Il famoso Bieber.

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Capitolo uno.

-Il famoso Bieber.-

Busso alla porta che mi si para davanti, è di uno strano verde scuro e cigola appena cerco di aprirla, ovviamente dopo aver sentito l' "avanti" provenire dall'interno della stanza. Appena la varco, seguita da Luke, mi guardo intorno a causa dello strano ufficio in cui mi ritrovo. Le pareti sono letteralmente ricoperte da librerie ricche di "mattoni" o come vengono comunemente chiamate enciclopedie. Davanti ai nostri piedi ci sono due sedie in legno, scomode a quanto sembra. Al centro c'è una scrivania anch'essa in legno, molto antica direi, strapiena di fogli e cartelline. Wow un ufficio alquanto antico, per non parlare dell'uomo che si trova al suo interno. Avrà una sessantina d'anni, prossimo alla pensione,  un po' rotondetto. Sulla sua nuca per lo più calva si intravede qualche capello grigio, mentre gli occhi sono blu, come il mare. Credo che fosse stato un bell'uomo in gioventù, anche se con il passare del tempo la sua bellezza non è svanita del tutto, semmai coperta da qualche ruga qua e là.

"Voi dovreste essere Johnson e Hayes,  giusto?" chiede con voce stanca.

Annuiamo e con un cenno della mano ci intima a sederci, cosa che facciamo. Mh, non mi sbagliavo riguardo le sedie, sono scomodissime. Una volta seduti ci dà dei fogli da firmare e altri, uno con scritto l'orario e un altro con dei numeri sopra.

"Scusi questo è il numero dell'armadietto?" chiedo per avere una conferma alla mia idea.

Annuisce. "E questa invece è la combinazione." dice porgendomi un altro pezzo di carta. Nel frattempo noi firmiamo i fogli datici precedentemente.

"Per quanto riguarda le stanze invece?" la voce questa volta è di Luke.

"Siete in stanze separate, purtroppo non c'erano camere doppie libere." ci riferisce leggendo un elenco. "Lei, Hayes è in camera con Ryan Butler, mentre lei, Johnson condividerà la stanza con Justin Bieber." conclude.

Mmh, questo college inizia a piacermi.

"Vista l'ora potreste posare le valigie in stanza e andare a mangiare alla mensa. Le lezioni comincieranno domattina alle otto. Credo di avervi detto tutto, adesso potete andare." sorride porgendoci delle chiavi, quelle delle camere sicuramente.

Ci alziamo e appena metto il piede fuori dall'ufficio la voce del preside mi richiama.

"Signorina Johnson?"

"Sì?" mi giro guardandola.

"Stia attenta al suo coinquilino, non è esattamente il ragazzo perfetto." mi avverte.

Annuisco ed usciamo definitivamente.

"Cosa mi nascondi con questo sorrisetto?" chiede Luke guardandomi.

"Oh, niente." rispondo beffarda.

"Non iniziare già a fare la stronza."

"Per chi mi hai presa?" domando con una faccia da cucciolo bastonato.

"Per una stronza patentata." sorride il moro al mio fianco.

"Oh, ma dai papi." rispondo con un piccolo broncio finto.

Scoppia in una fragorosa risata seguito, poi, a ruota da me. "Stronza."

Abbiamo gli sguardi di tutti addosso, ma chi se ne frega.

Ci siamo messi a parlare e intanto stiamo vagando a vuoto in cerca delle stanze senza accorgercene.

"Ma dove cazzo stiamo andando?" mormoro tra le risate.

"Bho." fa lo stesso lui. "Chiediamo a qualcuno."

"Certo, chiedi pure."

Si avvicina ad una bionda che è intenta a cercare qualcosa nel suo armadietto e le mette una mano sulla spalla, la ragazza in questione sobbalza girandosi di scatto.

Innamorata di lui, sul serio? || Justin Bieber.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora