Capitolo 34 • Allarme

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C A P I T O L O  X X X I V
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• A l l a r m e •

«All'Istituto Zero?» chiesi confusa, girando stupidamente lo sguardo attorno.

«Te l'ho appena detto, no?» continuò, sbuffando, tornandosi a sedere sulla poltroncina di fianco al letto.

«Scusami un po', perché sei qui se non puoi nemmeno vedermi?» le chiesi un po' irritata.

«Forse perché ci sono obbligata?»

«E perché mai dovresti essere obbligata a fare da balia a una ragazza senza sensi?» replicai io.

«Non chiedermelo, non lo so.» sbuffò lei. «E ora ti consiglio di farti una doccia, puzzi come un topo di fogna.»

«Che carina...» dissi sarcastica, facendo un sorriso finto e alzandomi dal letto di quella che supposi fosse l'infermeria.

«Di là trovi tutto l'occorrente.» disse sventolando la mano verso una delle due porte della stanza ed estraendo il telefono dalla tasca.

Afferrando il mio telefono, riposto sul comodino, me ne andai senza dire una parola verso il bagno e mi ci chiusi dentro. Per fortuna, quella che supposi fosse stata Rose, mi aveva lasciato su uno scaffale dei vestiti puliti e degli asciugamani. Non esitai nemmeno; mi svestii in fretta e furia e mi fiondai sotto l'acqua calda. Non seppi quante volte mi sfregai per essere sicura di lavar via ogni residuo di sporco e di fango. Quando uscii dalla doccia, non potevo essere più pulita di così.

Mi avvolsi negli asciugamani e mi asciugai il più possibile; poi mi vestii e uscii in fretta dalla stanza, assicurandomi di prendere tutte le mie cose. Quando aprii la porta, sentii e vidi subito che Rose e Matt erano entrati nella stanza; Matt era seduto sul letto, con una cera orribile, e stava lanciando contro la parete una pallina, per poi riprenderla e rilanciarla. Rose, invece, stava parlando con la cugina; notai che stava cercando di mantenere la calma.

«Non possono giustiziarli! Sono tutti ragazzi minorenni!» stava dicendo Rose.

Corrugai la fronte, mentre mi schiarivo la voce per far notare la mia presenza. Subito Rose si girò verso di me; Matt invece continuò imperterrito a la lanciare la pallina e a riprenderla.

«Giustiziarli?» chiesi chiudendomi la porta alle spalle

«Il Consiglio sta discutendo su cosa fare dei sopravvissuti di Taward.» sospirò Rose, sedendosi sul letto.

«Giustiziarli?» ripetei con voce acuta.

Il sospiro sconsolato di Matt rispose alla mia domanda.

«Alcuni pensano che sia la punizione migliore.» disse lui, scuotendo la testa.

«Ma almeno tuo padre è contro, vero?» chiesi quasi sussurrando, sentendo il bisogno di averne la conferma.

«Certo!» disse lui. «Per fortuna anche sua madre.»

Accennò a Chantal, che intanto aveva assunto un'espressione strana in volto; sembrava stesse per vomitare. Improvvisamente, Rose si girò verso la cugina, come se lo avesse notata solo allora; un'espressione compassionevole passò sul suo volto.

«Però sono due contro tre.» continuò Matt.

Per poco non agii d'impulso scappando letteralmente dalla stanza. Non so dove trovai le forze per chiedere, con un filo di voce: «Stanno ancora discutendo?».

«Si, ormai sono dentro da ore...» disse Matt.

«Che ore sono, scusa?»

ELYRIA • L'ultimo sole [BOZZA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora