Vulnerabilità

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▪ D A M I A N O ▪
Sono così sollevato che tra Vic e Greta le cose vadano bene. Sarei morto se non fosse stato così.
Prendo il telefono e chiamo Victoria. "Oh Coglione, come stai?"
"Vic, la voglio invitare a casa mia. Domani sera. Hai capito no per cosa?
"Hai capito Damiano... ma no  volevi fare il bravo bimbo e aspettare?"
"Ho capito che la amo, e che è quella giusta. Perché aspettare?"
La telefonata viene interrotta dal campanello. Chi potrà mai essere?
Chiudo la telefonata e vado ad aprire.
È Greta.
"Ma che bella sorpresa."
Mi appoggio allo stipite della porta in una  posizione che fa tanto figo e le sorrido.
"Ero in giro e ho pensato di venirti a trovare. Ho fatto male?" Mi si avvicina  e mi appoggia le mani sulla mia cintura, mentre mi bacia sensualmente le labbra.
"Certo che no... Anzi,hai fatto benissimo." La stringo a me e poi la faccio entrare.
Cominciamo a baciarci mentre in modo un po' goffo passiamo dal muro al divano, dal tavolo alla parete del corridoio. È un po' come se stessimo ballando, i nostri movimenti sono fluidi e naturali. Ci viene così spontaneo che sarebbe un peccato smettere.
Le sfilo la maglia da dentro i pantaloni e infilo la mia mano sotto di essa, in modo da toccarle la pelle nuda della schiena. Porto sempre più in alto la mia mano, fino ad arrivare al reggiseno.
"Sei sicura?" le bisbiglio all'orecchio.
Lei mi guarda e sorride.
"Sì, sicurissima."
Così le levo la maglietta. Le sfioro il collo, le spalle ossute, per poi arrivare lentamente ai seni e andare sempre più in basso.
Le sue mani mi iniziano a sbottonare la camicia.
Arrivata all'ultimo bottone Greta con le sue mani calde, partendo dalla pancia, percorre tutto il mio torso e fa cadere la camicia per terra.
La bacio, e intanto slaccio il bottone dei jeans. Tiro giù la zip e le abbasso i pantaloni. Lei fa lo stesso con me.
Senza che me ne renda conto ci ritroviamo in piedi, uno davanti all'altra, che ci guardiamo, incapaci di parlare o di muoverci. La prendo da sotto il sedere e lei si aggrappa con le sue gambe a me. La porto in camera mia e la stendo sul mio letto. La bacio. Con un movimento aggraziato si mette in ginocchio sul letto e io la limito. Incredibile, è sempre lei a fare la prima mossa. Quanto la amo.
Le infilo una mano tra i capelli e con l'altra le slaccio il reggiseno. Le sfilo le spalline e lo faccio cadere sul letto.
Poi le bacio il collo e vado sempre più giù. Ritorniamo distesi.
Con un dito percorro tutto il suo corpo nudo, partendo dalla fronte, poi il naso, la bocca, il collo, il petto e vado sempre più giù, fino all'elastico delle mutande.
Esito un momento. Tutti i dubbi del mondo mi colpiscono, così alzo la testa e la guardo. Mi sorride. Quel sorriso, quasi come un incantesimo fa sparire tutti i dubbi, così con delicatezza le sfilo anche quell'ultimo capo, e la lascio lì, vulnerabile nella sua nudità.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 20, 2018 ⏰

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