Dopo aver lasciato i gemelli da Zayn vado con Gemma a casa di Harry.
La ragazza mi apre la porta con le sue chiavi di scorta e poi se ne va, lasciandomi da solo.
Mi dirigo verso la camera di Harry e busso piano. Non sento provenire nessuna risposta dall'interno, ma decido di aprire comunque la porta.
Mi immergo nel buio. Le serrande sono abbassate e le tende tirate. In quella stanza non c'è un filo di luce.
Intravedo l'ombra di Harry steso sul letto che mi da le spalle e nonostante sia fisicamente più grande di me, in quel momento mi sembra di vedere un bambino.
È raggomitolato su se stesso e sta tremando.
-Gemma ti ho detto di lasciarmi solo- sussurra piantando il viso nel cuscino.
- non sono Gemma- rispondo io incapace di muovermi.
Lo vedo sussultare e poi girarsi lentamente verso di me lanciandomi un'occhiata.
- cosa fai qui Louis? Non mi hai insultato abbastanza?-
Io sospiro - Harry so tutto. Tua sorella è venuta a casa mia e mi ha raccontato cosa è successo quella sera -
Vedo Harry irrigidirsi - non ne aveva il diritto! Le avevo detto di non dir nulla!-
- Harry io..-
- No Louis! Hai messo in chiaro le cose e ho capito che non vuoi stare vicino a me perché mi consideri un mostro! Quindi puoi anche andartene e non pensarci più. Torna alla tua vita perfetta.-
- Harry cazzo! Ti ho dato del mostro perché tutte le volte che ci siamo visti tu ti sei comportato sempre perfettamente e i miei figli ti adoravano! Mi piacevi e anche tanto, ma sei fidanzato. Poi quella sera ho visto il tuo sguardo, i tuoi occhi e non avevi pietà. Mi hai spaventato a morte. Però so che non sei così. Non so cosa significa essere bipolare, ma non sei il primo che incontro e so quanto tu possa soffrire ma anche che puoi essere curato. Sapendo qual è il problema sono pronto a tornare indietro e scusarmi per tutto ciò che ti ho detto perché ho capito di aver sbagliato. Ma non osar mai più dire che la mia vita è perfetta, perché è tutto tranne che quello Harry!-
Sento che scoppia a piangere nel momento stesso in cui smetto di parlare e nasconde il viso tra le coperte.
Mi avvicino e mi siedo sul letto accanto a lui - ti prego Harry perdonami, non volevo dirti tutte quelle cattiverie.- gli passo una mano sulla schiena e lo accarezzo.
Lui sembra calmarsi un po'- non devi scusarti di nulla. Sono stato io lo stupido a dimenticare di prendere le pillole. Tu non ne potevi niente. Ma ricordarmi quanto piangevi e quanto mi chiedevi di fermarmi mi fa stare ancora più male. Dentro di me non volevo, ma non potevo fermarmi. È una sensazione strana da spiegare. Ti prego Louis, perdonami. Non capiterà mai più. Te lo prometto!-
Io gli sorrido - va tutto bene Harry! Sto bene piccolo.-
Lui si mette a sedere - posso abbracciarti?-
Io sono un po' titubante, perché il mio corpo è ancora un po' spaventato da lui, ma mi impongo di fare sì con la testa perché in questo momento ne ha bisogno.
Si fionda su di me e mi stringe forte lasciandomi un bacio sul collo.
Questo è l'Harry che ho conosciuto. Quello a cui piacciono i luna park, che permette ad Ellie di chiamarlo unicorno e che mi aiuta a raccogliere praline nel parcheggio di un supermercato.
Gli accarezzo dolcemente i capelli mentre lui si rilassa nelle mie braccia.
- andiamo a fare un bagno Harry?- gli chiedo dopo un po'.
STAI LEGGENDO
If this story can work we will be together for the rest of our lives // Larry
RomanceCOMPLETA Louis Tomlinson è uno chef stellato che lavora in un ristorante in mezzo a Londra. Una sera dalla porta entra Harry Styles, un modello famoso e desiderato da tutti. Ma Harry è fidanzato e Louis ha due figli a cui badare. Riuscirà l'amore a...