Every Breath You Take

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                        ▪ G R E T A
Mal di testa. Mio Dio, cosa è successo ieri sera? Ora ricordo. Un locale squallido, musica a palla e tanto, tanto alcool. Le mie amiche che troieggiano in giro e io, stanca del mio modo di essere così impostata e rigida, decido di seguirle, però mantenendo il minimo di dignità che mi è rimasta. Cocktail su cocktail che mi vengono offerti da viscidi esemplari di sesso maschile con solo una cosa in testa. Accetto da bere, ma nient'altro. Non sono tipa da una botta e via. Sento della musica venire dal mio salotto. È il mio giradischi. Riconosco il disco: Synchronicity, dei Police. Sta suonando Every Breath You Take. Adoro quella canzone. Ma ora che ci penso, chi sta usando il mio giradischi? Chi c'è in
casa mia? No... Non dirmi che...
Mi alzo, e noto con gran sollievo di avere addosso ancora la biancheria intima e la mia maglia gigantesca che uso per dormire. Mi metto a posto(più o meno) i capelli e vado in soggiorno. Non c'è nulla di diverso da come lo avevo lasciato prima di uscire, se non forse il divano. Sembra che qualcuno ci abbia dormito su. Meglio sul divano che nel mio letto.
Vado in cucina. O mio Dio. C'è un ragazzo nella mia cucina che sta preparando il caffè. Sorridi vedendo che sta ballando sopra la voce di Sting. Si gira. "Ciao" sorride "ti ho svegliata? Mi dispiace tanto, ma non ho resistito a quel giradischi."
"No no, anzi, grazie. Un bellissimo risveglio. Scusa la maleducazione, ma tu chi sei?"
"Vedo che non ti ricordi niente di ieri sera. Sono Damiano. Damiano David. Volevo sdebitarmi per quello che hai fatto ieri sera per me. Ho preparato il caffè e ho comprato i cornetti. Non sapevo quali preferissi, così ne ho presi uno per ogni tipo. Facciamo colazione insieme?"

Caffè e TabaccoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora