Cuba

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Non posso crederci di essermi fatta trascinare in questa fottuta vacanza a Cuba. "Dai ci divertiremo!" Mi disse la mia amica dandomi questo fottuto biglietto aereo che ora sto per decollare.
-potresti almeno fingere che tu sia felice di fare questa vacanza con la tua migliore amica!- Ryan sbuffa togliendosi i suoi occhiali da sole regalandomi la visione dei suoi zaffiri.
-andremo a Cuba yea!!!- mi fingo entusiasta togliendomi anche io gli occhiali da sole.
-ribadisco, da quando sei così noiosa?- alza un sopracciglio perfetto.
-da quanto tu sei così rompi palle?- dico con il suo stesso tono.
-andiamo ci divertiremo Megan! E Cuba, c'è sole, i ragazzi, mare, i ragazzi, musica...- mi guarda con occhi sognati.
-i ragazzi?- la precedo.
-esatto!!!- batte le mani entusiasta.
-vedrai come saremo carine quando balleremo Pasito a pasito, suave suavecito- cerca di muoversi sul sedile dell'aereo.
-oddio ti prego smettila ci guardano tutti- metto di nuovo gli occhiali in modo da nascondermi per le figuraccia di Ryan.
-tanto lo so che ti scatenerai come una matta- mi da un piccola gomitata facendomi ridere di gusto.
-ecco vedi, questo è lo spirito giusto. Allora, come la presa T quando gli hai detto che saresti partita?- inizia a sfogliare un rivista di moda.
-niente, semplicemente non glielo detto- giro il volto verso la mia amica.
-non oso immaginare la sua faccia quando lo verrà a sapere!- ride di gusto.
-non è un mio problema- sbadiglio.
-gentili passeggeri vi preghiamo di allacciare le cinture di sicurezza e di tenersi pronti per il decollo- la voce metallica ci informa. Pochi minuti dopo sento il rombo del motore di questa trappola mortale e man mano la terra rimpicciolirsi sotto ai miei occhi, cosi lasciandomi cullare da questo paesaggio crollo in un "sonnellino"

***

-Megan cazzo! Ti vuoi svegliare-

Avente  presente quando dormite ma sentite ogni singola cosa ma i vostri occhi si rifiutano categoricamente di aprirsi? Bene! Io odio essere svegliata, potrei restare di cattivo umore per tutto il giorno per un affronto del genere.
-Ryan giuro che ti sto odiando- mi stropiccio gli occhi.
-vuoi scendere da questo fottuto aereo e più di dieci minuti che cerco di svegliarti!- ha le mani sui fianchi e una faccia buffissima.
-spero che tutta questa impazienza non sia per il tuo scopamico cubano- scendiamo dall'aereo. Il clima qui e asfissiante e umido. Il sole e protagonista e il cielo azzurro e limpido gli fa da sfondo.
-accidenti! Ci saranno 35 gradi a l'ombra- cerco di prendere il mio bagaglio che mi sfugge di mano, ma qualcuno lo afferra prima che tocchi suolo.
-36 niña!- un ragazzo abbronzato e sicuramente cubano mi porge il mio bagaglio. E questo da dove cavolo e uscito? Da uno di quei video di Zumba.
-gracias...- cerco di dire ancora stonata da tanta bellezza. Cuba inizia a piacermi tutto sommato!
-io sono Diego, piacere!- mi prende la valigia dalle mani come fosse sua.
-io Megan- sorrido.
-Megan ho preso...le valige...- cerca di dirmi qualcosa ma viene  distratta dalla presenza del ragazzone alla mia destra. O mio dio!
-ciao! Tu chi saresti?- cristo! A volte sa essere così invadente e sfacciata.
-niente questo chico voleva rubarmi la valigia- prendo la valigia dalle sue mani aggressivamente.
-cosa!? Ma sei loca?- il suo viso e a dir poco shoccato.
-niña quella valigia eres mia!- se la riprende.
-senti coso! Ora stammi bene a sentire...- gli punto il dito contro ma Ryan mi tira verso di lei.
-Megan ma che cazzo fai! Ma stai ancora dormendo! Ho io le nostre valige- mi sussurra arrabbiata. O cazzo non voglio crederci. Visto! Ecco cosa succedere a svegliarmi dal mio pisolino. Il ragazzo mi guarda ancora con un espressione confusa e io non so onestamente come uscire, quindi improvviso.
-non è che potresti indicarmi la strada per el paradiso- sorrido porgendogli la valigia e lui l'afferra.
-tu sei loca!- ride.
-siete americane?- ci dirigiamo ai taxi e da delle indicazione a un tassista in uno spagnolo che non capisco molto bene.
-italoamericane- ammicca Ryan.
Vi prego ditemi che non sta filtrando con un ragazzo davanti ai miei occhi. Ora vomito!
-oh io amo mucho le italiane!- dice entusiasto.
-e io amo i tuoi muscoli- sussurra vicino al mio orecchio tra i denti facendomi ridere.
La mia attenzione viene rapida da questa magnifica città. E così solare belle e piena di vita. Colori pastello per le case, palme che sembrano toccare il cielo e queste persone che pur non avendo nulla sorridono sempre. Bambini che corrono e giocano e signore che spazzano nelle casette e tutto così semplice e bello. Cuba e un posto bellissimo e mi costa ammetterlo ma cazzo se Ryan a dei bei gusti!
-oh eccoci arrivati!- ci fa notare il ragazzo. Arrivati a destinazione salutiamo Diego e lo ringraziamo per la pazienza. Il resort che ha scelto Ryan non è niente male. E un insieme di natura e lusso un mix perfetto e insolito. Da ovunque parte vi si gira c'è verde incontaminato e tanto tanto colore.
-allora cosa ne pensi?- gongola la mia amica.
-niente male Murry, niente male!- accetto la sconfitta.
-eh allora dove il tuo amico? Che c'è si nasconde? O vuoi tenerlo tutto per te?- la prendo in giro.
-no non si sta nascondendo anche perché non ne avrebbe motivo e uno strafigo della madonna!- mi scimiotta.
-allora vuoi tenerlo tutto per te?- la derido.
-oddio Megan ti preferivo noiosa- dice esasperata
-tu sei frustrata sessualmente- trascino le valige nella holl mente Ryan cerca ancora il suo principe azzurro cubano.
-buenos días signorine! Come posso aiutarla- chi chiede un signore anziano ma ben curato.
-oh eccolo!- la biondina sfoggia un sorriso e mi chiede se possa prendere io le camere. Certo tanto io non ho niente di meglio da fare.
-ho una prenotazione per me è la mia amigas- indico Ryan che parla con un ragazzo di spalle.
-cognomi?- chiede guardando il computer.
-Murry e Rossi- dico e sento il rumore dei tasti essere premuti.
-si ecco qui suite luxury- mi porge una chiave. Certo che Ryan non si è fatta mancare nulla viaggio in prima classe, camera di lusso. Ha deciso di bruciare la sua carta di credito a quanto pare.
-Hey Murry la chiave della camera!- le urlo dietro.
-Hey Megan! Voglio presentati Antony! Antony lei è la mia migliore amica Megan- il ragazzo che ho difronte mi sorride maliziosamente e direi chiaramente che non è cubano. Quando prende la mia mano per baciarla sento di averlo già conosciuto o almeno credo. I suoi lineamenti i suoi occhi e tutto il resto, sono così così familiari.
-quindi tu sei Megan- afferma come se già mi conoscesse.
-già così sembra- mi sono messa sulla difensiva e non so neanche perché.
-acida- sorride ancora perversamente. Oddio ora lo meno. Il cellulare di Antony squilla e ci dice che una chiamata di lavoro.
-allora che ne pensi?- mi chiede Ryan entusiasta.
-Antony non è cubano- dico quasi dispiaciuta.
-ma la smetti tu e i cubani e una fissa ormai- dice seria.
-si insomma e carino, eppure...- dico pensierosa.
-eppure cosa?- mi guarda trova.
-scusate! Sapete anche in vacanza si lavora sempre- ci sorride.
-allora vi va di fare qualcosa?- chiede guardandomi insistentemente. Troppo familiarità nei suoi sguardi.
-magari stasera ora gradiremmo sistematici- prendo sotto braccio Ryan tirandola verso me.
-sarebbe fantastico! Così magri ci sarà anche il mio socio non che grande amico- sorride di nuovo in quel modo.
-e perfetto! A dopo allora- saluta Ryan con un bacio sulle guance e me con il bacia mano.
-a stasera Megan- mi dice con voce rauca.
-e tutto okay Megan?- il suo sguardo mi scruta attentamente.
-si è solo che... lascia perdere nulla- sorrido.
-allora la vediamo questa camera?- la tiro per l'avambraccio.
Potrei sembrare una paranoica, ma il comportamento di quel Antony, i suoi occhi, i suoi modi io li ho già visti. Forse in passato, magri a Seattle, qualche amico di corso all'università o di lavoro. Nah forse mi sto solo suggestionando. Che idiota non so neanche da dove viene potrebbe essere di qualsiasi parte del mondo.
-Wow e grande quanto casa nostra questa camera!- beh in effetti e di una grandezza e di un lusso indescrivibile. Le lampade in foglia di cristallo. I tappeti morbidi e sfarzosi.
-io amo questo posto!- mi lascio cadere sul morbido letto bianco.
-e tu che non ci volevi neanche venire- mi canzona.
-me lo rinfaccerai fin quando saremo qui? No in tal caso dormirò sull'amaca in giardino- indico la porta, beccandomi così un cuscino in piena faccia.
-io non so te ma ora metterò un bel bikini e mi inchioderò su un lettino a ridurmi come una striscetta di bacon essiccata- mi porge un telo da mare e lo infilo nella mia borsa da mare.
-non dimenticati l'olio!- le urlo dato che è in bagno.
-già preso- me lo mostra e lo sistema in borsa, chiudiamo la nostra camera e ci dirigiamo in piscina.
-secondo te come sarà l'amico di Antony?- mi chiede mentre stende il suo telo sul lettino.
-spero solo che non sia uno di quei ragazzi come di Riccanza perché giuro che prendo il primo aereo per Seattle- mi spalmo l'olio per tutto il corpo.
-cazzo Ryan!- mi abulia tra i denti.
-cosa?! Che c'è?!- mi guardo allarmata intorno.
-bagnino cubano carino a ore tre- mi guardò intorno cercando di individuarlo.
-quelle sono ore otto! Io ho detto ore tre e dall'altra parte imbecille!- si copre il volto con le mani esasperata.
-Ops... scusa- ridacchio
-visto! Allora bombi o passi?- mi chiede. So che sembra strano e un po' da troie ma abbiamo questo strano vizio di fare il bomba o passi su tutti.
-oddio Ryan passo! Guarda si è alzato e basissimo!- e scoppiamo a ridere.
-non ci poso credere il nostro bagnino e gargamella!- cerco di soffocare la risata portandomi una mano alla bocca.
Finalmente questa vacanza sta iniziando a prendere la piega giusta. Siamo solo io la mia amica e Cuba.

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