Camila mi corre incontro, e quando mi raggiunge mi stringe forte.
Le sue parole di ringraziamento riescono a farmi sentire importante. È una bella sensazione.
Frederick è dietro di lei, e da come la guarda capisco che la ama sul serio.
Non potrei essere più felice per lui.
Lo abbraccio, e la sua mano sulla schiena sembra quasi una sorta di consolazione.
So che è lì da qualche parte, anche se ancora non lo vedo.
Non voglio vederlo.
Una ragazza stupenda mi sorride e poi si presenta.
È Cecily, la migliore amica di Camila.
Le due indossano gli stessi abiti, ma lo noto a malapena.
Rimango a guardare dietro le spalle di Cecily.
Lui è lì, e mi sta osservando.
Cerco di mostrarmi fredda, chiudo gli occhi e provo a nascondere tutta la sofferenza di cui lui è il principale artefice.
Sono passati 380 giorni dall'ultima volta in cui l'ho visto.
Un anno e quindici giorni.
Il cuore inizia a battermi forte quando lui mi si avvicina e mi sorride.
-Ciao, Jenna. Ti trovo bene. È un sacco di tempo che non ci vediamo.
Sorrido anch'io. Non mi sono mai sentita così falsa in tutta la mia vita.
-Ciao Marc.- lo saluto.
Non dico nient'altro, e non ho intenzione di farlo per il resto del tempo che rimarremo qua.
Il cuore continua a battermi forte nel petto, non riesco a fermarlo.
Dannazione, non sono più sua.
Vorrei non esserlo mai stata.
Bugiarda. Mi sussurra una voce nella testa. Non dimenticherai mai le emozioni che era in grado di farti provare.
Mi girò verso Frederick, cercando di non pensare a quanto il corpo di Marc sia vicino al mio.
Gli sorrido, rassicurandolo che sto bene. Lui annuisce, prende per mano Camila e si dirige verso l'uscita dell'aeroporto.
Inizio a parlare con Cecily del viaggio e di ciò che succederà dopo il matrimonio scandalo.
I telegiornali stanno già parlando della fuga di Camila, ma a lei non importa.
Non più.
Marc è dietro di noi, riesco ancora a riconoscere il rumore dei suoi passi.
Quando sbatto le ciglia riesco quasi ad immaginarlo.
Gli occhi freddi che si guardano intorno curiosi, i capelli biondi disordinati per il viaggio, le dita sempre macchiate di pittura o colori ad olio.
Mi fermo improvvisamente, il cuore a mille ed un dolore lancinante al petto.
Tiro fuori le chiavi della macchina e le consegno a Cecily, che mi guarda stupita.
-Il resort non è troppo lontano da qui.- le dico, sorridendole- Ti indicherò la strada. Non ho la patente.
Lei annuisce, senza fare domande.
La adoro già.
Usciamo dall'aeroporto ed indico una piccola jeep.
Cecily sblocca la chiusura, e mentre gli altri caricano i bagagli salgo nel sedile accanto al guidatore.
Sento Camila ridere, probabilmente Frederick le sta facendo il solletico. Chiudo gli occhi cercando di dimenticare tutte le volte in cui Marc ed io avevamo fatto la stessa cosa.
Una lacrima solitaria mi scorre sul viso, ma mi affretto ad asciugarla.
Cecily sale accanto a me, ed accende la radio.
La ringrazio mentalmente per quella fonte di distrazione, e quando arriviamo al resort mi sento già un po' meglio.***
Mi alzo dal letto nel pieno della notte.
Non so che ore sono, ma non mi importa.
Indosso una vecchia maglietta ed i leggins sportivi che uso per correre.
Ultimamente lo faccio spesso. Allontana i pensieri troppo ingombranti. Mi rilassa.
Non mi preoccupo di chiudere a chiave la porta della mia camera.
Se anche entrasse qualcuno, non avrebbe nulla da rubare.
Scendo le scale velocemente, e la ragazza alla reception mi sorride quando mi vede.
Apro la porta e l'aria fresca della notte mi travolge.
Mi volto per andare verso la spiaggia ma mi fermo quando distinguo una figura nel buio.
È appoggiata al muro del resort, e si sta portando alle labbra una sigaretta.
Marc.
Impreco mentalmente, sperando di non aver fatto troppo rumore uscendo.
Cerco di camminare silenziosamente verso la direzione opposta, ma vado a sbattere contro un vaso, che oscilla rumorosamente. Lo fermo, ma ormai è troppo tardi.
Sento il suo sguardo addosso, e dopo qualche istante mi chiama.
-Jenna. Che ci fai qua?
Respiro velocemente. Devo proprio rispondergli?
-Sto andando a correre.- dico alla fine, fredda.
Lui si è avvicinato, e adesso la luce del resort lo illumina completamente.
Fa un ultimo tiro, poi spegne la sigaretta e la getta nel cestino.
È nervoso, ma non so perché.
Non posso certo essere io ad agitarlo. Non significo più niente per lui.
-Vuoi compagnia?- mi chiede.
Sembra serio, ma non posso fare altro che pensare a quanto questa situazione sia ridicola.
-No, grazie.- rispondo.
Faccio per andarmene, ma lui continua a parlare.
-Mi dispiace che sia è finita. Sul serio.
Ecco. Esattamente le parole che avevo bisogno di sentire, penso sarcastica.
Gli sorrido:- A me no. Non merito un ragazzo che trova la forza di dirmi che gli dispiace dopo un anno, dopo che ha fatto di tutto per scomparire dalla mia vita.
Abbassa lo sguardo.
Mi chiedo se abbia riconosciuto l'ombra della menzogna sul mio viso.
-Avevo bisogno di tempo, Jenna.
-Ti prego, risparmiami le parole di circostanza, e non preoccuparti per me.
Non sei più niente. Ciao, Marc.
Me ne vado, e quando mi chiama non mi volto indietro.
Ripenso a quanto le mie ultime parole rimarchino perfettamente quello che sto cercando di fare.
Cancellarlo dalla mia vita, come si fa con le foto sfocate, o venute male.
Ciao, Marc.
A mai più.
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RomanceTERZO LIBRO DELLA SERIE "DREAMS" "Lui è lì, e mi sta osservando. Cerco di mostrarmi fredda, chiudo gli occhi e provo a nascondere tutta la sofferenza di cui lui è il principale artefice. Sono passati 380 giorni dall'ultima volta in cui l'ho visto."