Capitolo 29 • Fottitene

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C A P I T O L O  X X I X
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• F o t t i t e n e •

Qualcuno stava bussando alla porta, insistentemente: «Evelyn, se non ti alzi giuro che butto giù questa porta!» era la voce di Rose. Mugolai contro il cuscino, non volendo affatto svegliarmi. Stavo dormendo così bene... Non sentii nemmeno la serratura scattare: ero già rientrata nel mondo dei sogni.

«Eve!» Rose mi stava scrollando insistentemente. «Si può sapere che cosa cavolo ti sia preso, ieri sera? Io e Matt ti abbiamo cercato dappertutto! Non rispondevi al telefono e l'aria era impregnata del tuo potere...»

Non riuscii a capire tutto quello che mi disse: quella notte dovevo essere arrivata alle quattro a letto.

Will...

«Credo di doverti accompagnare fino a casa.» aveva detto, quando, alle tre e mezza si era buttato sul divano, stanco come se avesse fatto una maratona e completamente sobrio.

Mi ricordavo di aver protestato con voce strascicata che ero perfettamente in grado di tornare lì con le mie gambe. Will mi aveva sorriso e ridacchiato contro, dicendo «Non credo proprio. E poi come pensi di entrare in casa? Ce le hai le chiavi?». Io avevo negato, facendomi piccola piccola. Scuotendo la testa per la mia sbadataggine, Will mi aveva riaccompagnata a piedi, reggendomi, fino alla porta di casa mia.

Ed era lì che era successo il peggio: Will, senza dire un'altra parola e lasciandomi seduta su una panchina del giardino degli Spencer a contare le stelle, mi aveva estratto il telefono dalla tasca e aveva chiamato Shaun.

Si avete capito bene, Shaun.

Ed io non me ne ero accorta finché non avevo visto la porta aprirsi e rivelarlo con il pigiama dei pantaloni e a torso nudo. Aveva alzato le sopracciglia, spostando lo sguardo da me a Will. E io avevo capito, nonostante l'alcol in corpo, che era stato preso alla sprovvista, dato anche il mio messaggio che diceva che sarei rimasta a dormire da Rose. Will mi aveva presa delicatamente per un braccio e mi aveva portata davanti a Shaun.

«Aveva dimenticato la chiave. È ubriaca, ma non da star male.» mi sembrava di aver sentito qualcosa di simile uscire dalla sua bocca; il resto delle battute che si scambiarono, non lo avevo sentito.

Sta di fatto che Will mi aveva dato una buona notte veloce e mi aveva scaricata fra le braccia di Shaun, nemmeno fossi un pacco da consegnare. Lui mi aveva guardata da capo a piedi, con sguardo calcolatore, ma per fortuna non aveva commentato niente, scortandomi in camera mia e mettendomi letteralmente a letto. Poi mi ero ritrovata lì, con Rose che mi sovrastava, già vestita di tutto in punto per l'allenamento di quel giorno.

«E tu non rispondevi nemmeno stamattina! Ho suonato il clacson almeno venti volte prima che Bella Spencer in persona mi venisse ad aprire e mi dicesse dove fosse la tua cavolo di camera!»

«Mhmmm.» mi limitai a fare, mentre la testa cominciava a pulsare per il post-sbornia.

Ma quello che mi devastava di più, era qualcosa che non era ancora stato ricordato dalla mia mente addormentata.

«Ora alza quel culo da lì!» fece Rose continuando a scuotermi. «Dobbiamo allenarci. E oggi ci sarà pure il Comandante Davis, per tua informazione!»

Alzai la testa, vagamente interessata, prima che Rose evocasse una corrente d'aria che mi fece sbalzare via dal letto, aggrovigliata ancora alle lenzuola. Sentii un «Muoviti.» concitato. Mi ritrovai a guardare il soffitto, mentre la testa cominciava a farmi male davvero. Senza darmi il tempo di pensare, la faccia di Rose apparve nel mio campo visivo.

«Evelyn...»

Stava per mettersi ad urlare, lo sapevo.

«Sì... sì...» dissi piano e, cercando di capire cosa dovessi fare, rotolai su me stessa e tirai in piedi.

ELYRIA • L'ultimo sole [BOZZA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora