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Erano passati circa tre anni dall'ultima volta che Sofia aveva visto Filippo.
La sua vita era andata avanti e il mondo non le era caduto addosso, anche se per un certo periodo si sentì proprio come se il suo mondo fosse stato disintegrato e lei si era trovata sotto tutte le sue macerie.

Per rincominciare, iniziò a pensare ad una nuova lei. Mise da parte il suo stravagante sogno di diventare scrittrice di romanzi e decise di provare ad entrare alla facoltà di psicologia dell'università di Milano, e ci riuscì.
L'università era completamente diversa dal liceo, il carico di studio nettamente superiore, ma il fatto che potesse scegliere in quale data dare i vari esami le semplificava un po' la vita.
Si trasferì a Milano e inizialmente pensò a Filippo e al fatto che avrebbe potuto anche rivederlo, questa sua convinzione si spense quasi subito: Milano non era certamente grande come New York, ma era comunque una metropoli, perciò dimenticò il pensiero di poterlo rivedere.

La sua nuova vita a Milano cambiò drasticamente, si fece nuovi amici continuando a vedere alcuni di quelli vecchi. Aveva un piccolo appartamento che condivideva con altre due ragazze, e il fatto di non vivere più con i suoi genitori la faceva sentire una vera grande donna. Diventò indipendente e assolutamente responsabile, di ciò che era successo negli anni prima dell'università non ne parlò con nessuno, alle volte accennava solo al fatto di essere stata un anno da sola in America, o parlava di alcuni episodi divertenti della sua avventura al liceo quando usciva l'argomento in alcune discussioni con gli amici.

A parte i piccoli problemi del convivere con altre due persone in un piccolo appartamento, la sua vita stava procedendo nel migliore dei modi.
Non poteva desiderare nulla di meglio. Certo, non era la vita che sognava quando aveva 8 anni, ma tutti a quell'età sognano cose impossibili. Lei invece era soddisfatta e felice della sua nuova vita da adulta, stava vivendo la sua realtà, e non aveva nemmeno la minima voglia di vivere nei sogni di quando aveva 8 anni.


-Dai Sofy! Non puoi non venire sta sera!-
-Ha ragione. Non esci mai, sei sempre lì a studiare, a ripassare... Dai per una volta esci con noi!-

Ogni sabato sera era sempre la stessa scena. Clara e Beatrice cercavano sempre di convincere Sofia ad uscire, ma ogni volta finiva sempre che Sofia rimaneva a casa a studiare e le altre due andavano fuori a divertirsi.
-Dai! Ti prego, ti prego, ti prego!- Continuava a ripetere insistentemente Beatrice.
Sofia la guardò disperata e stanca di tutta quella insistenza.
-Va bene! Ma solo per questa volta!-.
A quell'affermazione le due si lasciarono scappare un grido di gioia e di vittoria contro la testardaggine di Sofia.
-Solo perché non ho esami nelle prossime settimane!-.
-Sì, Sì, come vuoi, ma ora muoviti, vai a cambiarti. Non vorrai mica venire vestita così?!- Chiese retorica Clara, che mentre andava verso lo specchio dando le spalle a Sofia, questa le fece la linguaccia.
-Oooh! Sta sera ti portiamo in un pub bellissimo. Sta sera c'è anche la musica dal vivo!- Disse estasiata Beatrice.
-Mmmh! Bello!- Sofia fece la finta interessata.
Parlarono per tutto il tempo che ci misero per prepararsi, e tra un selfie e l'altro, si truccavano a suon di pennelli e rossetti.

Quando, finalmente, arrivarono al pub si lanciarono subito sulla piccola pista da ballo al centro del locale.
Iniziarono a ballare e a divertirsi.
Mentre ballavano parlavano tra di loro, e di tanto in tanto lanciavano complimenti silenziosi ai bei ragazzi nel locale. Erano tornate un po' adolescenti, e in alcuni momenti si comportavano anche come tali.
Dopo un po' si avvicinarono al bancone del bar, presero qualche drink e cercarono di trovare un posto dove sedersi per far riposare i piedi doloranti.
-Oh mamma! La prossima volta che decido di mettere i tacchi per venire a ballare fermatemi!- Si lamentò Sofia sedendosi su un morbido divanetto bianco.
-Quanto si vede Sofy che non sei allenata!- Disse Clara con un tocco di ironia.
Le ragazze scoppiarono a ridere.
-No, scusate, ma me le devo togliere!- Disse sfilandosi le scarpe dai piedi. Mosse le dita, le tirò e le rilassò per qualche secondo per poi emettere dei versi di sollievo.
Ad un tratto Beatrice si mise a ridere. Le altre due la guardarono spiazzate.
-Rido perché c' è uno che non ti ha tolto gli occhi di dosso da quando ci siamo sedute Sofy! E tu sei qui che ti massaggi i piedi!-
-In effetti è un po' esilarante!- Ammise ironicamente Clara, suscitando in Sofia una piccola risata.
Sofia scrollò poi le spalle. -Beh, ma almeno è carino?- Aggiunse curiosa.
-Direi proprio di sì!- Esclamò velocemente Clara mentre Beatrice annuiva.
-Voltati senza farti notare, non di scatto!-
Sofia cercò di voltarsi il più naturalmente e discretamente possibile, cosa che secondo lei era impossibile da fare: come fai a voltarti senza far vedere che ti stai voltando?
Quello che vide alle sue spalle la sorprese un pochino: un ragazzo appoggiato al bancone del bar con un drink in mano la stava osservando e nonostante lei lo avesse beccato, lui non distolse lo sguardo. Indossava un semplice giubbotto di pelle nero, nonostante là dentro facesse abbastanza caldo, con sotto una maglietta bianca ed un semplicissimo paio di jeans attillati sui polpacci. Sofia notò di sfuggita che sulla mano destra aveva una macchia nera, presuppose potesse essere un tatuaggio e vide che aveva degli orecchini con delle grandi piume. Le sembrarono così stravaganti, ma in un qualche modo originali. La sua espressione era dura, priva di un qualche sentimento, si vedeva che non la stava fissando per flirtare, la stava solo fissando. Sembrava quasi che la stesse analizzando e studiando.
Per qualche strana ragione a Sofia sembrava di averlo già viso. Le sembrava stranamente familiare, nonostante il poco alcol non le facesse pensare alle cose serie.
Quando si girò verso le sue amiche notò che Clara era sparita. Beatrice disse che era andata a prendere da bere, e infatti circa 5 minuti dopo torno con due drink in mano.
-Questo è per me e questo è per te!- Disse porgendo il secondo cocktail a Sofia che la guardò stranita.
Clara si mise a ridere. -Sofia, quanto te la rischi da uno a cinque a...-
-No! No! No! Calma! Nemmeno al liceo ci giocava a ste cose e le poche volte in cui lo facevo perdevo sempre, quindi lasciamo perdere!- Disse imbronciata.
-Eh dai! Ti ho portato da bere per questo! Divertiti qualche volta!- Continuò poi Clara.
Sofia la guardo con le braccia incrociate davanti al petto, stava pensando al da farsi.
-Va bene! Solo per questa volta!-
Così dicendo scatenò delle urla di felicità delle altre due.
-Okay! Allora... Quanto te la rischi a chiedere di ballare al tipo che ti stava, e che ti sta tutt'ora fissando?- Annunciò Clara.
Beatrice ne frattempo fece un verso di sorpresa.
-Oh mamma! Eh ovviamente 5!- Disse sorseggiando il suo drink, sapendo già cose le preservava il futuro da lì a pochi minuti.
-Vai Bea conta!-
-3, 2, 1...-
Sofia pensò ad un numero e sperò che Clara non stesse pensando a quello.
-4- Urlarono all'unisono.
Sofia si porto le mani agli occhi, in segno di sconfitta.
-Vi odio... Con tutto il mio cuore!- Disse.
Le altre due intanto urlarono di gioia e si misere a ridere.
Sofia fece un respiro profondo, finì velocemente il suo drink e si alzò.
-Sofy, va bene che è imbarazzante, ma io ti consiglio di mettertele le scarpe!- Disse Beatrice.
Risero tutte tre insieme , e Sofia, dopo essersi rinfilata le scarpe, si diresse verso il bancone del bar, verso il tipo che la stava fissando e non smise di farlo.

Benvenuti nel secondo capitolo di questa dolce fanfiction!
Penso che abbiate capito che Sofia è la protagonista di questa storia. Insieme a lei, e ad altri personaggi, affronteremo questa grande avventura alla ricerca e alla riscoperta di un sogno abbandonato da tempo.
Nel prossimo capitolo scoprirete chi è il ragazzo (anche se penso l'abbiate intuito😏) che sta fissando Sofia...
Mi scuso in anticipo per gli eventuali errori di ortografia e altri.
XOXO💋

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