Capitolo 2 • Conoscenze

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C A P I T O L O  I I
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• C o n o s c e n z e •

«Sei nuova qui?»

«Si, mi sono appena trasferita.»

Lasciandomi interdetta, Rose Ward affrettò improvvisamente il passo e si mise davanti a me, cominciando a camminare all'indietro e aprendo le braccia con fare teatrale. Sul suo volto presto apparve un grande sorriso, che tuttavia lasciava trapelare una certa, inspiegabile ansia.

«Allora Evelyn Lewis, benvenuta alla Mayer High School. Ci sono tre regole chiave che devi seguire per sopravvivere qua dentro...» cominciò, ma subito venne interrotta dal suono assordante della campanella. «Merda! Mi sa che arriverò in ritardo... Evelyn, mi dispiace... ci vediamo in giro.»

Senza dire una mezza parola di più, la strana ragazza dai capelli rossi girò sui tacchi e cominciò ad allontanarsi di gran carriera. Inutile dire che rimasi sbigottita a guardarla allontanarsi. Mentre mi chiedevo ancora il perché del suo comportamento, notai che al suo passaggio si erano voltati in molti; era chiaro che Rose era una ragazza molto popolare lì dentro. Quando lei svoltò l'angolo, decisi di muovermi verso l'ufficio del consulente che si trovava proprio in fondo a quel corridoio. Arrivai davanti alla porta che riportava la scritta "Ufficio del consulente scolastico" e feci per bussare, prendendo un respiro profondo, ma la porta si aprì prima che io potessi anche solo sfiorarla.

Alzai in fretta lo sguardo dalla maniglia e mi ritrovai a guardare l'alto e imponente uomo di colore che aveva portato via il ragazzo che aveva fatto a pugni, seguito a ruota da quest'ultimo, che, notai, non aveva ancora perso quel sorriso ghignante. Tirai un sospiro di sollievo quando quell'uomo, che supposi essere il preside, non mi rivolse un'occhiata sorpresa: era già abbastanza strano che sia Rose Ward che quel ragazzo di cui già mi ero scordata il nome - che mi stava già guardando - avessero avuto quella reazione senza che ci si mettesse pure lui.

«Lei dev'essere la signorina Lewis, giusto?» mi chiese con voce profonda e aggrottando le folte sopracciglia in un modo che mi fece venire voglia di prenderlo in giro.

«Si, sono io.» confermai, evitando di guardarlo dritto negli occhi, convinta che se lo avessi fatto sarei davvero scoppiata a ridere.

«Il signor Moore ti sta aspettando.» disse indicandomi la porta da cui era appena uscito.

Annuii, interpretando quella frase come un congedo. Mentre mi ricominciavo a muovere, il mio sguardo non poté non cadere sulla faccia del ragazzo. Mi concessi due secondi, solo due secondi, per alzare lo sguardo e guardarlo, ma furono abbastanza per farmelo distogliere e per farmi arrossire come una dodicenne in piena crisi ormonale. Feci un passo in avanti e subito lo sentii dire: «Lewis ha detto?». Mi fermai subito, senza pensarci, e mi girai a guardarli, vedendo l'uomo rivolgergli un'occhiata di fuoco: «Cole, smettila.».

«E perché? Sto solo cercando di socializzare...» la sua voce grave con quella perenne nota di durezza e tipica del finto innocente mi ricordava vagamente qualcuno, ma non riuscii ad afferrare chi.

«Il signor Moore ti sta aspettando.» ripeté il preside, ignorando Cole; obbedii subito, felice di avere una scusa per allontanarmi da quella situazione imbarazzante.

«Ti vieto di importunarla, Cole.» sentii dire dal preside mentre entravo dentro l'ufficio e mi chiudevo la porta alle spalle. «Quel tuo sguardo non mi ha proprio convinto...»

«Signorina Lewis, si accomodi.»

La voce del consulente Moore mi distrasse da quello che il preside stava dicendo a Cole ed io mi costrinsi a riscuotermi e a posare lo sguardo su di lui. Quell'uomo mi fece cenno di sedermi sulla sedia dall'altra parte della scrivania ed io, mentre la raggiungevo e mi ci sedevo, lo studiai. La prima cosa che pensai fu che assomigliava parecchio ad una di quelle guardie del corpo che si vedono nei film: alto, muscoloso e con la testa pelata. Sulla sua camicia bianca e ben stirata, completata da una cravatta color bordeaux, era appuntata la targhetta di riconoscimento: Paul Moore, consulente scolastico.

ELYRIA • L'ultimo sole [BOZZA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora