magari si organizzava per uscire il pomeriggio o andare a ballare il sabato sera. Finite le lezioni mi incamminai con calma, aspettavo Matt all'ingresso. Arrivati a casa lui andò a pranzare, io in camera a preparare la borsa per la palestra. In palestra trovai Evan nella sala pesi. Dovevo parlarci, dovevo sapere che cosa gli aveva detto Matt, dovevo sapere il perché mi aveva portato la brioche. Dopo aver raccolto tutto il mio coraggio lasciai perdere gli esercizi e andai in sala pesi, da Evan.

"Ehi" dissi a bassa voce, abbozzando un sorriso mentre mi avvicinavo a lui.

"Ciao Gin, stai bene?" mi rispose lasciando perdere gli esercizi, sedendosi poi sul tappetino azzurro.

"Si sto bene e tu? Volevo chiederti una cosa, insomma volevo sapere cosa ti ha detto mio fratello ieri sera. Non è la prima volta che dice le mie cose ai suoi amici..." sospirai piano per poi andare a sedere accanto a lui e mi girai a guardarlo. Cambiò espressione, adesso sembrava quasi preoccupato, non era sereno come prima.

"Veramente non mi ha detto niente. Cosa avrebbe dovuto dirmi?" mi domandò passandosi una mano fra i capelli per poi guardarmi. Non gli aveva detto niente, non aveva detto niente dei miei problemi eppure Evan era il primo ragazzo che si accorgeva che non mangiavo molto, non era possibile.

"Niente.. meglio che non ti ha detto niente, non era importante. Non ti cambia la vita se lo sai o no." risposi scuotendo la testa e ridendo, che stupida. Perché dovevo sempre pensare male? Magari voleva solo essere gentile con me, non aveva secondi fini.

"Si che è importante, lo voglio sapere. Perché non me lo dici?" si avvicinò di più a me per postarmi una ciocca di capelli dal viso.

"Perché non è importante, sono sciocchezze" gli sorrisi stropicciandomi gli occhi.

"Comunque per il secchio di acqua fredda è stata colpa di Matt. Mi dispiace* disse scoppiando a ridere, facendomi una piccola carezza sulla guancia. Scoppiai a ridere, era tipico di lui. Scherzi su scherzi, il solito scemo. Il mio fratellone, non potevo vivere senza di lui.

"Per scusarmi" disse alzandosi e trascinandomi con lui verso gli spogliatoi "stasera vieni da me e guardiamo un film, lo scegli te okay? Avviso io tuo fratello tranquilla" mi sorrise e se ne andò nello spogliatoio. Andai a farmi una doccia, senza lavare i capelli. Evan mi aspettava fuori dallo spogliatoio mentre parlava con una ragazza. Aveva preso la patente per la moto, a differenza mia. La sua casa era vicina, grande e bianca. Piena di finestre e balconi con un piccolo giardino e un'amaca. All'interno le pareti erano bianco latte, con foto, luci e mobili che sembravano vecchi ma erano molto belli. Era spaziosa e piena di luce ma la camera di Evan era un discorso a parte. Il letto matrimoniale disfatto nel centro della camera, il giradischi sulla scrivania, il pianoforte e le chitarre, perfino la libreria (strapiena di libri) erano cupi. La finestra e il balcone erano chiusi, con le tende grigie tirate per non far passare la luce. Riccioli d'oro aveva preso il pc e si era seduto sul letto.

"Possiamo guardare il signore degli anelli? Mi piace troppo.." dissi a voce bassa ridendo per poi andare a sedere accanto a lui.

"Mi devo far perdonare, decidi te. Ottima scelta, è uno dei miei preferiti" disse riferendosi al film mentre cercava un sito per vederlo in streaming. Abbracciai un cuscino poco dopo l'inizio del film. Il film era bellissimo ma anche Evan non scherzava, tutto concentrato a guardare lo schermo del pc sembrava un angelo. Ormai non stavo più guardando il film ma Evan, ero distesa accanto a lui e continuavo ad osservarlo, quasi alla fine del film mi addormentai. Potevo giurare di aver sentito Evan mentre mi lasciava un bacio sulla guancia ma probabilmente era solo un sogno.

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