Giocare sporco

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Megan

Sarà l'insonnia dovuta al caldo, sarà il mio periodo pre-ciclo. Sarà che rivedo Sex And The City tutte le sante volte che lo ridanno in TV.
Ma si, continuiamo ad ignorare il vero problema?
Da bambine ci hanno raccontato di principi azzurri che salvano e invece da grandi ci innamoriamo sempre di quell'unico uomo che di azzurro non ha neanche il colore degli occhi, ma che ci piace tanto. Lo avremmo desiderato tenero e romantico, invece è rude e testardo. Gentile e sensibile e invece è sempre lui, quello che non dimostra mai nulla e che ci fa battere il cuore, dietro a quei maledetti sguardi.
E si, perché non ammetterlo e sempre lui...
Lui che tormenta i miei pensieri, le mie notti, le mie giornate, la mia vita insomma.
Rigiro e rigiro la mia penna stilografica tra le mani e il mio sguardo e perso nel vuoto. D'altronde sembra che in questo periodo e l'unica cosa che io sappia fare.
Perfino mia madre e quella di Ryan hanno spiattellato le teorie più assurde sui nostri atteggiamenti.
Il nostro incontro mensile tra madre e figlie non è andato nei migliori dei modi. Io e Ryan eravamo completamente assenti, per tutto quello che mi sta succedendo e un miracolo se la mattina non esco in pigiama e Ryan non è da meno. La lite con Antony la destabilizzata parecchio, non è da lei abbattersi così. Non esce da camera sua se non per andare a l'università o per mangiare. Ci ho provato ad aprire il discorso "Antony" ma devia sempre con un battuta. Non sopporto di vederla così. Non sopporto di vederci così... depresse e spente.
-allora cioccolatino ci vediamo al kiss me?- la voce di Tod mi desta dai miei prologhi filosofici.
-al kiss che?- Chiedo confusa.
-vuol dire che nessuno ti ha avvisato della tradizione?- porta la mano sulla sua faccia. Sembra l'urlo di munch.
-allora zuccherino, ogni fine settimana tutti i dipendenti della WoW vanno a fare baldoria nel locale più esclusivo del momento ovvero il kiss me per dimenticare la settimana estenuante di lavoro- conclude il suo discorso con un sorrisetto sfacciato. La mia bocca si apre a forma di O e una piccola risata sfugge dalle sue labbra.
-io non lo so Tod, ho tanto lavoro arretrato- alzo dei fogli scarabocchiati.
-ci sarà anche il tuo stallone- mi confessa. Stallone? Oddio chi sa che voci girano sul mio conto?!
-io non ho un stallone?- rifaccio stizzita. Alzo busto dalla sedia per dirigermi verso uno scaffale per riporre alcune cartelle.
-giusto tesoro ne hai due! Il capo e il figlio del grande capo! Pace alla sua anima- guarda su in cielo per poi farsi il segno della croce.
-allora Tod, so che ti eccita da morire questa cosa che io conosca Christin e Tyson ma...- spiego tornando alla mia postazione.
-ma...- mi incoraggia impaziente.
-tra noi non c'è assolutamente nulla se non un rapporto lavorativo- mento spudoratamente, ma e l'unico modo per far cessare le voci che girano sul mio conto.
-oh si si, certo- annuisce frenetico.
-hai ragione, qui anche i muri parlano, mi racconterai tutto al locale- mi sussurra all'orecchio.
Si può essere più invadenti e insistenti di Tod? Ne dubito.
-ci vediamo darling- afferma la sua valigetta e percorre il piccolo tragitto dalla scrivania all'ascensore come se fosse una modella della Victoria's secret.
-simpatico il tuo collega- la voce di Antony mi fa sobbalzare.
-oddio sei tu!- mi porto una mano al petto.
-scusa non volevo spaventarti!- ridacchia. Ha un aria più tosto stanca, i capelli arruffati, la valigetta e la giacca nella mano sinistra e una cartellina con una scritta sopra in quella destra.
-non preoccuparti- accenno a un sorriso rassicurante.
-stai andando al kiss me anche tu?- chiedo.
-nah ho odiato quel locale- arriccia il naso.
-perché?- aggrotto la fronte.
-quando ci andrai capirai- ghigna.
-senza Ryan non credo di andarci. Ha un esame domani e non credo che alzerà il naso dai libri- Bam! Beccati questa Garcia.
-capisco...- il sguardo si rattrista e al solo pronunciare abbassa il capo quasi a essere mortificato. Oh Antony! Sei buono come Ryan.
-eccoti Antony e da un pezzo che ti cerco ho bisogno di parlarti!- Prorompe la voce di Igor. La sua possente stazza si avvicina a noi e il suo sguardo mi scruta come sempre facendomi sentire inadatta.
-oh buonasera a lei Megan- la mano rovente di Igor afferma con delicatezza la mia per fare il gesto di galanteria chiamato baciamano.
-di cosa devi parlarmi?- chiede Antony. Sposto il mio sguardo su Igor che guarda intensamente la cartellina tra le mani di Tony. Strano...
-ti aspetto giù nel parcheggio per parlarne, così mi dai anche un passaggio. Come al solito Amparo ha rubato la mia limousine- da una pacca amichevole sulla sua spalla per poi sparire nelle cabina dell'ascensore.
-allora... ci si vede- mi sorride Tony.
-ci si vede- ricambio il suo sorriso.
A passo lento Antony si allontana dalla scrivania e il pensiero che lo sto lasciando andare senza fare nulla mi distrugge.
-Antony cerca di capire Ryan!- urlo verso la sua direzione e lui pianta i piedi nel marmo nero.
-aveva solo paura di perderti, lei tiene troppo a te!- invio il groppo di slava che mi si è formato in gola.
-anche io tengo troppo a lei, ma così facendo mi ha perso lo stesso- si allontana verso l'ascensore.
Mi lascio cadere per l'ennesima volta sulla mia poltrona, rilascio innumerevoli sospiri di frustrazione.
Osservo l'ora sul display e noto che un po' tardi in contemporanea mi arriva un messaggio da Tod in cui dice che mi aspetta fuori dal locale. Dopo un attenta analisi e dopo aver fatto trecento volte testa e croce decido di chiudere tutto e andare a questo benedetto kiss me. Invio un fugace messaggio a Ryan per avvisarla di non aspettarmi sveglia. Indosso la mia giacca e pigio il pulsante dell'ascensore.
Che questo week-end di merda abbia inizio!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 04, 2022 ⏰

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