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Jenna

Non capisco come la pittura possa aiutarmi, ma Marc ne è convintissimo e non voglio deciderlo.
Penso sia per questo che alla fine prendo un pennello ed inizio a dipingere.
Lui è seduto in un angolo, sta leggendo un libro che non conosco.
Chiudo gli occhi per un secondo, cercando di ricomporre me stessa.
Non vedo altro che nero, ma ad un tratto rivedo il sorriso di Bonnie.
È bello, e darei qualsiasi cosa pur di rivederlo anche solo per un secondo. Le sue foto non mi bastano più.
Voglio lei, la rivoglio qui vicino a me. Ora.
Non so esattamente in che momento abbia iniziato a dipingere, ma quando vedo l'immagine che mi si prospetta davanti inizio a piangere.
Provo a fermarmi prima che le emozioni mi disintegrino, mi copro gli occhi e cerco di arrestare e ricacciare indietro le lacrime.
Ma sono troppe, sono troppo forti e alla fine esplodo.
Mi accartoccio su me stessa, e quasi non sento le braccia di Marc attorno a me.
Non riesco a tenere gli occhi aperti per le lacrime, ma non faccio altro che rivedere Bonnie. Il suo viso è come un coltello nel cuore, e allora mi ricordo di Malcom, del coltello che io stessa ho piantato nel suo cuore.
Mi immagino il suo corpo freddo. Non sono neanche andata al suo funerale. Era il ragazzo che amavo, e l'ho ucciso senza pensarci un istante.
Quanto può essere profondo il buio che ho dentro?

***

Marc sta dormendo, seduto sul divano.
Dopo la mia crisi ho provato a far finta di niente, e l'ho convinto ad ascoltare un po' di musica.
Vorrei andarmene, ma non ho un'auto e chiamare un taxi a quest'ora è totalmente fuori discussione.
Mi alzo dal divano, e apro il mobiletto cui è appoggiato il televisore.
Trovo una coperta rossa, la prendo e la stendo sopra Marc.
Los Angeles è calda, ma lui indossa solo una maglietta a maniche corte e dei bermuda.
Vado in cucina e cerco qualcosa da bere, che possibilmente mi tenga sveglia.
Ho paura che se mi addormentassi, rivedrei il corpo di Malcom, la mia mano sporca di sangue ed il coltello conficcato nel suo cuore.
Apro il frigo, ma è praticamente vuoto.
Quando lo richiudo noto una ciotola colma di popcorn.
Wow, aveva intenzione di fare le cose in grande stasera. Premuroso. Domattina dovrò ringraziarlo.
Esco dalla cucina, e mi dirigo in camera sua.
Non so perché, ma preferisco che la curiosità momentanea si impadronisca di me piuttosto che farmi prendere di nuovo dal dolore.
La stanza è anonima. Sembra una spoglia camera di un qualche motel.
Non ha nemmeno uno dei suoi quadri appesi, né una fotografia. Niente.
Solo un letto, un armadio in legno e una cassettiera.
Lo apro, ed il suo profumo mi investe. Sorrido appena, involontariamente.
Dentro è abbastanza ordinato.
Dalla parte destra sono appesi diversi jeans e pantaloni scuri, sulla sinistra invece trovano posto una serie di camicie e maglioni.
Nel ripiano in basso, però, trovo qualcosa di interessante.
Mi abbasso, e prendo una cartellina azzurra con sopra scarabocchiato una data, risalente a sei anni fa.
La apro. Contiene una serie di appunti e fogli di carta. Lì guardo meglio, e mi accorgo che la maggior parte sono bozzetti.
Riconosco il profilo di una città, e il ritratto di una ragazza. È a matita, e l'accuratezza con cui ha disegnato il suo viso mi fa intuire che abbia tenuto molto a lei.
È stupenda.
Giro il foglio, e vedo un nome scritto in basso.
Luana Decastillo.
Non la conosco, ma devo assolutamente trovare il modo di saperne di più su di lei.
Continuo a cercare, ma non trovo altri ritratti di lei. Che sia una sua ex?
Prendo il telefono dalla tasca, e scatto una foto al bozzetto.
Rimetto tutto com'era, e prendo un'altra cartella.
Stavolta la data scritta sopra indica che il contenuto risale a tre anni fa. La apro, e rimango senza parole quando mi accorgo che ogni singolo foglio di carta ritrae la stessa ragazza di prima, Luana.
Chiunque sia questa ragazza, sto morendo dalla voglia di saperne di più.
All'improvviso sento dei passi, e Marc che mi sta chiamando.
Mi affretto a rimettere tutto com'era, e un attimo prima che lui entri nella stanza mi rialzo da terra.
-Ehi.- dico.- Stavi dormendo, non volevo svegliarti.
-Cosa fai in camera mia?- mi domanda.
E adesso? Cosa gli dico?
-Stavo cercando una maglietta di ricambio. Questa è... appiccicosa.- invento alla svelta.
Marc alza un sopracciglio:- Prima hai detto che non ti serviva.
-Lo so, ma ora ho cambiato idea.- gli sorrido.-Non so, magari hai da qualche parte una maglietta che potrebbe andarmi bene.
Scoppia a ridere:-Jenna, dove dovrei averla una maglia della tua misura?
Ah, dannazione. Non dovevo spingermi così oltre con le domande, ma ormai il danno è fatto.
-Non so. Ultimamente parliamo sempre di me, mai di te e dei tuoi problemi. Magari hai una vita tua, una ragazza, ed io ti sto intralciando.
-Jenna, chiariamo una cosa.- dice, poi si stropiccia gli occhi.- Ti sto aiutando perché voglio farlo. Non stai ostacolando proprio niente.
-Quindi non hai una ragazza che potrebbe minacciarmi perché passiamo tanto tempo insieme?- tento, e lui distoglie lo sguardo dal mio.
-No, puoi stare tranquilla. Nessuna entrerà qui dentro rivendicando il mio tempo.

***

Nei giorni seguenti non riesco a far a meno di pensare a Luana Decastillo.
Nel tempo libero continuo ad osservare il ritratto che le ha fatto Marc.
È meraviglioso, e l'espressione degli occhi trasuda l'amore con cui Marc deve averla disegnata.
-Cosa fai sempre con quel cellulare?- mi domanda Madison, entrando nel negozio di fotografia in cui lavoriamo.
Blocco lo schermo e la guardo. Non siamo particolarmente amiche, ma lei vive in questa città da sempre e magari conosce Luana. Cosa ho da perdere?
-Conosci una certa Luana Decastillo?- le domando, senza pensarci due volte.
Madison ci pensa un attimo, poi scuote la testa.
Ecco. La mia unica speranza è fallita.
-Perché me lo chiedi?- mi domanda Madison, mettendo in ordine alcune cornici.
Decido di inventarmi una storia che regga:- Un mio amico si è fidanzato con lei, ma non la conosco e vorrei sapere che tipo è.
-Cercala su qualche social network. Si intuisce subito che tipo sono alcune ragazze dalle foto.
Sgrano gli occhi. Perché non ci ho pensato subito?!
-Maddy, sei un genio!- dico, alzandomi in piedi e abbracciandola.
Lei si irrigidisce, stupita, ma poi ricambia la stretta.
-Figurati. Quando si tratta di queste cose sono un genio.
Scoppio a ridere, e lei mi guarda curiosa:- Per caso ti piace questo tuo amico?
-No, assolutamente no!- rispondo, e lei scuote la testa.
-Fattelo dire, Jenna, ma perché dovrebbe interessarti delle ragazze che frequenta se non ti piacesse neanche un po'?
-Madison... mi sono trasferita da poco a Los Angeles, e ho combinato così tanti guai da quando sono qua. Non posso permettermi di innamorarmi di lui.- rispondo, cercando di sviare l'argomento.- Anzi, non posso permettermi di innamorarmi di nessuno.
Alza gli occhi al cielo, ma non risponde.
Non sa niente di me e Malcom. Meglio così.
All'improvviso mi viene in mente una cosa.
Camila e Frederick. Magari sanno qualcosa a proposito di questa misteriosa Luana Decastillo.
No, non posso avvicinarmi a loro, non posso avvicinarmi a Juliet.
Ma forse... forse posso chiamarli, mandare un'email.
Mentre rimetto a posto le macchine fotografiche so solo una cosa.
Prima o poi scoprirò chi era e cosa ha significato per Marc Luana Decastillo.

***

Quando arrivo a casa la prima cosa che faccio è accendere il computer e andare sulla mia pagina Facebook. È tutto il giorno che non sento Marc, ma sono convinta che prima o poi si farà sentire, giusto per controllare che io stia bene.
Digito nella barra di ricerca "Luana Decastillo" e aspetto che escano i risultati.
In tutta Los Angeles ci sono almeno sessanta persone che si chiamano come lei, ma dopo venti minuti di ricerca riesco a trovare la ragazza giusta.
Scorro verso la prima immagine, e ci clicco sopra. Quando si ingrandisce, leggo la didascalia sottostante.
"Quando non hai niente da fare, sorridi. Almeno impiegherai del tempo a splendere."
È in un locale, e sta preparando un cocktail da dietro il bancone. I capelli scuri sono legati in una coda bassa, e sta sorridendo.
Indossa una maglia bianca con lo stemma del locale "XoX music".
Apro un'altra pagina e cerco il posto.
È una discoteca vicino Santa Monica, ha addirittura una pista da ballo in riva al mare.
Ritorno sulla pagina di Luana, e scorro un po' di immagini.
Non è una di quelle ragazze che postano ogni giorno, e l'ultimo post risale a tre mesi fa.
Scorro ancora, fino a quando non arrivo ai post di qualche anno fa.
Trattengo il respiro quando finalmente trovo quello che stavo cercando: una fotografia di lei e Marc, in riva al mare.
Lei sta ridendo e guarda l'obiettivo, ma Marc ha lo sguardo fisso verso l'acqua.
È di profilo, ma riesco comunque a riconoscerlo.
Cerco altre foto di loro due, ma non riesco a trovare nient'altro.
In compenso scopro che Luana è nata nelle Filippine, ma a dodici anni si è trasferita a Los Angeles ed ora è una californiana a tutti gli effetti.
Ha un anno in più di me, è laureata in economia ed è single.
La osservo meglio. È veramente carina.
Chissà cosa c'è stato tra lei e Marc. Chissà se pensava sarebbe stato per sempre.
Ancora con questi interrogativi, chiudo il computer e vado a dormire.

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