~Flashback~

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Era una normalissima giornata di pioggia di Settembre, i bambini alla scuola elementare stavano giocando e facendo un gran baccano.
La maestra Cristina li osservava e si prendeva cura di loro tutti i giorni come se fossero suoi.
Lei di bambini non ne poteva avere, una malattia genetica glielo impediva, e fu proprio per questo che aveva scelto di fare la maestra. Ogni giorno vedeva un gran numero di bambini e trattava ognuno di loro come se fosse la loro mamma: li consolava quando cadevano e si facevano male, li sgridava quando non si comportavano bene e gli insegnava come comportarsi per diventare grandi donne e grandi uomini.
Oltre ai normali metodi educativi: attività di gruppo, giochi di immaginazione, e tutte le altre cose che si fanno alla scuola elementare, adorava farli giocare con gli strumenti musicali per stimolare le loro abilità creative e musicali, insegnandogli ad amare la musica e l'arte in ogni sua forma.

Filippo, era un bambino come tanti altri, ma aveva un'incredibile predisposizione alla musica, tanto che un giorno tornò a casa da scuola urlando di felicità dicendo ai suoi genitori che voleva imparare a suonare la chitarra. Era molto estroverso e e casinista.

Sofia, una bambina un po' più timida del normale. La maestra Cristina rimase sbalordita quando scoprì che a 5 anni aveva già imparato a scrivere.
Non parlava spesso, ma sapeva scrivere e questo le bastava. Era il suo modo per comunicare. Non partecipava mai alle lezioni con domande, si limitava ad ascoltare.

Due bambini incredibilmente diversi, con obiettivi, passioni e sogni diversi, ma con la stessa voglia di realizzarli a qualsiasi costo.

In quel normalissimo giorno di settembre, in cui i bambini non potevano uscire in cortile a giocare a causa della pioggia, la maestra Cristina fu testimone di un fatto che non credeva sarebbe mai potuto succedere tra dei bambini.
Filippo si avvicinò alla timida bambina che lo guardò intimorita, ma senza risultarne spaventata.
-"Tu sai scrivere, giusto?"-
Lei non rispose, si limitò ad annuire.
-"Bene"- Filippo sorrise. -"Io so suonare la chitarra! Ma non sono tanto bravo a scrivere... Ti andrebbe di scrivere una canzone? Io faccio la musica, tu le parole. "-
Sofia sorrise. E si limitò ad annuire.

Da quel normalissimo giorno uggioso di settembre, la maestra Cristina si accorse che quei due bambini divennero quasi inseparabili.
Notò che ogni giorno, fino alla fine dei cinque anni in cui si prese cura di loro, sui loro volti cresceva una complicità estranea agli adulti. Erano veri, sinceri, semplici , ingenui, erano due bambini che avrebbero realizzato i loro sogni.

Quel giorno di settembre non fu un normale giorno piovoso di settembre.
Fu il giorno in cui nacque un'amicizia indissolubile.





Spazio Scrittrice.
A chi è arrivato fin qui...
Benvenuti in questa fanfiction!
Irama è uno dei miei cantanti preferiti perciò sto scrivendo questa storia per sfogare i miei film mentali.
Spero possa piacervi, se così non fosse, mi dispiace.
Vorrei avvertire le persone che, come me, odiano le parti iniziali delle storie, di non farsi frenare da questo odio, ma di continuare a leggere la storia perché più avanti è molto più bella.
Alle volte alla fine del capitolo vi chiederò se vi è piaciuto o meno, ma non vi obbligherò a mettere una stellina o lasciare un commento del tipo: "Solo a 5 stelline e 3 commenti pubblico il prossimo capitolo". Non mi interessano.
Detto questo, ci vediamo nel prossimo capitolo.
XOXO💋

Cosa resterà IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora