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Era imbarazzata, ma fortunatamente con gli occhiali da sole si sentiva un po' più protetta.
Lo guardò dritto negli occhi sapendo che lui non poteva vederlo.
"Si è proprio lui, Filippo..." Pensò.
-"È lei che ieri ti a trascinato via, vero?"- Chiese lui, con il sorriso.
Lei rise, pensando a Beatrice e alle sue mirabolanti avventure della sera prima.
-"Sì! È lei!"- Rispose sorridendo portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. -"Diciamo che ieri notte abbiamo avuto dei piccoli problemi tecnici"- Continuò.
-"Che tipo di problemi? Di tipo personale?"- Chiese quasi serio.
-"Beh, in realtà di alcol!"- Disse lei stroncando la sua serietà, ma scatenandogli un dolce risata.
Lo fissò ancora, protetta dalle sue lenti scure.
-"Quindi sei un cantante"- Disse Sofia evidenziando l'evidenza.
-"Sì, diciamo che è il mio sogno da quando sono piccolino!"- Disse spostandosi il ciuffo.
-"E tu? Che fai?"- Continuò.
Sofia lo vide allontanarsi di qualche metro, verso la custodia aperta che conteneva la sua chitarra. Lei lo seguì.
Si sentiva strana. Si stavano parlando come due sconosciuti, come se nessuno dei due sapesse chi fosse l'altro, ma lei era sicura che lui l'avesse riconosciuta.
Nonostante questo nessuno dei due voleva fare il primo vero passo. Riconoscendosi sarebbero tornati all'ultima volta che si sono visti, al  momento in cui lei lo salutò e non lo vide più per un anno e tutti i successivi, fino a quel momento.
Lui avrebbe dovuto darle troppe spiegazioni complicate, e lo stesso avrebbe dovuto fare lei, perciò misero in scena un teatrino, si misero le loro maschere e fecero finta che l'uno non si ricordasse dell'altro. Come se ci si potesse dimenticare della persona con cui si è stati bene per molto tempo.

-"Io studio psicologia all'università!"- Disse.
-"Oh! Wow! Che cosa seria"- Disse lui, mentre chiudeva la custodia della sua chitarra. -"Quindi fare la psicologa era il tuo sogno quando eri piccola..."- Chiese lui, sapendo però già la risposta.
-"In realtà no! Ma è una storia un po' lunga da raccontare."-
Che lui già sapeva.
Iniziarono a passeggiare parlando del tipo di musica che faceva, Sofia cercò di domandargli cose che ancora non sapeva, le risultò un po' difficile farlo.
Poi dal nulla comparve Clara.
-"Scusa ora devo andare. Dobbiamo ancora risolvere quei problemi di alcol di prima."- Disse Sofia scherzando.
-"Che ne dici di vederci sta sera, così mi racconti quella lunga storia!"- Le chiese Irama ammiccando un pochino.
Clara alle spalle di Sofia stava impazzendo ed esultando silenziosamente facendo versi e muovendosi tutta.
Sofia, invece restò pietrificata da quella richiesta. Voleva uscire con lui, ma non per raccontargli una storia che già sapeva, ma faceva finta di non ricordare.
Gli sorrise: -"Sì certo!"-
-"Bene. Ci troviamo qua alle dieci, okay?"-
Lei si limitò ad annuire, pensando già a cosa sarebbe potuto succedere quella sera.
Lui la guardò un ultima volta: -"Allora a sta sera, Sof!"- Disse per poi allontanarsi dalle due ragazze.
Dopo quella frase Sofia ebbe la conferma che lui sapeva esattamente chi era lei. Nessuno tranne Filippo l'aveva mai chiamata Sof, tutti la chiamavano sempre Sofia, o Sofy, certi usavano l'accento francese chiamandola Sophi, ma mai nessuno, tranne Filippo, l'aveva mai chiamata semplicemente Sof.
Risentire Filippo che pronunciava l'abbreviazione del suo nome come se non fossero mai passati tutti quegli anni, come se non fosse mai successo nulla, la destabilizzò un po'. Non sapeva se l'avesse fatta sentire meglio o peggio, rimase solo senza parole, e senza fiato.
Sofia si riprese dai suoi pensieri e cercò di fermarlo per capire meglio quello che avrebbero fatto, ma quando lei uscì dalla sua testa e tornò nel mondo reale si accorse che lui era già distante. Solo una pesante custodia con all'interno una chitarra, sulle spalle di un normalissimo ragazzo che stava inseguendo il suo sogno mescolandosi tra i turisti nell'enorme e caotica Milano.

-"Ti ha detto solo "Ci troviamo alle dieci"?"- Continuava a ripetere Beatrice, che si era ripresa molto in fretta dal suo stato di malattia.
Sofia le annuì.
-"Cosa hai intenzione di fare? Come ti vesti?"- Insistette Clara.
Sofia le guardò e sbuffò : -" Non ne ho la minima idea!"- Fece una breve pausa -"Penso di mettere quel semplice vestito lilla!"-
-"E se ti porta a ballare? Non è un vestito da discoteca!"- Si pronunciò Beatrice.
-"Sentiamo allora cosa consiglia di mettere la nostra fashion blogger!"- Ironizzò Clara.
Beatrice roteò gli occhi, e Sofia fece una piccola risata.
-"Fai come vuoi Sofy! Tanto vedo che non volete i miei consigli!"- Esclamò prima di chiudersi in bagno. Clara e Sofia scoppiarono a ridere e si chiesero perché Beatrice dovesse sempre essere così melodrammatica.

Appena dopo pranzo si ritrovarono tutte e tre spaparanzate sul divano a guardare uno stupido film strappalacrime, con pop corn, cioccolata e caramelle.
-"Che poi io sta sera non posso neanche tornare tardi, domani nel primo pomeriggio devo andare in università!"- Proferì dal nulla Sofia.
-"Cos'è? vorresti uscire alle dieci e tornare alle undici?"- Chiese ridendo Beatrice.
-"No, non sto dicendo questo, ma non posso nemmeno tornare alle tre di notte! Se solo sapessi cosa ha in mente F.... Irama!"- Si corresse prima di pronunciare il suo nome e scatenare la cascata di domande delle sue amiche.
-"Certo che però è strano!"- Disse sospettosa Clara guardando negli occhi Sofia. -"Da quando ti conosco sarai uscita con un ragazzo circa due volte, adesso arriva questo, che hai visto due volte, ti chiede di uscire e tu acconsenti pure? Boh, mi sembra un po' strano."- Continuò Clara.
In quel momento anche Beatrice si girò verso Sofia. -"Non è che si stai nascondendo qualcosa? Magari è un amico di cui hai scordato di informarci?"-
Sofia aveva sempre odiato le teorie complottistiche di Beatrice, ma in quel caso aveva quasi ragione. Scoppiò a ridere; una risata forzata e finta, ma sperò che le due ragazze non se ne accorgessero.
Anche Clara scoppiò a ridere. -"No! Okay! Quello che stiamo ipotizzando è troppo surreale!"- Disse tra le risate guardando Beatrice -"Come se lei potesse aver qualche amico maschio!"- La ridicolizzarono.

Sofia si sentì sollevata del fatto che non stessero sospettando nulla, ma si sentì anche sminuita dalle loro parole.
Per qualche strano motivo aveva paura di dirgli che in realtà quel ragazzo lo conosceva veramente, forse perché avrebbe dovuto raccontare tutta la loro storia, o forse perché il fatto di conoscere un ragazzo non rispecchiava la nuova Sofia, la Sofia adulta, quella responsabile che pensa solo allo studio e al suo futuro, quella che non si fa mai distrarre e che prende sempre il massimo in ogni esame.
Forse se avesse confessato, sarebbe ritornata la Sofia adolescente, che commette errori e che non e quindi così perfetta come sembra..
O forse, le faceva paura il fatto che dopo tutti quegli anni e dopo aver creduto di avergli tolto importanza, si stava rendendo conto che non lo aveva dimenticato del tutto e sapeva che per lei era ancora importante.








Cari lettori,

sono assolutamente innamorata di Irama, lo adoro troppo e non riesco a smettere di cantare le sue canzoni. Sono diventate la mia droga.
Sta sera c'è una nuova puntata di Amici, non vedo l'ora di vederla per vedere Irama!! Spaccherà sicuramente anche sta sera e mi farà piangere, come sempre!!😍♥️
Comunque...
questo è il capitolo di oggi e spero possa piacervi. Nel prossimo succederanno tante di quelle cose che non vedo l'ora di finire di scriverlo e condividerlo con voi.
Nella prossima puntata vedremo una marea di colpi di scena e conoscerete meglio la mia versione del nostro amato Irama!
Vi ho già svelato troppo perciò la finisco qua.

Mi scuso per gli eventuali errori di battitura.
Seguitemi nel prossimo capitolo per sapere cosa succederà!
XOXO💋

Cosa resterà IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora